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Coppa Davis, Bergs sconfitto piange senza freni: il gesto di Cobolli
Ieri 22-11-25, 11:13
In Coppa Davis, la semifinale tra Italia e Belgio si decide sul filo del rasoio: Flavio Cobolli batte Zizou Bergs dopo un match al cardiopalma, con rimonta, match-point annullati e un tie-break infinito nel terzo set. Di qua la finale, di là le lacrime.Bergs, distrutto, crolla in panchina. Si copre il viso con l’asciugamano e scoppia a piangere a dirotto. Non è solo il suo capitano o i compagni belgi a corrergli vicino: sono i vincitori, gli italiani, a fare la cosa più bella.Il primo è proprio Cobolli. Ha appena finito di esultare, la maglia azzurra strappata dall’adrenalina, ma non ci pensa due volte: si siede accanto al rivale, gli parla piano all’orecchio, lo abbraccia forte, gli accarezza la testa. Poi arrivano gli altri azzurri, uno dopo l’altro: pacche sulle spalle, parole di conforto, presenza.Chi perde piange. Chi vince consola.In un tennis spesso dipinto come sport individuale e cinico, quel gesto spontaneo sul campo di Malaga racconta l’esatto contrario: la sportività più pura, il rispetto che va oltre la rivalità, l’umanità che arriva quando le parole non bastano più. Bergs continua a singhiozzare, Cobolli non lo molla. Non c’è più Italia-Belgio, non c’è più vincitore e sconfitto. C’è solo un ragazzo che ha dato tutto e un altro che, pur avendo realizzato il suo sogno, sa riconoscere il dolore altrui.Non ci resta che applaudire.
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