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In contatto con i jihadisti. L’imam salvato dai giudici
Oggi 17-12-25, 07:00
La Corte d’Appello giustifica il predicatore di Torino, noto anche per favorire la poligamia: «Episodi datati e isolati». Il governo ha cacciato 215 musulmani pericolosi, ma con questa liberazione la sicurezza è a rischio.Mohamed Shahin è «presente in Italia da oltre 20 anni, nonché perfettamente integrato e inserito nel tessuto sociale del Paese». Lo ha precisato in una nota, ieri, Alessandra Bassi, presidente reggente della Corte d’Appello di Torino, quella che ha bocciato il trattenimento dell’imam nel Cpr di Caltanissetta. La Verità ha scoperto che il predicatore è così ben «integrato e inserito» nel nostro Paese, che nella moschea di via Saluzzo, nel capoluogo piemontese, si mette a celebrare nozze poligame. Vietate dalle leggi nazionali. Le sue imprese, certo, non producono effetti giuridici. E lui rimane un «soggetto completamente incensurato», come hanno sottolineato i magistrati. Ma la sua non sembra una condotta da musulmano rispettoso dei costumi del Paese che lo ospita. E nel suo passato si annidano delle ombre: frequentazioni con noti jihadisti, che tuttavia le toghe hanno considerato irrilevanti.Continua a leggere
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