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D'Alema in Cina: quel sospetto sul suo vino
Oggi 08-09-25, 09:12
Massimo D’Alema in Cina. L’ex-premier, storico leader della sinistra, settimana scorsa si è recato in estremo Oriente per assistere alla parata militare organizzata dal presidente Xi per sfidare il mondo. Solo una missione diplomatica o c’è dell’altro? Qualcuno si è chiesto se questo viaggio, tanto criticato dalle forze politiche di destra, ma non solo, portasse con sé altre motivazioni. Il primi il direttore di Open, il giornale fondato da Enrico Mentana, che è andato a spulciare tra i bilanci della società che D’Alema ha creato per esportare il vino da lui prodotto (una delle sue grandi passioni insieme alla vela), la “Silk Road Wines” cioè la via della Seta per i vini. Quando c’era il governo Conte, che con la Cina stabilì quel canale privilegiato, gli affari per D’Alema andavano bene. Da quando c’è il governo Meloni, e quella stessa “via” è stata chiusa, la società dell’ex-premier non ha fatturato più nulla con la Cina. Da qui l’ipotesi maliziosa: D’Alema era a Pechino anche per accreditarsi per un export del suo vino? [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44004399]] Si legge su Open: “Nel 2024 gli affari della Silk Road Wines, che l’ex premier italiano ha costituito nel 2019 con i suoi due figli, e la famiglia del suo enologo di fiducia, Riccardo Cotarella, sono precipitati. I ricavi dalle vendite e dalle prestazioni sono stati in 12 mesi zero euro. Alla voce ‘altri ricavi’ è invece arrivato un euro non si sa da chi, ed è tutto quello che è stato incassato. Non che in precedenza la società facesse faville, ma nel 2023 almeno aveva incassato 213.554 euro, portando a casa anche un piccolo guadagno di 29.691 euro. Non incassando nulla ovviamente l’ultimo bilancio si è chiuso in rosso, sia pure limitando la perdita a 4.206 euro”. I numeri dell’export del vino italiano in Cina sono buoni, ma non straordinari, occupando il 6,6% del mercato ampiamente alle spalle di Francia, Cile e Australia. Nella nota integrativa al bilancio del 2024, D’Alema e il suo enologo socio analizzano la crisi del mercato internazionale ma confidano in una ripresa dell’export anche nei paesi asiatici. Magari con un testimonial d’eccezione come Massimo D’Alema. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44011293]]
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