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Politica
Elly Schlein, la bordata di Delrio: "Non basta attaccare Meloni"
Oggi 17-12-25, 01:09
Qualche giorno fa il suo Ddl sull'antisemitismo ha letteralmente sfasciato il Partito democratico. Oggi il senatore Graziano Delrio, intervistato da La Stampa, mette di nuovo in luce le clamorose contraddizioni interne al Nazareno. "Ho apprezzato il discorso della segretaria sul bisogno di rispetto tra noi e sul fatto che le posizioni diverse debbano essere una ricchezza - premette l'ex ministro riferendosi a Elly Schleine al suo intervento all'assemblea dem della scorsa domenica -. Mi aspetto che garantisca pari dignità a tutte le proposte. E che tutti nel partito facciano proprie le sue parole". [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:45316336]] "In assemblea non ho risposto, non ho fatto polemiche e non voglio farne - puntualizza Delrio -. Accetterò critiche nel merito e sono pronto in commissione e in Aula a discutere del mio testo sull'antisemitismo, che è serio e ha avuto il contributo di illustri giuristi, non quelli finti dei social, quelli veri universitari". Altra stilettata tanto all'opposizione dem quanto agli esponenti di Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra che hanno subito protestato contro il disegno di legge di Delrio. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:45430209]] "I Pd si impegnerà contro l'antisemitismo e non si vergognerà di dire che è in prima linea a combattere questo fenomeno, che ormai ha raggiunto una proporzione mai vista", è l'auspicio del senatore, secondo cui"la causa palestinese sarà più forte se tutti combatteremo ed emargineremo l'odio antisemita: penso si possa e si debba essere amici di entrambi i popoli, che hanno diritto al loro Stato". Sottolinea inoltre di non riuscire a comprendere "perché, come democratici, non ci alleiamo con l'opposizione israeliana". [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:45419639]] Secondo i critici, il problema è la definizione di "antisemitismo", eppure, fa notare Delrio, quella definizione "è stata adottata ufficialmente dal governo italiano cinque anni fa, con Giuseppe Conte presidente del Consiglio. Tra i ministri c'era anche Francesco Boccia" con cui il senatore si è scontrato in assemblea, "ma discutere di quella definizione è ridicolo, è guardare il dito e non la luna". Quanto alla maggioranza del Pd che si è allargata con il presidente Bonaccini, il partito oggi "èpiù forte perché la segretaria ha detto di voler lavorare al nostro profilo di governo, come noi chiediamo da tempo - sottolinea -. Non basta la denuncia di cosa non fa Giorgia Meloni, bisogna costruire una proposta. Ed è importante andare a farlo in mezzo alla gente, coinvolgendo, sindacati, imprese, associazioni". "Io sono orgogliosamente riformista e penso che ci sia bisogno di una minoranza. Ancora non siamo percepiti come alternativa, è vero. Conte fa la sua corsa, con un’impostazione molto identitaria, e il Pd deve fare la sua, mostrando un’altra identità ben precisa, convintamente europeista. È giusto che ognuno costruisca la propria proposta, poi ci sarà l’incontro e la sintesi. Ricordo il tavolo con Conte e Stefano Patuanelli all’epoca della nascita del governo giallorosso: in poche settimane avevamo definito tutto".
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