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"Ecco per cosa lavoriamo": lo sfogo con cui il carabiniere demolisce la sinistra
14-01-2025, 21:44
Le violenze di piazza riempiono la cronaca degli ultimi giorni, violenze esplose lo scorso weekend nel corso dei cortei per Ramy Elgaml, il ragazzo morto a Milano al termine di un inseguimento della polizia. E il governo, dopo gli ultimi fatti, pensa ad agire in tutela delle forze dell'ordine, principale bersaglio delle violenze. Non solo un'accelerazione sul decreto sicurezza: l'ipotesi delle ultime ore è uno "scudo penale" per gli agenti, nessuna impunità, ma un meccanismo su cui ragiona il governo che in determinati casi non faccia scattare immediatamente un'indagine sulla divisa. Della questione se ne parla a 4 di Sera, il programma condotto da Paolo Del Debbio su Rete 4, la puntata è quella di martedì 14 gennaio. Ospite in studio ecco Andrea Calì, carabiniere e membro del Sic, Sindacato Indipendente Carabinieri. "Noi carabinieri e poliziotti siamo molto preoccupati per l'escalation di violenza contro le forze di polizia - premette Calì -. Come sindacato indipendente carabinieri da tempo chiedevamo al governo un intervento volto a tutelare le forze dell'ordine, poliziotti e carabinieri. Credo che il decreto sicurezza sia urgente che venga approvato". Sull'idea dello scudo penale, spiega: "Questa norma, che non è uno scudo né un'impunità, si tratta di non avere automatismi in termini di indagine contro le forze dell'ordine. Noi lavoriamo par garantire e i diritti delle persone, non per commettere reati", conclude Calì. Un messaggio, in primis, rivolto a quella sinistra che fatica, tremendamente, a schierarsi con le forze dell'ordine.
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