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Cina, Russia e Iran: attacco a tre punte contro l'Occidente che ha sbagliato troppo
04-12-2024, 06:00
Caro direttore, in politica estera tutti i nodi vengono al pettine e gli errori vengono pagati in modo inesorabile. Dopo il supposto trionfo dell'Occidente in seguito al crollo per implosione del regime comunista in Russia e nell'Est europeo, la storia non si è affatto fermata lì. E in seguito ad una catena di errori commessi da alcuni dei presidenti Usa e dei leader Ue dal 2008 in poi è partito un attacco a tre punte contro l'Occidente da parte della Cina, della Russia, e dell'Iran. Già la Merkel nel suo libro ha raccontato l'origine di alcuni dei nostri guai: fidandosi di Putin si basò su di lui per alimentare larga parte del fabbisogno energetico tedesco. E si oppose all'ingresso della Ucraina nella Nato, come avvenne per Polonia, Paesi Baltici, Romania, Bulgaria, senza che Putin dicesse nulla. Infatti, in quei tempi Putin si sentiva debolissimo e voleva solo (vedi l'incontro di Pratica di Mare del 2002) rientrare nel gioco internazionale. Per ciò che riguarda il Medio Oriente l'ultimo grande presidente americano è stato Bush senior. Dopo di lui una catena di errori. Bush senior bloccò Saddam Hussein che aveva invaso il Kuwait ma bloccò anche i suoi generali impedendo a loro di far cadere il regime. Invece Bush junior rase al suolo Saddam, il partito baath, l'esercito iracheno e il regime sunnita. Così fece un enorme favore agli ayatollah sciiti iraniani. Gli sciiti iracheni si sono saldati con quelli al potere in Iran. A loro volta i sunniti, per reazione, diedero vita al terrorismo di Isis. Obama è stato certo un grande oratore, ma anche un disastroso stratega politico. In Libia diede retta a Sarkozy e non a Berlusconi, uccise Gheddafi non sapendo chi lo avrebbe sostituito. Il risultato: la Libia è uno Stato fallito, controllato da un lato dalla Russia, dall'altro dalla Turchia. Invece in Siria Obama ha fatto l'errore opposto: proclamò che sarebbe intervenuto qualora Assad avesse usato le bombe chimiche contro la rivolta siriana di allora, di stampo laico. Nel 2013 Assad fece uso di bombe chimiche ma a quel punto Putin si propose come mediatore con Assad, spingendolo a bloccare ogni intervento. Obama gli diede retta e Putin guadagnò il tempo necessario per organizzare una coalizione che salvò Assad, sbaragliò la rivoluzione siriana e gli fece acquisire anche il controllo di alcuni Porti strategici. Da un certo momento in poi, Putin ha abbandonato il rapporto che aveva con Netanyahu, ha dato una sponda ad Hamas che con la strage del 7 Ottobre ha aperto un secondo fronte scomodo per gli Usa e per gli ucraini. A sua volta Erdogan è diventato il leader del fondamentalismo islamico ed è contrario ad Israele, ma in Siria ha sempre avuto una presenza. Ritorniamo al punto di partenza. L'attacco all'Occidente c'è e la cosa più auspicabile che gli Usa e l'Ue possano fare è mantenere l'appoggio politico e militare con l'Ucraina e con Israele. Le ragioni dell'Occidente infatti sono quelle della difesa della libertà e della democrazia che oggi trovano nella Ucraina e in Israele le battaglie fondamentali. Qualora l'Ucraina o Israele venissero colpiti in modo irreparabile sarebbe un disastro; l'Occidente sarebbe di fronte alla scelta di subire una egemonia cinese-russa-iraniana, o arrivare alla terza guerra mondiale. Un'ultima domanda ai pacifisti italiani: come mai fanno manifestazioni contro le bombe israeliane e non dicono una parola su quelli russi, in Ucraina e adesso anche in Siria? di Fabrizio Cicchitto *Presidente ReL Riformismo e Libertà.
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