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Capezzone: la "Boccia rossa" è già diventata la leader della sinistra
04-09-2024, 06:40
Elly e Kamala, scansatevi! Altro che Schlein, altro che Harris: largo alla Boccia. È questo il coro che sale dalla sinistra eccezionalmente unita, dai compagni di tutte le tinte, rosso antico -rosé -fucsia: altro che campo largo, dateci la Boccia larga. Non c'è Rosy Bindi né Maria Elena Boschi che tenga: per l'autunno 2024 non sfila né la cattocomunista né l'ex terzopolista. Extra Bocciam nulla salus. Per carità: a destra, auspicabilmente più prima che poi, qualche testa lucida farà bene a interrogarsi sul piccolo suicidio mediatico di un ministero prima tenuto in scacco e poi ridotto a ostaggio da una influencer già titolare di un negozio di abiti da sposa. Ma ancora più comica, in questa gara di autogol, in questo trionfo di pacchiano autolesionismo, è una sinistra che sembra aver trovato la sua Rosa Luxemburg, la sua eroina socialista rivoluzionaria. Manca solo (ma non vorremmo dare suggerimenti) che qualcuno telefoni al sindaco di Roma Gualtieri e gli proponga, a poche decine di metri dal monumento a Giuseppe Garibaldi al Gianicolo, di sostituire l'altra celebre scultura, quella che ritrae Anita a cavallo. Fuori Anita, dentro Maria Rosaria, vera eroina dei due mondi. Certo, sorge un piccolo dubbio. Ma non c'era la dittatura in Italia, come ci avevano spiegato i migliori cervelli della sinistra? Non c'era il rischio fascismo? Non eravamo già nel cupo Anno Secondo dell'Era Meloni? Non si doveva organizzare la Resistenza? E invece no: al posto delle staffette partigiane, è arrivata la Boccia. BRUCIATI SUL TEMPO Immaginiamo il dramma degli Scurati, dei Saviano, ma pure degli Augias e delle Annunziata. Anni e anni a piangere e a sbracciarsi, a contendersi il ruolo da novello Matteotti o da terzo fratello Rosselli, e invece guarda un po' – mentre loro se ne stavano a godere gli ultimi spiccioli d'estate in barca o in Costiera Amalfitana – si è manifestata questa miracolosa Epifania della Boccia. Poveri intellettuali bruciati sul tempo mentre stavano ancora con la crema sul naso. Repubblica ha incoronato la Boccia, l'ha esaltata: è già virtualmente un gradino sopra la compianta Michela Murgia. E il glorioso giornale di Maurizio Molinari ha spiegato al mondo che no, non siamo davanti all'imperdonabile cazzata tardoadolescenziale di un ministro, ma saremmo nientemeno che in presenza di una questione di sicurezza nazionale. Materiale classificato, classified information, mica pizza e fichi, come dicono a Oxford. Roba da MI6, mica da Bagaglino come pensavate voi, amici lettori. E comunque poche chiacchiere: è Boccia-mania ovunque. Se uno legge Dagospia, che detesta la Meloni fino all'ultimo tatuaggio, ha l'impressione che la Boccia sia una nuova Hannah Arendt, ma più trendy. Gira voce che pure Kamala, in vista del confronto tv con Trump, stia pensando di rinunciare e di farsi sostituire da Maria Rosaria. Dite che scherziamo? Fino a un certo punto. Povera sinistra... Annidi Palavobis, di girotondi, di “popolo dei fax”, di proiezioni di Nanni Moretti, di serate santoriane, di “Ruotolo-la-piazza-che-dice?”, di mobilitazioni spontanee e spintanee, di lapidazioni delle olgettine, di “se non ora quando”, e poi tutto finisce con una Boccia portata in processione come una madonna pellegrina... I suoi post su Instagram vengono vivisezionati e studiati neanche fossero i capitoli mancanti del Capitale di Marx. E così la Boccia ha scalzato tutti: i grandi amori del passato e pure le sveltine (politicamente parlando, si capisce) del presente. L'ultimo fugace innamoramento della sinistra (durato per dieci giorni da Ferragosto in poi) era stato per Tajani, che però adesso ha deluso i compagni, perché ovviamente neanche si sogna di far cascare il governo. E allora cosa resta? Né ius soli né ius scholae, c'è solo lo ius Boccia (anzi, vai col genitivo: ius Bocciae). IL NULLA Vi viene da piangere, cari lettori? O state ancora ridendo? Tranquilli, è segno che state bene (voi). Chi deve preoccuparsi sono semmai i novelli mistici bocciani. Diteglielo con delicatezza, se li incontrate: l'attesa della Boccia è essa stessa la Boccia, cioè il nulla mescolato con il niente. Dite che così è troppo alto, troppo filosofico, troppo teorico? Allora siate più diretti e diteglielo in questo modo: un pezzetto della destra ministeriale sarà pure supercafone e masochista, ma come fa ridere la sinistra non riesce proprio nessuno. Come stanno ridotti male... Avanti popolo alla riscossa, Boccia rossa la trionferà. Parapà.
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