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Antonio Tajani tira il freno sullo Ius Scholae
26-08-2024, 10:21
Sembra una marcia indietro. In realtà, Antonio Tajani precisa solo quella che è la posizione di Forza Italia. Ius scholae: gli azzurri non hanno intenzione di puntare i piedi odi terremotare l'alleanza di governo su un tema che non ha l'approvazione degli alleati. Fi vuole dare un contributo al dibattito. Provando a spostare l'asse del centrodestra un po' più dal lato dei moderati. Perché è qui, secondo il leader azzurro, che si gioca la partita politica. Sullo Ius scholae «abbiamo solo espresso quella che è la nostra posizione. Non abbiamo detto che deve essere discussa oggi o domani», chiarisce Tajani. «Non possiamo rinunciare alla nostra identità e al nostro pensiero. Anche perché lo Ius scholae sarebbe più rigido dell'attuale legge per concedere la cittadinanza», ma questo «non ha nulla a che fare con inciuci o accordi con la sinistra. Credo di aver dimostrato nella mia vita da che parte sto». Il ministro degli Esteri è a Verona e parla a margine della messa con il cardinale Zuppi alla Route degli scout Agesci. «Un centrodestra moderno», aggiunge, «deve raccogliere consensi e si vince sempre la partita al centro, se noi abbandoniamo il centro, il centrodestra è destinato a perdere». Il vice premier invita i conservatori a essere un po' meno conservatori. Fermare il tempo non si può: «Dobbiamo tenere conto dell'Italia di oggi e di quale sarà l'Italia di domani. Noi siamo leali, ma dobbiamo anche guardare a un'Italia che cambia e, come centrodestra, non dobbiamo lasciare certi argomenti alla sinistra», precisa Tajani, che respinge con fastidio l'accusa di intelligenza con l'avversario: «Sono uno dei fondatori di Forza Italia e se il centrodestra esiste lo si deve a Silvio Berlusconi e noi andiamo avanti lungo questo percorso. Non c'è alcun problema nella maggioranza. Ognuno può esprimere le idee che vuole per aprire il dibattito, ma non c'è alcun pericolo». La stabilità dell'esecutivo non è minata dallo Ius scholae. Ma il leader azzurro rivendica l'identità di Forza Italia: «Siamo partiti politici differenti, facciamo parte di una coalizione, ma teniamo fede ai nostri impegni. Non ho mai cambiato bandiera nella mia vita, figuriamoci se posso cambiarla con i capelli bianchi». Porre il tema della cittadinanza non è una provocazione, spiega Tajani, anzi: «Ritengo che tutto ciò che facciamo aiuti il centrodestra. Il mio obiettivo è continuare a vincere, e occupare gli spazi che oggi sono lasciati liberi, lo spazio che oggi c'è tra Giorgia Meloni e Elly Schlein. Dico sempre la stessa cosa: Forza Italia deve occupare quello spazio, stiamo lavorando per occupare uno spazio politico che un centrodestra moderno non può lasciare ad altri». Ieri Tajani ha anche precisato la sua posizione sull'autonomia: «Noi di Forza Italia abbiamo detto che prima si fanno i Lep, i Livelli essenziali delle prestazioni, in tutte le regioni, poi si fa l'Autonomia». Immediata la replica del governatore lombardo Attilio Fontana: «La Lombardia è pronta, Tajani non buttai la palla in tribuna». Torniamo allo Ius scholae. L'agenda politica nei prossimi mesi non prevede spazi per aprire un dibattito sulla cittadinanza. Lo spiega il vice presidente della Camera Giorgio Mulè (Fi): «Non c'è una proposta sul tavolo su cui avviare la discussione e aggiungo che questo progetto non dovrebbe limitarsi allo Ius scholae ma avere l'ambizione di guardare al tema della cittadinanza a 360 gradi. Senza strappi che provocano inutili e dannose polemiche con gli alleati». Da settembre, spiega Mulè, «dovremo concentrarci su una Legge di Stabilità particolarmente impegnativa soprattutto per dare seguito al patto di lealtà con gli elettori. Mi riferisco all'aumento delle pensioni minime, all'attenzione all'occupazione e alle imprese passando per la riforma del fisco». Difficile, secondo l'esponente azzurro, che ci possa essere spazio nel calendario parlamentare per lo Ius Scholae. «Alla ripresa c'è da discutere e approvare il disegno di legge Sicurezza, da continuare a intervenire senza indugio sul problema del sovraffollamento delle carceri, senza dimenticare altri provvedimenti già avviati che riguardano la giustizia o la Pubblica Amministrazione». L'opposizione, che in uno strappo degli azzurri ci aveva creduto, ora protesta: «Sulla cittadinanza basta prese in giro da Forza Italia», attacca il segretario di Più Europa Riccardo Magi, «Tajani dica chiaramente se è pronto a votare una proposta con le opposizioni oppure no». Replica secca dell'azzurro Maurizio Gasparri: «Magi non può dare ordini neanche ai suoi, figuriamoci se può dirci cosa fare».
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