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Dama: Tajani non arretra: "Serve lo ius Scholae"
23-08-2024, 06:42
Il ruggito di Antonio Tajani. Leader di Forza Italia che, uscendo dal suo solito registro compassato e pacioccoso, alza i toni con la Lega. In sostanza dice: ho un'opinione, la esterno, ne discutiamo, ma non esiste che mi neghiate la libertà di parlare. Il tema è lo Ius scholae. Sul quale, nel niente della politica di agosto, sta crescendo lo scontro all'interno della maggioranza. Piccolo riassunto: la sinistra, dopo le olimpiadi e il successo di atleti figli di genitori stranieri, ha rilanciato il tema dello Ius soli (cittadinanza italiana a tutti quelli che nascono sul suolo italiano). In maniera anche un po' sconnessa, visto che gli agonisti in Italia già godono di una corsia preferenziale per indossare l'azzurro. Al che Forza Italia ha rilanciato: Ius soli no, ma Ius scholae, be' parliamone. La differenza sta nei tempi. I forzisti, che non hanno ancora depositato alcuna proposta, immaginano di concedere ai nati in Italia, figli di stranieri, la possibilità di chiedere la cittadinanza una volta conclusi un tot di cicli scolastici. Quanti, se ne discute. Ma prima dei 18 anni previsti dalla legge attuale. Ieri il ministro degli Esteri era al Meeting di Rimini. Platea molto ben disposta sull'argomento. E allora Tajani è tornato sull'argomento per tre volte. La prima arrivando alla manifestazione: sullo Ius scholae abbiamo «la nostra opinione, come su altri punti che non sono nel programma di governo e che vengono sottolineati da altri alleati: ne parliamo. Però non è che perché un tema non è nel programma di governo non se ne può parlare. Ognuno ha diritto dire: io non impongo niente a nessuno, ma non voglio neanche che nessuno imponga qualche cosa a me, quindi sono libero di parlare». Sul tema si è già registrato il no di Fratelli d'Italia e Lega: non è una priorità, spiegano. Ma gli azzurri non arretrano: «Siamo partiti diversi, sennò saremmo un partito unico. Siamo per il programma di governo e quello che ci vincola è il programma. Per quanto riguarda lo Ius scholae non è parte del programma di governo, quindi noi possiamo esprimere il nostro giudizio, ne parleremo anche con i nostri alleati». Tajani torna sull'argomento nel corso del suo intervento: «Bisogna aumentare gli studenti africani che studiano in Italia per avere più esperti, che parlano l'italiano oltre alla loro lingua madre. Ma non voglio parlare degli africani che poi intendono diventare cittadini italiani, non ne parlo sennò qualcuno si arrabbia. Mi riferisco allo Ius scholae...», ironizza il ministro degli Esteri. Che però, più avanti, torna con un'altra sottolineatura: «Alcuni se la prendono con me perché sono favorevole allo Ius scholae, ma non sono né un pericoloso sovversivo né un estremista di sinistra... Lo sanno tutti come la penso. Io dico che bisogna guardare alla realtà per quella che è, insisto sulla formazione, sull'identità, sulla cultura. Se tu accetti di essere europeo nella sostanza, sei italiano ed europeo non perché hai la pelle bianca, gialla, rossa, verde, ma perché dentro di te hai quelle convinzioni. Perché dentro dite vivi quei valori. Dentro dite hai quell'anima europea. Se poi i tuoi genitori sono nati a Kiev, a La Paz o a Dakar, è la stessa identica cosa. Il mondo è fatto così, essere italiano o essere europeo o essere patriota non è legato a sette generazioni prima. È essere quello che sei tu. Io preferisco uno che ha genitori stranieri e canta l'inno di Mameli a uno che è italiano da sette generazioni e non canta l'inno di Mameli. Chi è più patriota dei due?». Il Meeting di Rimini apprezza, la Lega un po' meno. Tanto che gli uomini social di Matteo Salvini vanno a ripescare un vecchio video di Silvio Berlusconi in cui si diceva contrario all'estensione della cittadinanza. «Ascoltate le parole - inequivocabili del grande Silvio. Ius Soli e Ius scholae? No, grazie», si legge nel post. Il video rilanciato sui profili ufficiali riporta l'intervista tv del Cavaliere da fazion nel 2017: «No, lo Ius soli noi non lo vogliamo. I trafficanti avrebbero un argomento forte per dire: in Italia si ha la cittadinanza facile. Dopo cinque anni di ciclo scolastico? Bisogna vedere.. alcuni vogliono la donna segregata, alcuni odiano i cristiani. Non possiamo dargli cittadinanza solo perché hanno frequentato la scuola.. ", si sente nel video. Un lavoro di archivio che piace davvero poco a Tajani: «Credo di conoscere bene il pensiero di Berlusconi e non credo che debba essere utilizzato per fare polemiche politiche». In serata Massimiliano Romeo, capogruppo leghista al Senato, è durissimo: «L'insistenza di Tajani non è che infastidisce tanto la Lega, che ha una sua posizione chiara e ribadisce il suo no, ma offre una sponda alle opposizioni su questa tematica e rischia di minare seriamente la stabilità del governo».
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