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Andrea Sempio, "chi soffia questa roba?": la tesi del complotto
Oggi 30-10-25, 01:58
Garlasco è un grande esperimento mediatico, un labirinto di sospetti, smentite, vicoli ciechi, rilanci, colpi di scena e fuochi d’artificio in cui il dramma iniziale, l’orribile morte di Chiara Poggi ormai 18 anni fa, sembra quasi sfumarsi e perdersi in un mare di gossip. Nelle ultime settimane, per esempio, siti e organi di stampa vari hanno tambureggiato sparando la notizia di un “supertestimone” che avrebbe rivelato agli inquirenti come il grande alibi di Andrea Sempio, vale a dire lo scontrino del parcheggio di Vigevano datato 13 agosto 2007, la mattina dell’assassinio nella villetta di via Pascoli, non reggerebbe. Quel ticket, giura l’uomo del mistero, non è né di Sempio né dei suoi genitori. Una ricostruzione che però ora sarebbe a sua volta messa pesantemente in discussione. Il quadro delle indagini che emerge a Quarta repubblica, il programma di Rete 4 condotto da Nicola Porro, è come minimo inquietante se non addirittura grottesco. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44758238]] Secondo Lodovica Bulian, infatti, il “testimone” pronto a inchiodare Sempio non esisterebbe nemmeno: «Da fonti che abbiamo noi questo super testimone, in questi termini e rilanciato dalla stampa, non esisterebbe. Ci è stato chiaramente smentito. Non c’è nessuna persona che si è presentata dai Carabinieri e che è entrata in caserma a dire “io so che lo scontrino non è né di Sempio né di sua madre”. In questi termini no». [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44758626]] Anche il giornalista Massimo Lugli, decano della cronaca nera italiana conferma questa tesi: «Lodovica porta notizie e fatti, quello che leggo sui giornali invece non lo sono. Sono fumi, voci. Il testimone è sempre super, non esiste un testimone normale. Io lo chiamerei infer, perché uno che si presenta dopo 8 anni... tu sei stato zitto dopo 8 anni e immediatamente diventi granitico. Ho letto gra-ni-ti-co, è una follia. Si suppone che quando uno si presenta dopo tanto tempo, chi indaga dovrebbe chiedere perché parli adesso. Anche perché non siamo in un contesto pericoloso, di narcotrafficanti che ti possono ammazzare la famiglia etc...». [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44758584]] Secondo Lugli quello che stiamo leggendo sull’inchiesta-bis di Pavia sono notizie «non sono vere, sono fake. La domanda che mi faccio è “chi soffia questa roba e perché?”. Secondo me si vuole creare un fumo tale prima che arrivi il momento in cui ci sarà questa benedetta richiesta di rinvio a giudizio che, per adesso, si basa su pochissimo. Su sospetti ed elementi che possono essere visti sempre in due modi diversi». #Sempio, il giallo del ticket del parcheggio. L'intervento di Massimo #Lugli#Garlasco #quartarepubblica pic.twitter.com/v6VfXKmMg2 — Quarta Repubblica (@QRepubblica) October 27, 2025
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