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Daniele Capezzone: il caso Boccia-Sangiuliano si è già sciolto, ma la sinistra disperata vorrebbe tenerlo in vita
08-09-2024, 08:55
Supersintesi: la Boccia non può, anzi non deve sparire. Siamo davanti a una versione trash (con aggiunta di cozze e vongole) del celebre romanzo di Stephen King, poi divenuto film di Rob Reiner, Misery non deve morire. Non osi un malcapitato scrittore far venir meno una sua protagonista, perché qualche lettrice ossessionata e psicopatica potrebbe sequestrarlo e imporgli con la violenza di farla “resuscitare”, sotto minaccia di conseguenze atroci. Ecco, allo stesso modo, non si permettano le persone serie di far calare il sipario (o se si preferisce: un velo pietoso) sulla commedia di Genny & Maria Rosaria, faccenda che a onor del vero è durata anche troppo. Perché altrimenti si scatena la sindrome da abbandono dei migliori cervelli della sinistra italiana – politica e mediatica –, lanciati da ieri nel commovente coro «Aridatece Maria Rosaria» seguito dallo straziante «Boccia, resta con noi» fino a un disperato «Boccia, non ci lasciare». E si capisce: avevano trovato la storiella perfetta per titillare il loro ego («noi siamo eleganti uomini di mondo, loro invece sono come Alvaro Vitali che insegue la maestra Michela Miti»), per tenere il governo sulla graticola, per organizzare spedizioni di giornalisti a Pompei con l'aria da scoop di chi va a interpellare Gola Profonda (nel senso del mitico informatore del caso Watergate), insomma Luca Telese come Bob Woodward. E invece? E invece plof: il caso si è spiaccicato e squagliato come un cono gelato che cade su un marciapiede in piena estate. Dopo qualche istante, resta solo poltiglia. Ma loro non si rassegnano. E, un po' alchimisti e un po' specialisti del Ris, si accucciano davanti a quella poltiglia, la raccolgono come una reliquia, anzi come prezioso materiale da esaminare al microscopio. E sperano che la giostra riprenda a girare come prima. SI MARTELLA ANCORA Ecco il titolo sparato in prima da Repubblica: «Sangiuliano, il caso non è chiuso». A pagina 3 si martella ancora: «Restano altre ombre». A pagina 6 torna un grande classico di Rep, i faristi, i mitici tecnici delle luci: «Faro sul G7 a Pompei, accertamenti sugli appalti». Non riesce a prendere sonno nemmeno il membro del Copasir Enrico Borghi: «La premier risponda alle Camere». Insomma, né agenti russi né terroristi islamici: il pericolo viene da Pompei. Non è meno angosciato Domani, che forse avrebbe qualche scandaletto in casa di cui occuparsi, tipo l'affaire Striano. E invece no, c'è solo la Boccia: «Ma il caso Boccia non è finito». Per chi non avesse capito bene, il concetto è ripetuto pari pari a pagina 4: «Perché il caso Boccia non è finito». Non si dà pace neanche Angelo Bonelli, rimasto con i sassi dell'Adige in una tasca e con l'ennesimo esposto-denuncia infilato nell'altra: «Le dimissioni erano un passaggio obbligatorio che però non mette la parola fine alla vicenda». E, facendo di Bonelli la proiezione e il portavoce di tutto il centrosinistra, il Corsera conclude: «Il caso resta». Si dà da fare anche la Stampa: «Boccia rilancia le accuse: “Al ministero c'è una talpa. Qui c'entrano altre donne”». E poi: «Spunta un esposto: “Tentata estorsione”». Pure qui arrivano i tecnici delle luci: «E la Corte dei Conti accende i fari sui viaggi». FINE DELLA RICREAZIONE Insomma, l'avete capito: il giocattolo è irrimediabilmente rotto, e i bambini frignano perché volevano divertirsi un altro po'. Servirà che qualcuno fischi la fine della ricreazione (e delle vacanze estive) pure a sinistra. E così ai nostri valorosi compagni toccherà di occuparsi di faccende meno piccanti e pruriginose ma forse un tantino più rilevanti: due guerre e mezzo in corso, Francia e Germania in crisi profonda, Audi e Volkswagen che licenziano, e poi – qui a casa nostra – tasse, lavoro, giustizia, sanità, sicurezza. Ah, dite che a sinistra preferivano gingillarsi un altro po' con quisquilie e pinzillacchere proprio per non doversi occupare di cose più importanti? Ma no, amici lettori, non potete fare simili insinuazioni: centrereste il bersaglio al primo colpo.
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