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Maniaci: Airbnb, bastonata dei giudici al Comune
01-09-2024, 08:57
Affitti brevi contro residenti e residenti contro turisti. Nell'estate 2024 infuocata e afflitta da numerosi guai, contrasti, polemiche, contrapposizioni, ecco animarsi il caso Airbnb versus condomini, scoppiato a Firenze. Non a caso, naturalmente. Perché Firenze è una delle “vittime” più illustri dell'overtourism e secondo molti questo a causa del fatto che qui si moltiplicano proprio le proposte di affitti brevi. Ma adesso la questione si arricchisce di un nuovo capitolo. Non si può vietare di affittare casa ai turisti, come sancisce in una sentenza il tribunale di Firenze. E dunque arriva un brusco altolà per la battaglia che invece proprio Palazzo Vecchio sta portando avanti, attraverso una norma che blocca nuovi alloggi nell'area Unesco. Gli abitanti di un condominio, in pieno centro a Firenze, hanno provato a fare qualcosa di simile, ma il tentativo è stato bloccato dalla giustizia. Il confronto, spesso duro e senza esclusione di colpi e di accuse, vede in campo da una parte i diritti dei condomini che lamentano di vivere in un caos continuo, prigionieri in casa propria, “assediati” dal continuo flusso di persone che scelgono quella forma di affitto per concedersi una vacanza o comunque un periodo di soggiorno e i diritti di coloro che desiderano ( o devono) sfruttare la propria abitazione per avere una nuova fonte di reddito. E piuttosto rilevante, se si considera solo a Firenze i bed and breakfast hanno raggiunto quota 12.200.e rendono, solo a considerare l'imposta di soggiorno al Comune 14 milioni e 389mila euro da gennaio 2023 a gennaio 2024. In pratica una media di circa un milione di euro al mese, sempre secondo i dati della piattaforma Airbnb. Una cifra che fa pensare. Affitti brevi: amati da turisti perché alternativa agli hotel, soprattutto nei centri storici considerati inaccessibili. Odiati da molti residenti (certo non da quelli che li usano) perché fonte perenne di stress e di scarsa sicurezza. INQUILINI INSORTI Quando appunto i residenti di questo immobile cittadino si sono ritrovati con due nuovi appartamenti per turisti, gestiti da un'unica società, sono insorti, forti anche di un regolamento sottoscritto a suo tempo che imponeva l'uso strettamente residenziale degli appartamenti, o al massimo di studi professionali privati. Il via vai di torme di turisti era diventata una prospettiva choc, per la sicurezza e per una possibile svalutazione degli immobili in questione. La vicenda, quindi, finisce in tribunale, tra gli avvocati di parte, ma alla fine il giudice ha respinto le richieste dei residenti -riconoscere la violazione del regolamento condominiale o comunque ricevere un risarcimento per la perdita di pace e sicurezza – e ha giudicato valida e non lesiva di qualsivoglia diritto l'attività imprenditoriale. Chi ha ragione e chi ha torto, al di là della sentenza in questione? Difficile prendere una posizione. Nella sentenza stessa si legge che il divieto esercitare una determinata attività all'interno di un appartamento, come ad esempio affittare camere o appartamenti e cose simili «rappresenta una limitazione alle facoltà di godimento incluse nel diritto di proprietà immobiliare». E pensare che nell'ottobre del 2023, quasi un anno fa, una delibera presentata dall'allora sindaco Nardella prevedeva il divieto di creare nuovi Airbnb dentro l'area patrimonio dell'Unesco del centro storico, corrispondente all'antica cerchia delle mura trecentesche. Previsto anche l'azzeramento dell'Imu sulla seconda casa per tre anni, in favore di coloro che rinunceranno alle locazioni brevi. L'ordinanza rappresenta un tentativo del capoluogo toscano di fermarne l'espansione, ma viene osteggiata da una parte della stessa maggioranza del governo della città, e pure dall'opposizione. E da Firenze l'onda lunga della polemica e del braccio di ferro è destinata a propogarsi in tutta Italia.
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