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Diretta | "Nonostante il prezzo dei tuoi sacrifici". Salvini, il post di Francesca Verdini poco prima della sentenza
20-12-2024, 17:18
Oggi, venerdì 20 dicembre, è il giorno della sentenza di primo grado del processo Open Arms. I pm hanno portato Matteo Salvini alla sbarra accusandolo di sequestro di persona. Un'accusa che come ha sottolineato più volte il leader della Lega ha dato vita a un "processo politico" che mette in discussione le scelte fatte dall'allora ministro degli Interni nel pieno delle sue funzioni e nell'interesse esclusivo della Nazione, come del resto recita la formula del giuramento da ministro della Repubblica. Qui di seguito la diretta di questa giornata dal tribunale di Palermo. Ore 18.31 - Salvini, visita a Palazzo dei Normanni in attesa della sentenza Visita a sorpresa del vicepremier Matteo Salvini, con la fidanzata Francesca Verdini, di Palazzo dei Normanni a Palermo, sede dell'Assemblea regionale Siciliana. Il vicepremier, in attesa della sentenza prevista dopo le 18, è stato accompagnato dal deputato questore della Lega, Vincenzo Figuccia, nella sala Montalto dove è stata inaugurata pochi giorni fa la mostra su Picasso, e poi un passaggio nella cappella Palatina. Salvini ha poi visitato le sale Mattarella e La Torre e ha salutato il presidente dell'Ars, Gaetano Galvagno. Ore 17.20 - Piantedosi: la sentenza non influirà in alcun modo sul governo La sentenza sul caso Open Arms non influirà "in alcun modo sul governo". Se ne dice convinto il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi all'uscita dal Comune di Caivano (Napoli) dove ha preso parte a una riunione del comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza. "Nella maniera più assoluta - ha ribadito il ministro ai cronisti - non so quale sarà ma non influirà sul governo". Ore 17.02 - Zaia: Salvini ha operato nel bene del Paese In riferimento al caso Open Arms, "il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha operato nel bene del Paese". Lo ha detto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, a margine della conferenza stampa di fine anno. "Le valutazioni le faremo una volta arrivata la sentenza. Le carte parlano da sé sul suo operato, che è in linea con la legge", ha concluso. Ore 16.47 - Il post di Francesca Verdini: "Tieni duro amore mio" Su Instagram pubblica un post anche Francesca Verdini, da 5 anni compagna di Salvini: "Sei la persona più buona e coraggiosa che io abbia mai incontrato. Sei leale al punto da essere sempre pronto a rimetterci, perché non te ne frega niente di rimetterci. Tu hai capito qualcosa di più profondo della vita, e ti sono così grata per avermene dato accesso. Non c'è rabbia, vendetta o sospetto nel mondo dove mi porti. Sei paziente con la mia malinconia, comprensivo con la mia tristezza e con le mie paure, al punto da trasformarle in speranza. Nonostante il prezzo dei tuoi sacrifici, sei sempre disposto a vedere il buono di tutti. Mi rendi ogni giorno migliore, o comunque, mi fai sperare di poterlo essere. È vero, è tutto difficile, ma comunque possibile grazie a te. Non potrei essere più orgogliosa e grata. Tieni duro, amore mio. Sono al tuo fianco". Ore 16.40 - Attilio Fontana, "processo assurdo. Non doveva neanche iniziare" "Un processo assurdo, quello di Open Arms, che non avrebbe neppure dovuto iniziare. Caro Matteo, ieri come oggi, siamo convinti che tu abbia fatto solo ciò che auspicava e ancor oggi auspica la stragrande maggioranza degli italiani". Lo afferma il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana in un post sui social in attesa della sentenza. "La Lega e tutte le persone di buon senso, che hanno a cuore le sorti del nostro Paese - conclude Fontana - saranno sempre al tuo fianco. Forza Matteo!!!". Ore 15:57 - Passeggiata in centro a Palermo per Salvini Passeggiata per le vie della città di Palermo per Matteo Salvini e la fidanzata Francesca Verdini dopo il pranzo in un noto locale di via Principe di Belmonte. Il ministro dei Trasporti ha raggiunto a piedi piazza San Domenico, dove c'è il Pantheon con le spoglie del giudice Giovanni Falcone. Che era chiuso. Di fronte c'è la Rinascente dove Salvini si è fermato con alcune commesse che gli hanno chiesto di fare dei selfie. Ore 15:26 - Oscar Camps sarà ospite di Damilano dopo la sentenza È Oscar Camps, fondatore della ong spagnola Open Arms, l'ospite di Marco Damilano nella puntata de Il cavallo e la torre in onda questa sera, venerdì 20 dicembre, alle 20.40 su Rai 3. Ore 15:20 - Zaia: "Salvini ha operato per il bene del Paese" In riferimento al caso Open Arms, "il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha operato nel bene del Paese". Lo ha detto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, a margine della conferenza stampa di fine anno. "Le valutazioni le faremo una volta arrivata la sentenza. Le carte parlano da sè sul suo operato, che è in linea con la legge", ha concluso. Ore 14.49 - Casarini a gamba tesa: "Per Salvini soccorso in mare" "Assolto no, e dalla storia meno che meno. Ma neanche condannato a inutile carcere, che mai vedrebbe nemmeno da lontano, e userebbe per fare il martire, come da manuale del vittimismo destrorso. Quindici giorni di lavoro sociale a bordo di una nave del soccorso in mare sarebbe la cosa migliore". Così Luca Casarini, capomissione di Mediterranea Saving Humans, nel giorno in cui è attesa la sentenza del processo Open Arms che vede imputato il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, per sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio. Dopo le brevi repliche della Procura e della difesa i giudici si sono ritirati in camera di consiglio. Il verdetto dovrebbe arrivare non prima delle 18. Ore 14.25 - Salis delira in attesa della sentenza: "Open Arms è sintomo, problema è il capitalismo razziale" "Oggi tutta l'attenzione dell'opinione pubblica è rivolta alla sentenza del processo Open Arms a carico dell'ex ministro degli interni Matteo Salvini. Non mi interessa commentare la sentenza in sé, perché preferisco guardare la luna e non il dito. Oltre la cronaca e gli individui, ci sono la storia e le strutture sociali. La luna è tutta la crudele sofferenza inflitta a una moltitudine di esseri umani e lavoratori in nome della difesa dei confini dai clandestini Come se le persone migranti rappresentassero una minaccia militare o economica e di per sé fossero qualcosa di diverso da noi. Viaggi disperati, incidenti, naufragi. Muri, filo spinato. Campi di concentramento, prigioni. Pratiche di selezione, respingimenti, deportazioni. Documenti negati, diritti calpestati. Polizie e milizie private". Lo scrive su X l'eurodeputata di Avs, Ilaria Salis. "È questa luna oscura che tutti dobbiamo guardare. La migrazione, oggi, è la principale questione razziale della nostra epoca e il terreno di scontro privilegiato su cui le destre costruiscono la loro egemonia. Occorre portare avanti un profondo lavoro culturale e politico per affermare - senza ambiguità - che il problema non sono le persone migranti, ma il capitalismo razziale. Affrontando la paura del diverso e proponendo una rottura con lo sfruttamento, potremo comprendere che il principio di eguaglianza non è solo un valore etico, ma la chiave per una vita materiale e spirituale degna, prospera e in pace", conclude Salis. Ore 14.11 - Salvini a pranzo nel centro di Palermo Il ministro Matteo Salvini, con la fidanzata Francesca Verdini, in attesa della sentenza, è andato a pranzo in un locale nel centro di Palermo. Con Salvini ci sono anche il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara, il sottosegretario Claudio Durigon e altri dirigenti del partito. Salvini farà ritorno all'aula bunker prima delle 18 per la lettura del dispositivo. Ore 13.19 - Nella chat di Salvini smontate tutte le accuse "L'indicazione del Pos (place of safety) spettava alla Spagna o a Malta (e non certo all'Italia) e il comandante della nave ha deliberatamente rifiutato il Pos indicato successivamente da Madrid, perdendo tempo prezioso al solo scopo di far sbarcare gli immigrati in Sicilia come già aveva fatto nel marzo 2018 ricavandone un processo per violenza privata e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Sono alcuni aspetti del processo Open Arms che coinvolge l'allora ministro dell'Interno Matteo Salvini". Così si legge sulla chat di Matteo Salvini che ripercorre "il caso Open Arms in pillole". Nel post viene inoltre sottolineato che "La Ong Open Arms parte dal porto di Siracusa il 29 luglio 2019 e cambia rotta, anziché dirigersi a Lampedusa come aveva annunciato alle autorità. Il primo agosto, al largo delle coste libiche, Open Arms intercetta un barcone lasciando il sospetto di aver ricevuto qualche informazione da persone a bordo. I primi Paesi contattati e informati da Open Arms dopo le operazioni di salvataggio erano stati la Spagna (Paese di bandiera della nave) e Malta (zona più vicina al punto dei salvataggi). L'Italia non aveva alcuna competenza e alcun obbligo con riferimento a tutti i salvataggi effettuati dalla nave spagnola Open Arms in quanto avvenuti del tutto al di fuori di aree di sua pertinenza. A dimostrarlo, lo scambio di corrispondenza tra La Valletta e Madrid nei primi giorni dell'agosto 2019 a proposito del Pos: c'è un reciproco palleggio di responsabilità ma non viene mai citata Roma". Open Arms - prosegue la ricostruzione della chat di Salvini - ha chiesto il Pos all'Italia la sera del 2 agosto ma, secondo la difesa di Salvini, non può ricadere sullo Stato italiano l'onere di una risposta di competenza di altri Stati. Open Arms poteva dirigersi verso altri Paesi che avevano l'obbligo di accoglierla. Il primo agosto il decreto firmato da ministero dell'Interno, Difesa e Infrastrutture impediva alla Open Arms ingresso, sosta e transito e nulla cambiava il provvedimento del Tar del 14 agosto: non si può confondere l'ingresso in acque territoriali, a fini di sicurezza e navigazione e di assistenza alle persone bisognevoli, con il diritto allo sbarco e all'attracco. Lo confermano gli stessi legali di Open Arms che il 19 agosto chiedono una integrazione al precedente decreto cautelare del Tar per consentire approdo e sbarco. Il comandante, dopo il primo salvataggio effettuato in zona Sar libica il primo agosto con 55 persone portate a bordo, ne ha accolte altre 69 il 2 agosto: doveva immediatamente dirigersi verso Spagna, Malta o Tunisia. Invece, il comandante ha deliberatamente scelto l'Italia quale luogo di attracco e sbarco. Ha rifiutato uno sbarco di un gruppo di migranti offerto da Malta, che poi accuserà Open Arms di "bighellonare" per il Mediterraneo. Non solo. Ha detto no anche al Pos concesso dalla Spagna il 18 agosto e addirittura rifiutato l'assistenza offerta dalla Capitaneria di Porto italiana che si era detta disponibile ad accompagnare la nave verso la Spagna, prendendo a bordo alcuni immigrati. In più, la stessa Spagna aveva inviato verso Lampedusa l'unità Audaz per dare assistenza alla Open Arms (18 agosto). È quindi paradossale affermare che, per il solo fatto di essere entrata in acque italiane senza aver ottenuto il Pos, possa configurarsi il reato di sequestro di persona. Si precisa, inoltre, che le persone a bordo sono state costantemente accudite e curate e che sono state fatte sbarcare tutte le persone con comprovate necessità mediche (scelta, peraltro, che non competeva al Viminale)". Ore 12.35 - Il messaggio di Francesca Verdini per Salvini "Sei la persona più buona e coraggiosa che io abbia mai incontrato. Sei leale al punto da essere sempre pronto a rimetterci, perché non te ne frega niente di rimetterci. Tu hai capito qualcosa di più profondo della vita, e ti sono così grata per avermene dato accesso". Francesca Verdini posta su Instagram una dichiarazione d'amore per Matteo Salvini, suo compagno di vita, nell'attesa della sentenza del processo Open Arms che si sta celebrando nell'aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo. Ad accompagnare il post uno scatto che li ritrae insieme, sorridenti. "Non c'è rabbia, vendetta o sospetto nel mondo dove mi porti - scrive ancora Verdini -. Sei paziente con la mia malinconia, comprensivo con la mia tristezza e con le mie paure, al punto da trasformarle in speranza. Nonostante il prezzo dei tuoi sacrifici, sei sempre disposto a vedere il buono di tutti. Mi rendi ogni giorno migliore, o comunque, mi fai sperare di poterlo essere. E vero, è tutto difficile, ma comunque possibile grazie a te. Non potrei essere più orgogliosa e grata. Tieni duro, amore mio. Sono al tuo fianco". Ore 12.10 - Salvini lascia l'aula bunker, sentenza intorno alle 18.00 Il vicepremier Matteo Salvini ha appena lasciato l'aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo in compagnia della fidanzata, Francesca Verdini. Il ministro tornerà per le 18, l'orario di massima indicato dal Presidente del collegio Roberto Murgia. Ore 11.34 - I giudici sono entrati in camera di consiglio Ore 11.22 - Bongiorno: "Il pm ha omesso evidenze chiare" "Ascoltando il pm a me è venuta in mente la nuova illuminazione del duomo di monreale. Una illuminazione sui mosaici meravigliosa. Ma se si illuminano i particolari si perde il concetto generale. Il pm ha omesso di evidenziare i punti sottolineati nella mia arringa e mi stupisce il silenzio delle parti civili. In queste mie repliche flash sostengo che per quanto riguarda i minori c'era una lista che stabiliva chi poteva o non poteva scendere, una lista che risale al 6 agosto. Inoltre nella lettera di Moavero si contesta tutto ciò che accade fino al 14 agosto perchè Open Arms non era in acque territoriali". Così l'avvocato Giulia Bongiorno, legale di Matteo Salvini, sta rispondendo alle repliche dei pm al processo a carico di Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio per il caso Open Arms. Ore 11.13 - Durante la pausa il saluto tra Salvini e Valditara Breve saluto tra il ministro dell'Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, e il leader della Lega Matteo Salvini nel corso di una pausa del processo Open Arms di Palermo. Valditara, che si trovava tra il pubblico, ha raggiunto Salvini dopo che il presidente della Corte, Roberto Murgia, ha dato il suo ok alla richiesta di sospensione per 15 minuti avanzata dalla legale di Salvini Giulia Bongiorno Ore 11.11 - La difesa chiede una sospensione di quindici minuti L'avvocata Giulia Bongiorno ha annunciato di volere replicare all'ultimo intervento della procura e ha chiesto una sospensione di quindici minuti per preparare il suo intervento. Il tribunale si è ritirato, Matteo Salvini è stato raggiunto dal ministro Valditara, i due hanno scambiato qualche battuta. Ore 10.40 - Le repliche della pm: "Uomini liberi" "I migranti soccorsi dalla Open Arms non avevano diritto di scendere perché malati, ma perché uomini liberi. Infatti a Salvini si contesta il reato di sequestro di persona, non di lesioni. Il problema è la libertà non la salute". Così di brevi repliche la procuratrice aggiunta Marzia Sabella, pubblica accusa al processo che vede imputato per rifiuto di atti d'ufficio e sequestro di persona il leader della Lega Matteo Salvini. "Se una nave da crociera ben può costituire un comodo e pur divertente Pos temporaneo - ha aggiunto - i crocieristi a bordo che si trovano a non poter sbarcare in assenza di valide ragioni sono indubbiamente vittime di sequestro di persona". "Lo sbarco dei minori competeva al ministro dell'Interno, non alla Prefettura come sostiene la difesa. E i minori avevano diritto a sbarcare secondo la normativa Sar", ha aggiunto pm. "E' scorretto inoltre, come fa la difesa, attribuire la giurisdizione alla Spagna, Stato di bandiera della Open Arms. La legge prevede, infatti, che la giurisdizione è del Paese nelle cui acque si trova l'imbarcazione: in questo caso l'Italia", ha concluso Sabella. Ore 10.36 - Tra il pubblico Durigon, Morelli e Valdiatara Ci sono anche il minsitro Giuseppe Valditara, il vicesegretario della Lega Claudio Durigon e il parlamentare leghista Alessandro Morelli tra il pubblico che sta seguendo, nell'aula bunker del Pagliarelli di Palermo, l'udienza del processo Open Arms Ore 10.28 - Entra la corte, divieto di fare foto e video in aula Entra il collegio della seconda sezione del tribunale di Palermo: presidente Roberto Murgia, giudici a latere Andrea Innocenti ed Elisabetta Villa. Loro hanno condotto 24 udienze in tre anni di processo. Ventisette le parti civili costituite, 45 i testimoni ascoltati. Il presidente Murgia ha disposto che in aula non vengano fatte fotografie né video. Ore 9.48 - In aula anche i pm I rappresentanti dell'accusa sono arrivati nell'aula bunker di Pagliarelli. All'udienza del 14 settembre hanno chiesto 6 anni di carcere per il ministro Salvini. "Nell'agosto 2019 – hanno detto nel corso della requisitoria – Salvini aveva l'obbligo di rilasciare senza indugio alla nave Open Arms il place of safety, il porto sicuro, per 147 migranti soccorsi nel Canale di Sicilia. Invece, lasciandoli a bordo agì intenzionalmente e consapevolmente in spregio delle regole". I pubblici ministeri hanno consegnato ai giudici una memoria di 237 pagine per ribadire le loro accuse. Ore 9.45 - Salvini: “Per me oggi è una bella giornata” "Sono assolutamente orgoglioso di quello che ho fatto", ha detto il vicepremier Matteo Salvini poco prima di entrare nell'aula bunker. "Ho mantenuto le promesse fatte, ho contrastato le immigrazioni di massa e qualunque sia la sentenza, per me oggi è una bella giornata perché sono fiero di aver difeso il mio Paese. Rifarei tutto quello che ho fatto e entro in questa aula orgoglioso del mio lavoro". Ore 9.30 - Matteo Salvini arrivato nell'aula bunker del Pagliarelli di Palermo Il vicepremier Matteo Salvini è appena arrivato all'aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo per l'ultima udienza del processo Open Arms, in attesa della sentenza prevista per oggi. Salvini è assieme all'avvocata Giulia Bongiorno. Ore 9.15 - Arrivato in aula Oscar Camps In aula è arrivato Oscar Camps, il fondatore di Open Arms, la Ong spagnola che nell'estate 2019 salvò i 147 migranti poi bloccati a bordo. “Sulla Open Arms c'era un carico di umanità dolente, la nave si trovava in condizioni meteorologiche difficili - ha detto l'avvocato Arturo Salerni, in rappresentanza della Ong Open Arms - Di fronte a queste persone sguarnite di ogni difesa e ammassate nel caldo agostano, la pubblica autorità con il suo vertice, al di fuori di ogni previsione normativa, decise di privare della libertà le persone che si trovavano in quella condizione”.
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