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Zaia super votato: e dicevano che ero un problema
Oggi 25-11-25, 08:19
La partita nella partita l'ha vinta, anzi stravinta Luca Zaia: dopo essersi visto stappare la sua lista e il nome nel simbolo, il governatore uscente fa incetta di preferenze. Era candidato capolista della Lega in tutte le province e a Venezia prende 10.736 preferenze con 376 sezioni scrutinate su 824, a Treviso (il suo feudo) quasi 12.000 con lo spoglio di 205 su 828 seggi. L'oscar dell'attore non protagonista (ma sotto sotto parecchio protagonista) lo vince a mani basse. Alla fine saranno 200.000 preferenze? "Potrebbero essere meno ma anche di più, aspettiamo", risponde. E ringazia "tutti quelli che mi hanno scelto e votato e hanno sostenuto Stefani, non è stata una passeggiata: è vero che ero uscente e capolista ma pensavano che il capolista fosse eletto d'ufficio e molti dicevano che non serviva dare le preferenze a Zaia perchè ne ha tante...". E invece, confida in diretta mentre stappa lo spumante, è arrivato "un fiume di consenso". E al di là della elezione, "si apre il cuore per questo risultato perchè dopo 15 anni a mezzo i cittadini ti vogliono ancora bene". C'è un chiaro "segnale di gradimento di quello che ho fatto e questo zittisce le tante voci", anzi "poche, ovattate, omeopatiche di chi ha sempre qualcosa da dire sulla nostra amministrazione, ma è anche un segnale di riconoscenza per quello che ho subito", cioè lo stop alla lista e al nome nel simbolo. Che rivincita: "Se sono un problema cercherò di renderlo reale, adesso tutti hanno capito cosa intendevo. Un problema? Sì, al contrario". Peraltro, con la sua lista, duce, la maggioranza del nuovo presidente Alberto Stefani avrebbe avuto più consiglieri. E adesso? l'incetta di consensi a Venezia lo candida sindaco? Zaia prende tempo: ci sono comunali ma anche le suppletive per il seggio che Stefani lascia vacante a Roma. Ora sono "impegnato e concentrato sul lavoro in Regione, non so dire cosa farò": comunali e suppletive sono partite di "aprile-maggio", per ora sarà consigliere regionale, "garantirò la mia presenza fin dall'inizio. Le scelte sul futuro non saranno immediate". In quale provincia sarà eletto lo stabilirà proprio il numero delle maggiori preferenze a seconda dei territori ("Dire che avrei scelto Treviso era una operazione maldestra per non farmi prendere voti" in altri collegi in cui era candidato: "Dove vengo eletto lo decide la matematica").
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