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Ia: Osservatorio TimeFlow, allarme competenze per informatici, ecco skills introvabili
04-07-2024, 18:51
Roma, 4 lug. (Labitalia) - Le tecnologie dell'informazione e della comunicazione sono diventate parte integrante del funzionamento delle imprese, con l'emergere di tecnologie complesse e l'evoluzione dell'utilizzo di Internet. E le aziende hanno bisogno di specialisti qualificati per adattarsi a questi ambienti digitali ad alta intensità di dati. Secondo un'indagine condotta da Ernst & Young, l'81% delle organizzazioni intervistate riscontra una carenza di competenze tecniche e la necessità di rinnovare le skills tecnologiche: il 28% delle organizzazioni ritiene che per restare competitive sarà necessario rinnovare le competenze tecnologiche di un terzo dei propri talenti entro il 2025. Solo il 19% ha stabilito una tassonomia delle competenze, evidenziando la necessità di un approccio più strutturato al talento. Ma quali sono le principali difficoltà riscontrate dalle imprese nella ricerca di specialisti informatici? Quali le competenze introvabili? A offrire un'istantanea del settore e a dare risposta a questi quesiti, sono i dati dell'Osservatorio elaborato da TimeFlow, la startup che agevola le aziende nella ricerca e gestione dei più eccellenti e affidabili professionisti Tech e fornitori It a livello internazionale per lo sviluppo del proprio progetto. L'Osservatorio nasce per fornire una panoramica dettagliata e aggiornata sulle dinamiche che caratterizzano l'ecosistema tecnologico contemporaneo. Attraverso un'analisi approfondita, questo strumento si propone di esplorare le tendenze emergenti, le sfide e le opportunità che le aziende incontrano nel navigare il panorama It in continua evoluzione. L'obiettivo è offrire insight strategici che possano guidare le decisioni aziendali, promuovendo l'innovazione, la crescita sostenibile e una competitività rafforzata nel mercato globale. Con un focus sulla catena del valore It, e in particolare sul sourcing e sul procurement, l'Osservatorio intende essere una risorsa preziosa per comprendere come le aziende possono ottimizzare le loro strategie tecnologiche e operare efficacemente all'interno dell'ampio ecosistema della tecnologia. L'attuale panorama It è segnato da una significativa mancanza di competenze, un fenomeno che pone sfide notevoli ma apre anche opportunità di crescita e innovazione. Questa carenza spazia attraverso molteplici aree di competenza, dalle abilità di sviluppo software e data analysis, alla cybersecurity, al cloud computing, e oltre. Con l'accelerazione della digitalizzazione aziendale e l'espansione delle tecnologie emergenti, la domanda per queste competenze specialistiche supera di gran lunga l'offerta disponibile. Questo scenario impone alle aziende di ripensare le strategie di formazione, reclutamento e sviluppo del talento, mentre gli insight sulle skills più richieste e le previsioni future possono guidare sia i professionisti It nella loro formazione continua sia le aziende nella pianificazione strategica delle risorse umane. “Oggi la tecnologia è alla portata di tutti, siamo fruitori di tecnologie avanzate. Questo fa riflettere, più avanza e più è necessario che ci siano professionisti con competenze specifiche e adeguate”, afferma Lorenzo Danese, Ceo e founder di TimeFlow. Tra le competenze che le aziende prevedono di integrare nel prossimo futuro, è evidente una forte inclinazione verso l'innovazione tecnologica e la sicurezza informatica. Il Machine Learning (Ml) e l'Intelligenza Artificiale (Ai) guidano con il 26,19% delle preferenze, indicando un chiaro focus sulle tecnologie avanzate capaci di trasformare i modelli di business e i processi operativi. Questo rispecchia una tendenza globale che vede l'Ai e il Ml come pilastri fondamentali dell'evoluzione tecnologica nel prossimo futuro. “L'Intelligenza Artificiale è ormai un utility, contribuisce allo sviluppo di qualsiasi tipo di processo aziendale - spiega Luca Lisci, Dsa Board Member e Bax Group Executive Ai Director - e per riuscire a beneficiare a pieno dei vantaggi dell'Ai dovremo imparare a chiedere all'Ai, capire la tecnica e farci aiutare a creare strumenti sempre più intuitivi, dobbiamo immaginare in anticipo conseguenze, effetti a lungo periodo e implicazioni che potrà avere in futuro”. Lo sviluppo software, che comprende front-end, back-end e full-stack, rappresenta il 19,05% delle preferenze, sottolineando l'importanza continua del settore in tale ambito. La cybersecurity segue con il 9,52%, riflettendo l'aumento della consapevolezza riguardo alla protezione dei dati e dei sistemi informatici contro attacchi e minacce. Le competenze in Blockchain, Business Intelligence, Cloud computing, Project Management, DevOps e UI/UX indicano un interesse variegato che abbraccia sia le tecnologie emergenti che quelle consolidate, fondamentali per lo sviluppo di nuovi servizi digitali, la gestione efficace dei progetti e dei dati, nonché la rilevanza dell'esperienza utente. La sfida più sentita per quanto riguarda le criticità riscontrate dalle aziende nella fase di scouting dei talenti riguarda il tempo e lo sforzo necessari per cercare nuovi fornitori, raccogliere offerte, compararle e fare una scelta. Il 46,97% dei partecipanti ha espresso che questa attività è significativamente dispendiosa in termini di tempo, con un 37,88% che la considera abbastanza problematica e un 9,09% molto problematica. Questo sottolinea un forte bisogno di soluzioni che possano ottimizzare e semplificare questi processi. Segue la mancanza di strumenti adeguati per il monitoraggio dei fornitori, citata dal 39,40% dei rispondenti come una preoccupazione sostanziale. Il 28,79% trova la situazione abbastanza grave e un 10,61% la valuta molto critica, indicando la necessità di piattaforme più efficaci che permettano un controllo più accurato e continuativo delle prestazioni e dell'affidabilità dei fornitori. La difficoltà nel valutare tecnicamente i fornitori emerge come il terzo problema più critico, con il 36,36% dei rispondenti che esprimono difficoltà in questo ambito. Una porzione considerevole, il 33,33%, ritiene che valutare le competenze tecniche sia abbastanza difficile, evidenziando la necessità di strumenti di valutazione più sofisticati e accessibili. La questione dell'affidabilità dei fornitori è anch'essa significativa, con il 31,82% che trova problematica la mancanza di garanzie sufficienti sulla loro affidabilità. Questo sottolinea l'importanza di meccanismi che possano rafforzare la fiducia tra le parti. Inoltre, la gestione manuale delle relazioni commerciali con i fornitori, ancora predominante secondo il 30,31% dei rispondenti, suggerisce una lacuna nell'automazione e nella digitalizzazione dei processi, che potrebbe essere colmata per rendere le interazioni più efficienti e meno propense agli errori. Infine, il 27,28% dei partecipanti nota la mancanza di un database pubblico e accessibile per la ricerca di fornitori It. Anche se meno critica rispetto ad altre aree, questa percezione indica ancora una carenza informativa che può limitare la capacità delle aziende di fare scelte informate.
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