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Beatrice Venezi? Giovane, bella e brava: le ragioni del fango
Oggi 03-10-25, 12:18
Nel Bel Paese affermarsi in un ruolo dominato al maschile, come quello del direttore d’orchestra, simboleggiato nientemeno dal parmigiano Arturo Toscanini, Maestro per eccellenza, è un’impresa titanica per le donne. In Italia, infatti, le donne alla guida di un’orchestra restano pochissime e si possono contare sulle dita di una mano: Speranza Scappucci, Antonella De Angelis e Gianna Fratta. Beatrice Venezi? È la più giovane. Pur possedendo un curriculum internazionale, Venezi ha fatto molta fatica per conquistare, come è accaduto a Scappucci, De Angelis e Fratta, un ruolo al vertice di un teatro o presso istituzioni sinfoniche di prestigio. Il Maestro Speranza Scappucci è nata nel 1973. La sua prima direzione scaligera è di un paio d’anni fa. Antonella De Angelis si era diplomata in flauto traverso nel 1985, quando non esistevano ancora strumentiste in orchestre internazionali come i Berliner e Wiener. Il Maestro De Angelis ha avuto il merito di formare l’Orchestra femminile del Mediterraneo e si è imposta come direttore d’orchestra internazionale. Il Maestro Gianna Fratta è nata nel 1973. È geniale, nata per la musica, ma al grande pubblico è più nota come moglie del cantante Piero Pelù. Fuori dal Bel Paese ci sono grandi donne alla conduzione di orchestre, ma hanno quasi tutte superato i cinquanta anni. Negli States, Marin Alsop ha 68 anni. Solamente all’età di 46 anni ha avuto il primo successo internazionale. Tomomi Nishimoto, direttore d’orchestra giapponese, specialista nel repertorio russo, è nata a Osaka nel 1970. La più eccellente di tutte queste figure femminili, Zoe Zeniodi, soprannominata Miss Dynamite, è nata ad Atene nel 1976. Per le donne la direzione d’orchestra rimane ancora un diritto da conquistare. Simile, addirittura, alla conquista del voto alle donne, passivo e attivo. È come se dopo la conquista maschile del voto incondizionato, per un certo periodo alle donne (come effettivamente è successo in Gran Bretagna e in altri paesi che hanno preceduto Francia e Italia) fosse richiesto di aver raggiunto un’età maggiore di quella in cui venivano ammessi al voto gli uomini. Così, in Italia, si chiede a Beatrice Venezi di aspettare! [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44375783]] Il tema è delicato, come hanno dimostrato due film recenti: Tár con Cate Blanchett nel ruolo del direttore d’orchestra Lydia Tár e La Maestra, film documentario sulla vita e la carriera di Zoe Zeniodi, realizzato da Maggie Contreras nel 2023. Il film documentario segue cinque donne che partecipano a «La Maestra», che, al momento delle riprese, era l'unica competizione di alto livello al mondo per sole direttrici d’orchestra donne. Per chi scrive è corretto chiamare le donne che dirigono un’orchestra Maestro o direttore. Infatti l’unica lingua che usa il femminile è quella spagnola, con la parola «La directora». Il film documentario aspirava a sfidare le opinioni ancora ben salde nella società di oggi sulla direzione d’orchestra come professione a predominanza maschile. La Maestra ha richiamato paragoni con il film Tár. La Maestra, tuttavia, offre spunti di riflessione sulla vita “normale” delle donne che si dedicano alla musica. Zeniodi, ad esempio, è raccontata mentre gioca con i suoi figli, agitando il “bastone” del direttore come una bacchetta magica, mirando così a liberarsi dal cliché del personaggio autoritario che sminuisce i musicisti. Oggi, simili a Beatrice Venezi, nel curriculum e nell’età, sono poche le donne a dirigere orchestre di prestigio: Isabel Rubio e Jana Semeradova. In Finlandia, Dalia Stasevska, nata in Ucraina ai tempi dell’Urss, nel 1984, è direttore stabile dell’Orchestra Sinfonica di Lahti. Rispetto alla più giovane Venezi, Stasevska ha avuto l’occasione di essere assistente di un grande Maestro, come il direttore estone Paavo Järvi, all’Orchestre de Paris. Solo la Finlandia, nobile Paese di tradizioni musicali comme il faut, può vantare giovani donne nel ruolo di Maestro. E guarda caso, la Finlandia è stato tra i primi Paesi europei ad avere il voto alle donne subito attivo. Emilia Hoving è un direttore giovane. Di spicco ci sono anche Jaana Hääntera, Eeva Kontu, Susanna Mälkki, Eva Ollikainen, Ruut Kiiski e Maria Itkonen. Nella nostra società italiana, atavicamente dominata dagli uomini, le donne di valore non hanno quel potere decisionale che meriterebbero. Ecco perché mi schiero dalla parte del direttore d’orchestra Beatrice Venezi. Lo dico modestamente, con la passione, però, di un amateur di musica, che ogni anno va ad Heidelberg per lasciare un giglio sulla tomba di Wilhelm Furtwängler. Non solo. Possiedo un bel ritratto fotografico dell’insuperabile interprete di Beethoven e Wagner, che spicca nella mia stanza della musica, accanto a quelli di Gustav Mahler, Bruno Walter e Lovro von Matacic. Mi piacerebbe, un giorno, ma non troppo in là nel tempo, aggiungere alla mia collezione una fotografia del Maestro Beatrice Venezi, che sicuramente riuscirà, tra le tante difficoltà che la attendono nel prossimo futuro, ad ottenere la grandezza che in molti individui attende, come una Bella Addormentata, qualcuno che la riveli. Quel qualcuno potrebbe essere un anziano Maestro dei nostri giorni oppure uno spirito del passato. Quanti compositori italiani, tra Settecento e Ottocento, infatti, meritano di essere riscoperti! La bacchetta del Maestro Venezi, a mio modesto parere, servirebbe magnificamente a questa avventura nella nostra antica e gloriosa tradizione musicale, fatta di tante civiltà, da Venezia a Napoli, da Mantova a Firenze. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44386138]]
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