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"Se l'invito a non votare non è il loro...": Romeo incastra la sinistra sul referendum
02-06-2025, 20:50
"Vado a votare, non ritiro la scheda. È una delle opzioni". È questa la frase con cui oggi Giorgia Meloni ha risposto ai cronisti che le chiedevano quale posizione avesse intenzione di prendere rispetto al referendum dell'8 e del 9 giugno su lavoro e cittadinanza. La presidente del Consiglio ha così reso possibile lo scenario secondo cui il suo voto non venga inserito nel conteggio utile al raggiungimento del quorum e mandato su tutte le furie le opposizioni. La prima a perdere la calma è stata la segretaria del Pd, Elly Schlein, che ha accusato la premier di "prendere in giro gli italiani" e di "temere il raggiungimento del quorum". Non meno nervosa la reazione del leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, che ha affermato che "indigna ma non stupisce che Meloni non ritirerà la scheda e quindi non voterà al referendum in cui si sceglie se aumentare i diritti e le tutele dei lavoratori contro precarietà, incidenti sul lavoro, licenziamenti". Se ne è discusso a 4 di sera, il programma di politica e di attualità condotto da Paolo Del Debbio. Pur ricordando che è "assolutamente legittimo" auspicare la convalida del referendum, il senatore della Lega, Massimiliano Romeo, ha sottolineato che la Costituzione "prevede il raggiungimento del quorum" e che, nel caso in cui non venga raggiunto, "è nullo". La scelta di Giorgia Meloni, dunque, non è "né antidemocratica né anticostituzionale". C'è un dato che avvalora questa tesi e che non va certo dimenticato. "Anche gli ex presidenti della Repubblica hanno fatto inviti a non votare", ha detto Romeo in studio, sottolineando anche che è lecito "pensare che il referendum non sia lo strumento adatto per risolvere le questioni che vengono sollevate". Per concludere, il senatore del Carroccio ha voluto evidenziare che, come spesso accade, per la sinistra esistono due pesi e due misure. "Limitiamoci a registrare che, se l'invito a non votare è fatto dalla sinistra, è tutto legittimo. Se a farlo è il Presidente del Consiglio o qualcuno del centrodestra, non è del tutto giusto", ha chiosato.
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