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Il calo dello spread creerà un tesoretto di 13 miliardi
Ieri 31-08-25, 09:31
Negli ultimi mesi abbiamo registrato una progressiva discesa dello spread tra Btp e Bund tedeschi sotto i 100 punti base (venerdì si è fermato a 86,2 punti base, ndr), ai livelli più bassi dal 2010. Cosa particolarmente positiva per il Belpaese che potrà garantire risparmi fino a 5 miliardi di euro già quest’anno e oltre 7-8 miliardi nel prossimo anno sul fronte degli interessi passivi. Ossia un vero e proprio “tesoretto" totale fino a 13 miliardi di euro. È quello che emerge da una stima realizzata dal Centro studi di Unimpresa. Dai livelli del 2022-2023, con differenziali sopra i 200 punti base e rendimenti del decennale oltre il 5%, la progressiva compressione del differenziale ha avuto l’effetto di riportare i tassi in area 3,6-3,7%, generando così un segno positivo sulla spesa per interessi. La stabilizzazione dello spread su livelli contenuti potrebbe portare il costo medio del debito dal 3,3% verso il 3%, hanno calcolato gli esperti di Unimpresa, liberando così risorse utili sia per ridurre il rapporto debito/Pil o, ancora meglio, per sostenere la crescita. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:43904492]] Con uno spread ridotto a circa 90-100 punti base — ossia un rendimento medio sul decennale italiano intorno al 3,6-3,7% rispetto a circa 2,6-2,7% del Bund — ogni punto base in meno implica un risparmio di circa 23-24 milioni di euro annui sul nuovo ammontare emesso. Dunque una contrazione di 80-100 punti base (quella attuale, ndr) rispetto al 2022-2023 potrebbe generare un risparmio annuo nell’ordine di 4,5-5 miliardi di euro già nell’anno in corso. Si tratta di un beneficio che si cumula progressivamente man mano che quote sempre più ampie di debito vengono rifinanziate alle nuove condizioni. Inoltre nel 2026, gran parte dello stock di debito in scadenza, emesso in anni di elevato costo finanziario, verrà rifinanziato a condizioni molto migliori. Se quindi, lo spread restasse a livelli contenuti come quelli che stiamo avendo negli ultimi mesi, il risparmio potrebbe superare i 7-8 miliardi di euro. C’è da dire che la riduzione dello spread può avere ripercussioni positive che vanno non solo dalla riduzione dei costi di finanziamento dato che lo Stato può beneficiare di un costo del debito minore; ma anche ad un aumento delle risorse potenzialmente disponibili per gli investimenti nelle infrastrutture del Paese. Fino a una maggior capacità d’attrazione di investitori provenienti da altri Paesi: un calo dello spread può poi indicare una maggiore stabilità dell’economia e quindi garantire condizioni migliori e, in più, potrebbe allentare la pressione fiscale nei confronti di famiglie e imprese. Se il differenziale con la Germania resterà ai livelli attuali, l’Italia potrà beneficiare di un “dividendo finanziario” inatteso, frutto in parte delle condizioni di mercato e in parte della ritrovata fiducia internazionale. «L’Italia sta gestendo bene le finanze pubbliche e questo è merito dell’esecutivo Meloni. C’è però da considerare che l’Italia resta esposta ai vincoli strutturali di un debito molto elevato, di una crescita potenziale limitata e della necessità di mantenere disciplina di bilancio. Il segnale positivo dello spread va letto con prudenza: è sì un’opportunità, ma non una garanzia a tempo indeterminato» ha detto il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:43904657]]
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