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Neppure Natale scuote il Tribunale. La famiglia nel bosco rimane divisa
Oggi 17-12-25, 06:40
Quella di ieri era solo un’udienza documentale, la decisione arriverà tra 60 giorni. Nessuno si aspettava una svolta, ma qualcuno sperava in una sorpresa almeno per le feste. Alla fine ha vinto la burocrazia.Non c’erano telecamere davanti al Tribunale dell’Aquila e questo era già un indizio: nessuno si aspettava la svolta della storia, per non dire il lieto fine. Ha vinto la burocrazia, il calendario della giustizia coi suoi tempi. Anche se siamo in Avvento e per i bambini l’idea di aprire ogni giorno una finestrella e godere della sorpresa è la prassi di queste settimane. Non c’è alcuna sorpresa tra le finestrelle e dunque finirà che la famiglia nel bosco resterà nella casa famiglia, «congelata» in quel freddo creato dal Tribunale dei minori, dove si tolgono i figli ai genitori in nome di un interesse superiore. Eppure, quell’interesse superiore molti italiani non lo vedono proprio. Anzi, vedono sempre più un sottile accanimento contro mamma Catherine e papà Nathan, una sfida muscolare tra giudici e genitori anche se i genitori da tempo sono scesi dalle loro posizioni più rigide pur di ritornare a casa. Che non è più la stessa nel bosco. Così come non sarà uguale al recente passato la scuola «formato famiglia», perché i genitori apriranno le porte a una maestra che seguirà il programma convenuto. Per non dire delle vaccinazioni: anche su quello mamma Catherine ha detto sì.Continua a leggere
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