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Garlasco, le misure di Andrea Sempio e il corpo di Chiara Poggi: cosa sta succedendo
Oggi 25-10-25, 09:29
«Sono tranquillo, va tutto bene». Uscendo dall’istituto di Medicina legale di via Mangiagalli, a Milano, Andrea Sempio è di poche parole. Si limita a ribadire quel concetto, fa intendere che per lui non ci sono problemi: è appena stato convocato per essere sottoposto alle valutazioni antropometriche che ha chiesto l’anatomopatologa Cristina Cattaeno. Il 37enne di Vigevano non batte ciglio. Arriva nel primo pomeriggio, non sono neanche le 15: è in compagnia dei suoi avvocati, il nuovo legale Liborio Cataliotti e Angela Taccia; con loro c’è anche il consulente tecnico Armando Palmegiani. Da quello che viene fatto filtrare le misurazioni avrebbero riguardato pressoché ogni parte del corpo: le caviglie, i piedi, gli arti superiori, la statura e anche il peso di questo ragazzo della bassa lombarda finito nel frullatore mediatico da almeno sette mesi. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44687862]] Si tratta di valutazioni di carattere scientifico, niente di più, le quali però hanno uno scopo: dovranno essere messe in connessioni con le (ri)valutazioni e le (ri)costruzioni che la dottoressa Cattaneo sta operando circa le lesioni segnalate sul corpo di Chiara Poggi e quel che è accaduto nella villetta di via Pascoli, a Garlasco, quella maledetta mattina di inizio agosto di diciotto anni fa. Quella di ieri è una tappa procedurale, un passaggio più da perizia che da conclusione, di definitivo non dice nulla: nello specifico nemmeno la difesa di Sempio sa «a cosa servirà questo accertamento», spiega Taccia parlando coi giornalisti che iniziano a far domande, ciò che è certo (e che, per il momento, vale) è che il suo assistito «ha acconsentito spontaneamente a farsi prendere le misurazioni corporee: avrebbe potuto anche rifiutarsi», invece non l’ha fatto e così ha «dimostrato la sua piena e totale collaborazione». Non è un dato irrilevante. L’intera procedura dura tre ore, è un tempo relativamente lungo, mette a provala pazienza: tuttavia anche Palmegiani conferma la disponibilità evidenziata «in tutti i modi» da Sempio perché «l’importante è che, non avendo nulla in particolare da nascondere, ci siamo prestati e il nostro assistito si è prestato al massimo». Le misurazioni, i dati che Cattaneo adesso ha, che altro non sono che quello che dice il nome, ossia il calcolo per esempio della lunghezza della pianta del piede, del bacino, dell’apertura delle braccia eccetera, saranno confrontate pure con la bpa, ossia con la nuova bloodstain pattern analysis che i Ris di Cagliari hanno depositato in procura, a Pavia, circa un mesetto fa e che, di per sè, avrebbe già fatto emergere una dinamica dei fatti diversa da quella che ha condannato in via definitiva a sedici anni di carcere, per l’omicidio, Alberto Stasi. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44695977]] Sta tutta lì, l’inchiesta-bis sul delitto di Garlasco: in quell’ipotesi alternativa di come sono andate le cose, di come si è mosso chi era presente sulle scale della cantina di casa Poggi quel dì, di chi effettivamente ha colpito Chiara con la forza bruta di una furia fino ad ammazzarla. Lo studio dei carabinieri sardi si è concentrato sulle tracce di sangue e sulle impronte che, nel 2007, sono state scartate o non sono state analizzate. Adesso tocca a Cattaneo (il suo è un profilo di peso, è l’esperta che si è occupata del faldone di Yara Gambirasio a Brembate, è probabilmente il medico legale più conosciuto d’Italia, una Kay Scarpetta di Casale Monferrato, preparata, preparatissima): ed è l’impegno più certosino, più delicato, più importante. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44705959]] Quello di farsi un’idea. Di capire. Senza preconcetti e pregiudizi. Quello di rispondere al grande quesito che fa discutere persino l’opinione pubblica: lo svolgimento, la dinamica di quei terribili minuti in cui Chiara ha perso la vita sono quelli che ci siamo sempre raccontati? O forse, nei tre gradi di giudizio, nelle inchieste che si sono succedute, nei tentativi di riaprire le indagini, c’è qualcosa che è sfuggito agli inquirenti? I magistrati pavesi sono convinti che Andrea Sempio c’entri: a marzo lo hanno formalmente indagato per concorso in omicidio con Stasi o con ignoti. Da allora (come nei quasi due decenni precedenti) lui si è dichiarato innocente. La parola fine su questa vicenda infinita non è ancora stata scritta. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44707788]]
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