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De Leo: Donald e Giorgia la nuova coppia "Rapporto privilegiata"
09-12-2024, 13:11
La foto viene postata dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ed è il suggello visivo di quella vicinanza che, con molte probabilità, continuerà a legare Palazzo Chigi e la Casa Bianca anche dopo il ritorno di Donald Trump. Nel post si affiancano due immagini, in una la premier compare con il Presidente eletto degli Stati Uniti, in un'altra c'è anche un terzo interlocutore, Elon Musk, tycoon in molti settori (dall'intelligenza artificiale all'areospazio fino all'auto elettrica) e con cui la leader di Fratelli d'Italia ha da tempo instaurato una sinergia di vedute. «È stata una piacevole occasione di dialogo quella di questa sera all'Eliseo con Donald J Trump ed Elon Musk», scrive Giorgia Meloni a corredo delle fotografie. Il contesto è la cena organizzata all'Eliseo da Emmanuel Macron per i leader che hanno partecipato alla riapertura della cattedrale di Notre-Dame. DOSSIER CALDI DA AFFRONTARE Musk, a cui è stato assegnato un ruolo di guida di una commissione per il taglio della burocrazia nella prossima Amministrazione Trump, era nella delegazione degli Stati Uniti. Dunque, un incontro che assume un significato particolare, perché si trattava del primo affaccio in Europa di Trump dopo la vittoria elettorale nello scorso novembre. Un affaccio che porta con sé i dossier caldi come la guerra in Ucraina, il caos Siria e il conflitto in Medio Oriente. Di questo potrebbe aver parlato Trump nel colloquio di sabato con Giorgia Meloni, dopo il minisummit che il tycoon ha avuto con Macron e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. L'Italia, peraltro, guarda con un punto di forza politica all'appuntamento del 20 gennaio, quando Trump giurerà da Presidente. Cerimonia a cui, a quanto pare, sarebbe stata invitata anche Giorgia Meloni. Tra i principali Paesi europei, infatti, il nostro è quello più stabile sul piano politico. La Germania sarà ancora in piena campagna elettorale dopo la rovinosa caduta del governo guidato dai socialdemocratici. La Francia, anche se Macron dovesse riuscire nell'impresa di formare un Esecutivo dopo le dimissioni di Barnier, sarà comunque solcata da grandi fragilità interne. La Spagna di Pedro Sanchez vede un Esecutivo tenuto insieme da un accordo improbabile con gli indipendentisti catalani. In questo scenario, quindi, l'Italia a guida centrodestra è il Paese “stabilizzatore” del vecchio continente. Della particolare sintonia tra Meloni, e Trump, e dell'aggancio di Musk, ha scritto anche Andrea Stroppa, riferimento italiano del patron di Tesla. Ha dedicato un post social sull'incontro, «l'unico - ha evidenziato- insieme a quello con il principe William in agenda del presidente eletto e comunicato alla stampa dal suo team. L'Italia ha la rara opportunità di avere un rapporto speciale con gli Stati Uniti, nostro secondo mercato commerciale». Il ruolo del fondatore di Tesla, in questo scenario, sarebbe molto importante: «Il rapporto di stima con Elon, che molti in Italia vorrebbero boicottare», prosegue ancora Stroppa, «ci sta portando in uno scenario nuovo. Felice da italiano di poter contribuire a costruire questa solida relazione che crescerà nei prossimi mesi e si allargherà. Da cittadino invito anche l'opposizione a questo governo a ragionare su come l'Italia possa fare in modo di diventare interlocutore europeo privilegiato affinché ci siano benefici per i nostri cittadini e le nostre piccole e medie imprese. Di nuovo grazie agli amici americani che hanno lavorato per questo incontro e che guardano all'Italia». L'OPPOSIZIONE GIÀ CONTESTA Un post che ha suscitato la reazione del leader di Azione Carlo Calenda: «Non si comprende a che titolo un privato cittadino ci relazioni su un incontro istituzionale della nostra Presidente del Consiglio. Le opposizioni faranno ciò che riterranno opportuno soprattutto per evitare che oligarchi stranieri pieni di boria e conflitti di interesse si infiltrino nella nostra politica. Può risparmiarci raccomandazioni interessate». La figura di Musk è stata in parte affrontata, tra l'altro, anche nella prima giornata di Atreju. Marcello Pera, senatore di Fratelli d'Italia, accademico studioso di Karl Popper, ha affermato: «Non ho paura di Elon Musk», definito un «inventore a cui si deve rispetto». Con lui, ha aggiunto, «ci potremmo perfettamente comprendere. L'importante è eliminare i pregiudizi, il ritratto precostituito».
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