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"Demy Moore ci ha provato. E lui...": Fabrizio Frizzi, la pazzesca rivelazione del fratello
10-12-2024, 08:30
Un'emorragia cerebrale portò via ai suoi cari e a tutti gli italiani Fabrizio Frizzi ormai sei anni fa, lasciando un enorme vuoto nel panorama della tv di Stato e non solo. Oggi viene raccontato con affetto dal fratello Fabio, intervistato da Giovanna Cavalli. Il primo ricordo, ovviamente, va alla loro infanzia: “Ogni tanto facevamo a botte. Tipico dei maschi. Ci piaceva sfidarci nella lotta, tirandoci dei gran pugni sulle spalle. O a braccio di ferro, con alterni successi. Fabri era fortissimo a ping pong, una bestia. Difficile batterlo”. Così come a flipper: “Lui ora le direbbe che era il più forte, ma anche lì ce le siamo date eh. La sfida serale poteva durare ore. Quanti cinquantini abbiamo speso al bar di Zì Fernando a Bassano Romano. Fabri era competitivo, voleva vincere pure a biglie”. Con un veloce salto nel tempo, Fabio racconta gli esordi di Fabrizio: “Io lavoravo già a Radio Antenna Musica, dopo il liceo si unì pure Fabri. Imitava chiunque, era forte. Del resto siamo cresciuti con Arbore e Boncompagni. Poi fu chiamato per un provino. Doveva fingere di presentare Lucio Battisti. Poco dopo entrò in Rai. Ci è rimasto fino alla fine”. L'amore, quello storico con Rita Dalla Chiesa e quello, mancato, con… Demi Moore: “La incontrò a Pane e Marmellata (Rita, ndr). Un colpo di fulmine. È stata una delle presenze più importanti della sua vita. Demi Moore invece la ospitò in trasmissione, credo nel 1998. Pare che Demi provasse una certa simpatia. Lo invitò a cena, ma lui declinò, era impegnato”. Quella volta che disse no a Berlusconi: “Decise di non andare a Mediaset. Ebbe il coraggio di dire di no a Silvio Berlusconi che lo adorava. Fabrizio era una persona di grande onestà intellettuale. Fedele. Si sentiva un uomo Rai. Non sempre fu trattato come avrebbe meritato. Dopo l'enorme successo di Miss Italia fu contestato da un grosso dirigente che dichiarò che era ora di cambiare. Per mio fratello fu una doccia fredda. Per un periodo venne dimenticato. Ha sofferto. Era un buono. Un limite, per qualcuno. Invece era un punto di forza”. Le amicizie importanti nel mondo dello spettacolo, da Baglioni a Pino Daniele: “Fabrizio era un grande conoscitore della musica italiana. Amava tantissimo Baglioni, lo cantava spesso. Andavano a cena insieme. Pino era chiuso, con Fabri si apriva. E anche con lui erano grandi mangiate”. Infine, il momento più difficile, la malattia: “Quando ha capito che non si trattava soltanto di un giramento di testa, ha deciso di combattere. Anche nella fase più brutta, l'ha affrontata con orgoglio ed enorme dignità. Non si è perso d'animo. Un altro dei giorni più belli della sua vita è stato quando è tornato a lavorare, con i colleghi e gli amici che lo hanno accolto in studio. A stargli più vicino di tutti fu Antonella Clerici, una sorella, tra loro c'era un affetto epocale. E Carlo Conti, che lo adorava da sempre”. Come si vive senza Fabrizio? Il fratello Fabio lo spiega così: “Credo che i cinque sensi siano limitati. Ci sono tanti altri modi in cui si riesce a percepire la presenza di una persona amata. Come quando mi capita di ascoltare alla radio la canzone di Jovanotti che Fabri amava tanto: Le tasche piene di sassi. O quando rileggo i suoi ultimi WhatsApp sul cellulare, dal numero che non ho mai cancellato: ‘Ciao, ci vediamo dopo'. E lo sento ancora qui”.
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