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Vance gela Putin e Zelensky: l'accordo sulla guerra non farà felici né Mosca né Kiev
Ieri 10-08-25, 21:29
L'eventuale accordo che punta quantomeno a congelare la guerra fra Russia e Ucraina "alla fine non renderà felici né Mosca né Kiev". Il vicepresidente americano JD Vance usa il pragmatismo per spiegare cosa potrebbe accadere dopo l'incontro programmato per il 15 agosto fra Donald Trump e Vladimir Putin in Alaska. "Noi ovviamente condanniamo l'invasione. Non ci piace che le cose siano andate così ma qui bisogna fare la pace - ha aggiunto Vance in un'intervista alla Fox - e l'unica via è quella di un leader forte che obblighi le parti ad avvicinarsi". Resta ancora in sospeso invece l'eventuale partecipazione di Volodymyr Zelensky. L'ambasciatore Usa alla Nato, Matthew Whitaker, ha affermato che la presenza del presidente ucraino in Alaska è "possibile", anche se "nulla è stato ancora deciso". Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha dichiarato di "dare per scontato" un coinvolgimento in qualche modo del leader di Kiev ma Vance è parso più gelido al riguardo. Secondo il vicepresidente Usa infatti un eventuale incontro fra Putin e Zelensky prima dell'incontro fra il presidente russo e Trump "non sarebbe produttivo". Ad essere tagliata fuori è ancora una volta l'Europa. L'Alta rappresentante per la politica estera, Kaja Kallas, ha ribadito che "Gli Stati Uniti hanno il potere di costringere la Russia a negoziare seriamente" ma "qualsiasi accordo tra Stati Uniti e Russia deve includere l'Ucraina e l'Ue, perché è una questione di sicurezza dell'Ucraina e dell'intera Europa". Kallas ha confermato poi che, secondo Bruxelles, "tutti i territori temporaneamente occupati appartengono all'Ucraina" e pertanto non possono essere messi sul tavolo delle trattative. A scatenare l'ira di Mosca è stata però soprattutto la dichiarazione congiunta dei leader europei, compresa la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in cui si "accoglie con favore" l'impegno di Trump ma, allo stesso tempo, si mette nero su bianco la fedeltà al principio secondo cui "i confini internazionali non devono essere modificati con la forza". Nella dichiarazione viene poi sottolineato che "l'invasione gratuita e illegale dell'Ucraina da parte della Russia costituisce una flagrante violazione della Carta delle Nazioni Unite" pertanto l'impegno per "la sovranità, l'indipendenza e l'integrità territoriale dell'Ucraina" resta "incrollabile". "La dichiarazione rilasciata dai leader dei principali Paesi europei in merito ai negoziati sull'Ucraina è un ennesimo volantino nazista dove si afferma che il raggiungimento della pace in Ucraina sarebbe possibile solo esercitando pressioni sulla Russia e sostenendo Kiev", ha tuonato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova. "Gli 'euroimbecilli' cercano di ostacolare gli sforzi degli Usa per la pace", le ha fatto eco il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev. Di tutt'altro tono le parole di Volodymyr Zelensky. Il leader di kiev ha affermato di "apprezzare e sostenere pienamente" la dichiarazione dei leader europei che, secondo alcune fonti, in queste ore starebbero cercando di avere conversazioni telefoniche con Donald Trump prima del suo vertice in Alaska con Putin.
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