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Antonio Socci: Donald Trump? Criticano il sopravvissuto perfino se ringrazia Dio
16-07-2024, 08:31
Il proiettile che volava verso la testa di Donald Trump, per un piccolo movimento dell'ex Presidente nell'ultima frazione di secondo, ha colpito solo il suo orecchio. Così ha avuto salva la vita. Senza quel movimento sarebbe stato un colpo mortale per lui e pure per la pace negli Stati Uniti che, secondo Paolo Mieli, «sarebbero precipitati nella guerra civile». Infatti la pallottola, ferendo l'orecchio, è passata a un centimetro dal cervello. Se è stato un caso sembra davvero straordinario. Il card. Giacomo Biffi amava dire che “caso” è il nome che Dio usa quando viaggia in incognito. E in effetti Donald Trump ha scritto: «Solo Dio ha impedito che accadesse l'impensabile». C'è chi ha voluto criticare l'ex presidente anche per questa umanissima espressione che spontaneamente è venuta in mente pure a milioni di americani guardando quella scena terribile. Negli Stati Uniti la religione è molto presente nella vita pubblica. Basti dire che Dio è citato nel giuramento dei Presidenti e nella Costituzione. LA BENEDIZIONE Peraltro quel comizio di Trump a Butler era stato aperto da una preghiera guidata da don Jason Charron, un prete greco-cattolico ucraino (provenienza molto significativa) che aveva benedetto i presenti invitandoli anche a pregare per Trump. Steve Bannon, l'ex stratega di Trump, ha dichiarato che da tempo sentiva che Trump era in pericolo, ma «per fortuna» ha aggiunto testualmente «il presidente Trump indossa l'armatura di Dio». Un'espressione che, negli ambienti cristiani americani, ha fatto pensare al versetto della Lettera agli Efesini dove San Paolo scrive: «Prendete perciò l'armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver superato tutte le prove» (c'è chi si è spinto fino a notare che si tratta del versetto 6,13 e il proiettile dell'attentatore ha raggiunto Trump proprio alle ore 6.13). Harold Bloom, che negli anni Novanta pubblicò The American Religion, scriveva: «L'essenza del credo americano è la convinzione di essere amati personalmente da Dio, e tale convinzione è condivisa, secondo i sondaggi Gallup, da quasi nove americani su dieci». Dunque non stupisce che Trump attribuisca la sua salvezza alla protezione divina. Del resto in tutti i Paesi di tradizione cristiana, nei casi di scampato pericolo, viene naturale rivolgere un pensiero a Dio, tanto è vero che i nostri santuari e le nostre chiese sono strapiene di ex voto. Ma c'è un precedente storico molto importante che va ricordato: quello dell'attentato a Giovanni Paolo II del 13 maggio 1981. Anche il Papa attribuì la sua salvezza al Cielo: «Una mano ha sparato, un'altra mano ha deviato la pallottola». Si potrà obiettare che in realtà lui fu centrato in pieno dall'attentatore, ma il Pontefice si riferiva proprio a qualcosa di straordinario che era accaduto a quel proiettile. «Il professor Crucitti» scrive Renzo Allegri nel libro Il Papa di Fatima «aggiunse di aver osservato una cosa “assolutamente anomala e inspiegabile”. La pallottola si era mossa, nel ventre del Papa, a zigzag, evitando gli organi vitali. Era passata a un soffio dall'aorta centrale: se l'avesse raggiunta, il Santo Padre sarebbe morto dissanguato ancora prima di arrivare in ospedale. Aveva evitato la spina dorsale e tutti gli altri principali centri nervosi: se li avesse colpiti, Giovanni Paolo II sarebbe rimasto paralizzato. “Sembra” concluse il professore “che quella pallottola sia stata guidata per non provocare danni irreparabili”». Ecco il motivo delle parole del Papa. Il card. Ratzinger spiegò: «Che qui una “mano materna” abbia deviato la pallottola mortale, mostra solo ancora una volta che non esiste un destino immutabile, che fede e preghiera sono potenze che possono influire nella storia e che alla fine la preghiera è più forte dei proiettili, la fede più potente delle divisioni». Giovanni Paolo II attribuì la sua salvezza alla Madonna di Fatima perché quel giorno, il 13 maggio, era la sua memoria, infatti proprio in quella data avvenne la prima apparizione nel 1917. Inoltre nella terza parte del famoso Segreto di Fatima (che sarà rivelata nel 2000) c'era la profezia di un Papa colpito a morte e gli parve di cogliervi un preannuncio. Curiosamente anche l'attentato di sabato scorso a Trump ha un filo che richiama lo stesso Segreto di Fatima, infatti – come hanno rilevato alcuni – è avvenuto il 13 luglio. Fu proprio durante l'apparizione del 13 luglio 1917 che la Madonna dette ai tre pastorelli portoghesi il Segreto profetico che ha sempre alimentato timori apocalittici e che è stato svelato in tre fasi diverse. In esso era contenuta la visione dell'Inferno, il preannuncio della rivoluzione in Russia (che scoppiò di lì a poco), delle persecuzioni del comunismo e della Seconda guerra mondiale. Infine la misteriosa visione della città devastata dalla guerra, con i morti per strada e il martirio del Papa e della Chiesa. Cupi scenari del passato? O pure del futuro? Hanno a che fare con l'attentato a Trump? Un analista come Mieli, dicevamo, sul Corriere della Sera, ieri ha affermato che l'uccisione di Trump avrebbe significato lo scoppio di una guerra civile negli Usa e probabilmente sarebbe stata una tragedia per tutto il mondo. Il motivo è chiaro. LA SPERANZA IN DONALD Da due anni Papa Francesco – con molti addetti ai lavori - ripete che siamo sull'orlo di una terza guerra mondiale (si è sentito prospettare da Mosca anche il possibile uso di armi atomiche). E Trump, nella sua campagna presidenziale, continua ad affermare di potere e volere mettere fine, in tempi brevissimi (se eletto), al conflitto in Ucraina (ha credibilità perché nella sua presidenza non intraprese nessuna guerra e raggiunse diversi trattati di pace in aree di conflitto). Dunque non sono pochi – fra i credenti – che vedono in lui la possibilità di riportare il mondo alla pace, scongiurando un tragico allargamento della guerra. A Medjugorije, il mese scorso, durante una delle presunte apparizioni, la Madonna ha chiesto proprio di fare una speciale novena di preghiera per la pace (in totale sintonia con il Papa) ed è stata la prima volta che è accaduto. Molti ritenevano che dovesse accadere qualcosa. Don Jason – il sacerdote che ha guidato la preghiera prima del comizio a Butler – ha poi riferito di aver incontrato brevemente Trump prima della manifestazione: «Ho parlato con lui della situazione in Ucraina e gli ho stretto la mano». Dopo l'attentato ha dichiarato ai giornalisti: «La mia preghiera era di protezione. Era per il ripristino delle giuste relazioni nella nostra società, a livello individuale, familiare e sociale, affinché la nostra nazione torni grande agli occhi di Dio e questo perché il nostro mondo torni grande agli occhi di Dio» e «tutto ciò presuppone che le persone inizino a vivere la loro vita quotidiana secondo la volontà di Dio». Il sacerdote ha ovviamente precisato che nessuno vuole «canonizzare» Trump che ha fatto i suoi errori e ha i suoi difetti. Tuttavia è chiaro che, per i cristiani statunitensi, alle loro preoccupazioni sulla pace e sulla difesa della vita (e contro l'ideologia woke) dà risposta Trump, non certo Biden e i Dem.
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