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Salute
Escherichia coli, quando e come diventa un rischio per la salute
Oggi 23-12-25, 02:00
Quando si sente nominare Escherichia coli, o più semplicemente E. coli, si pensa immediatamente a intossicazioni alimentari e rischi per la salute, ma in realtà questo batterio non è sempre un nemico. Al contrario, convive quotidianamente con l’uomo e con molti animali senza causare alcun danno, facendo parte della normale flora intestinale. La maggior parte dei ceppi di Escherichia coli è infatti innocua e svolge funzioni utili per l’organismo, contribuendo alla digestione, alla produzione di alcune vitamine come la vitamina K e B12, essenziali per l’organismo e al mantenimento dell’equilibrio dell’ecosistema intestinale, aiutando anche a limitare la crescita di microrganismi potenzialmente dannosi. I problemi si verificano solo in presenza di ceppi patogeni, cioè da varianti del batterio che hanno acquisito caratteristiche in grado di causare malattie. Questi ceppi possono produrre tossine o aderire alla mucosa intestinale, alterando il normale funzionamento dell’apparato digerente e provocando sintomi come diarrea, crampi addominali, nausea, vomito e talvolta febbre. Nella maggior parte delle persone sane l’infezione ha un decorso lieve o moderato e tende a risolversi spontaneamente nel giro di pochi giorni, senza la necessità di trattamenti specifici. E. coli è un batterio Gram-negativo con una forma simile aun bastoncello, le sue dimensioni sono microscopiche circa 2 micrometri di lunghezza, è dotato di flagelli che gli permettono di muoversi. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:45528703]] Può vivere sia in presenza che in assenza di ossigeno e colonizza l’intestino dei neonati entro 40 ore dalla nascita. Tuttavia ci sono ceppi particolarmente aggressivi che possono causare diarrea sanguinolenta e complicanze più gravi, come disturbi a carico dei reni, rappresentando un rischio maggiore per bambini, anziani e persone con un sistema immunitario indebolito, nei quali anche un’infezione apparentemente semplice può evolvere in modo più serio. Non tutti i ceppi sono uguali, quelli patogeni includono: E. coli enteroemorragico che produce tossine che possono causare gravi infezioni intestinali, E. coli enteropatogeno che causa di diarrea nei bambini, E. coli enterotossigeno responsabile della famosa “diarrea del viaggiatore” (per chi viaggia in zone a rischio infatti si raccomanda sempre di consumare solo acqua in bottiglia, evitare alimenti crudi di origine incerta) e E. coli uropatogeno che provoca infezioni del tratto urinario inclusa la cistite . Il trattamento delle infezioni intestinali spesso include idratazione e riposo. Gli antibiotici vengono utilizzati solo in casi specifici dopo aver sentito il medico. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:45485577]] La trasmissione dell’Escherichia coli patogeno avviene prevalentemente per via oro-fecale, attraverso il consumo di acqua o alimenti contaminati oppure tramite il contatto con mani e superfici non adeguatamente igienizzate. Tra gli alimenti più frequentemente coinvolti vi sono carne cruda o poco cotta, in particolare carne macinata, latte e formaggi non pastorizzati, uova crude e verdure lavate in modo insufficiente; anche una scorretta gestione degli alimenti in cucina, come l’utilizzo degli stessi utensili per cibi crudi e cotti, può favorire la contaminazione incrociata. Per questo motivo la prevenzione rappresenta la strategia più efficace per ridurre il rischio di infezione e si basa su semplici ma fondamentali regole di igiene: lavarsi accuratamente le mani, cuocere bene gli alimenti, rispettare la catena del freddo, conservare correttamente i cibi e lavare con cura frutta e verdura, separando sempre gli alimenti crudi da quelli già cotti. È importante rivolgersi al medico se i sintomi sono intensi, persistono per più giorni, se compare diarrea con sangue o se si manifestano segni di disidratazione come bocca secca, ridotta produzione di urina, stanchezza o vertigini. Conoscere l’Escherichia coli è importante per saper distinguere tra ceppi innocui e patogeni e adottare comportamenti corretti permette di ridurre i rischi per la salute senza creare allarmismi inutili.
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