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"Loro hanno due squadre e tre quarti": Antonio Conte gela Beppe Marotta
04-12-2024, 19:17
Se Antonio Conte è così convinto che l'Inter sia inarrivabile, dovrebbe spiegare perché l'ha abbandonata in fretta e furia tre anni fa. Ma nessuno osa chiederlo durante le conferenze in cui inizia ad alzare i toni come prevede il copione della commedia-scudetto. Lo ha fatto Allegri lo scorso anno, fino a che è stato davanti, e lo sta facendo il mister del Napoli ora: nulla di nuovo. Anche stavolta Marotta sta al gioco. Al Gran Galà del Calcio, il presidente dell'Inter dichiara: «Credo che il Napoli sia favorito per merito. È normale che stiano facendo bene: hanno un allenatore vincente e una squadra forte, penso possano arrivare fino in fondo lottando per il titolo». Stando alle parole («per merito») sono complimenti sinceri, ma dato il contesto può esserci strategia. Conte non ha dubbi e opta per la seconda, rispondendo a tono: «Il direttore dei nerazzurri può dire quello che vuole, ma non credo che sarebbe contento se non vincesse lo scudetto» dato che «l'Inter ha due squadre e tre quarti per affrontare cinque competizioni, mentre il Napoli ne disputa solo due». Ancora Conte: «Noi dobbiamo rispondere alle ambizioni e agli obiettivi del nostro club che sono stati fissati dal presidente». COMPETIZIONI Tra le righe: De Laurentiis mi ha chiesto di entrare in Champions League, non di vincere lo scudetto, quello semmai è un obiettivo dichiarato dell'Inter. Può anche darsi che sia vero, che DeLa non pretenda il titolo ma un posto tra le prime quattro, ma che l'Inter abbia una rosa così più ampia rispetto al Napoli è falso e Conte ci marcia. La rosa del Napoli è per tre quarti formata da calciatori che hanno vinto lo scudetto con Spalletti, così come quella di Inzaghi è praticamente la stessa che ha vinto lo scorso anno. Conte ha aggiunto Lukaku, che ha trionfato proprio con lui in nerazzurro, e gente formata come McTominay e Neres, in più ha acquistato il miglior centrale in circolazione, Buongiorno. I giocatori a disposizione di Conte sono 25 per due competizioni. Quelli a disposizione di Inzaghi per cinque competizioni sono... 25. Chi è “favorito” da questo punto di vista? Le schermaglie tra Marotta e Conte sono figlie di un rapporto che si è deteriorato quando il tecnico decise di lasciare l'Inter senza preavviso. L'allora dg e ora presidente nerazzurro non la prese bene perché per mettere Conte all'Inter rinunciò a Spalletti. Si espose in prima persona e venne tradito da un professionista che in quel momento pensò più a sé più che non a una società costretta a cedere uno o due big. Da allora ogni storia è tesa e quando Conte poche settimane fa ha tirato fuori la questione Var, il presidente dell'Inter ha commentato: «Il mister ha il suo obiettivo quando parla». Fare casino, dato che Conte si era lamentato del modo in cui viene usato il Var proprio dopo Inter-Napoli (in merito al contatto Anguissa-Dumfries che è valso il rigore per i nerazzurri). «Il dibattito sul protocollo del Var è costruttivo ma va fatto all'interno del sistema», non nell'immediato post di uno scontro diretto, aggiunse Marotta. De Laurentiis («Le dichiarazioni di Marotta sono a mio avviso fuori luogo») aveva soffiato sulla miccia di Conte, per cui «il Var deve intervenire se c'è un errore altrimenti si creano retropensieri», e così si è arrivati a questi giorni. L'anno scorso erano «le guardie e i ladri», quest'anno sono «i retropensieri», ma la storia è la stessa ed è appena (ri)cominciata.
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