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Lo stato delle cose, De Rensis si alza e se ne va: "Il mio ruolo è esaurito"
Oggi 21-10-25, 07:42
Scintille e caos. La puntata del 20 ottobre de Lo Stato delle Cose su Rai 3, condotta da Massimo Giletti, è stata ricca di colpi di scena, con al centro il caso Garlasco. L’avvocato Antonio De Rensis, difensore di Alberto Stasi, ha improvvisamente lasciato lo studio dichiarando: "E’ arrivato il momento che io ti saluti, ti ringrazio per questa ospitalità". Giletti, sorpreso, ha commentato: "Questo nasconde qualcosa di grave", ma De Rensis ha replicato: "No, semplicemente devo andare perché ho esaurito il mio ruolo ed è giusto che io adesso mi congedi e vi lasci a questa conversazione della quale non voglio…". Il conduttore, rispettoso, ha aggiunto: "Questo è un imprevisto, io capisco e non voglio sapere i motivi, perché io sono molto rispettoso. Anche perché – devo dire la verità – raramente si incontrano dei gentleman come l’avvocato De Rensis. Per cui se lei si alza adesso, vuol dire che c’è un motivo che io non conosco, ne prendo atto e la ringrazio". In studio era presente Massimo Lovati, ex avvocato di Andrea Sempio, che ha raccontato di aver aperto la porta a Fabrizio Corona nonostante un precedente “tradimento” in un’intervista per Falsissimo. Lovati ha spiegato: "Quella sera lì, era quasi mezzanotte, Fabrizio Corona ha svegliato tutto il condominio dove ho lo studio con delle urla animalesche provenienti dal centro della Via del Carmine: ‘Jerry aprimi, Jerry aprimi’, diceva. Tutti i palazzi della via si sono svegliati, qualcuno ha chiamato i carabinieri e io avevo in studio i vostri colleghi di Quarto Grado. Quindi la mia prima preoccupazione è stata quella di metterli in salvo perché stava succedendo l’ira di Dio. Ho aperto perché dovevo fare uscire i vostri colleghi". Giletti ha chiuso: "Ho capito, quindi lui si è intrufolato dentro, ma ne parliamo dopo".Sul tema dei 60mila euro che il padre di Sempio avrebbe pagato, Lovati ha negato: "Ma non è vero. Dopo l’archiviazione, io ho continuato a prestare la mia attività professionale in due distinte inchieste che ho promosso alla Procura della Repubblica di Milano contro lo studio Giarda e contro l’agenzia investigativa SKP, che mi hanno impegnato profondamente, tant’è che non ho potuto fare altre cause in quel periodo". Alla domanda di Ilenia Petracalvina, "Lei quanto ha guadagnato quell’anno per la difesa dei Sempio?", ha risposto: "Non so quanto ho guadagnato, sono uno che non sta lì a fare i conti come il salumiere. Sicuramente sono stato soddisfatto nelle mie richieste per 8 mesi di lavoro". [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44645231]] Sul confronto con De Rensis, Lovati ha ipotizzato: "Avrà dei problemi familiari", ma Petracalvina ha ribattuto: "Ma che problemi familiari! Forse perché non voleva il confronto con l’avvocato". Lovati ha aggiunto: "Magari ha la delicatezza di non avere un confronto con me perché sono un collega, magari eh", e sui 60mila euro: "Se prendessi le mie tabelle d’avvocato, altro che 60mila euro! Che poi eravamo pure in tre eh! Non ero da solo". Ha poi ammesso: "Con i Sempio avrò guadagnato 15mila/16mila euro". [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44639502]]
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