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Maria Rosaria Boccia dà buca alla Berlinguer: voleva domande concordate
11-09-2024, 06:47
È la paladina della democrazia: almeno al mattino si presenta così, su Instagram. Poi la sera, dopo aver annunciato per tutto il giorno l'ospitata a “È sempre Cartabianca”, su Rete 4 – ospite di Bianca Berlinguer – “Lady Pompei” non si presenta. O meglio, nello studio ci arriva, ma all'ultimo ha un ripensamento: «Maria Rosaria Boccia», annuncia la conduttrice in apertura di programma, «ci ha chiesto di spostare l'intervista alla prossima settimana, vi terremo aggiornati sulla sua partecipazione nel corso della puntata». Un trucco per aumentare gli ascolti o davvero l'imprenditrice campana non se la sente più? Gira una voce che trova conferme: Boccia vuole domande concordate, mentre Mediaset non è d'accordo. «La nostra ospite doveva essere Maria Rosaria Boccia», ripete la Berlinguer, «ha accettato di fare un'intervista con noi per raccontare la sua verità. Però c'è un ripensamento e non siamo sicuri di potervi trasmettere quest'intervista, che sarebbe stata in diretta. Aspettiamo qualche minuto per capire se si convince a scendere in studio o se invece magari il tutto potrà accadere in un'altra data, o non accadere affatto». Per ora non accade. La Berlinguer annuncia ufficialmente il forfait (sottolineando che l'ospitata era a titolo gratuito). Che figuraccia: ma scusi, Boccia, e la democrazia? La giornata era cominciata con ben altro piglio. Con “Lady Pompei” che si batteva per il popolo. Con una donna che lottava anche per la gloria, certo, però sembrava che Maria Rosaria Boccia lo spadone lo impugnasse in nome degli italiani. «Sono determinata a dimostrare la verità della mia virtù, soprattutto per amore della Repubblica italiana e della democrazia», aveva scritto sui social, dove giorno dopo giorno, con messaggi espliciti e allusioni ha guadagnato 100mila follower. È l'ora di pranzo e il sacro fuoco le arde dentro. L'imprenditrice campana scolpisce il grido di battaglia sui social. «Difendo la mia dignità e onorabilità di donna e cittadina. Nella difesa della virtù del popolo risiede il principio di conservazione dello Stato repubblicano», aggiunge con animus pugnandi. E d'altronde – arringa i connazionali – si considera «macchiata» dalle offese del ministro della Cultura. Lady Boccia ripete: «È necessario che io dimostri la verità della mia virtù offesa». È un'eroina senza macchia. «Intendo provare che la mia virtù è stata brutalmente offesa in mondovisione e che il ruolo di consigliera del ministro, che ho svolto, mi è stato tolto ingiustamente, stracciando il decreto ministeriale di nomina per capriccio di una donna. Se il capriccio comanda l'azione di governo», mette in guarda i connazionali, «allora siamo già al passaggio verso una nuova forma di governo: la dittatura». E «il principio di conservazione della dittatura risiede appunto nel capriccio del dittatore». Una dichiarazione di guerra a Gennaro Sangiuliano (il quale sostiene di non aver mai ufficializzato la nomina della Boccia a propria consulente), ma ormai l'organizzatrice di eventi ed influencer attacca l'intero esecutivo. Sferra colpi per tutto il giorno, “storie” sui social teoricamente in preparazione dell'offensiva serale, su Mediaset. Doveva essere questo il vero palcoscenico, ma a “Cartabianca” il protagonista resta l'arruffatissimo Mauro Corona in canotta collegato dalla sua casa in montagna. Intanto sugli stessi social dove “Lady Pompei” ha spadroneggiato per giorni piovono pernacchie, più del solito. La giornata era cominciata con l'iscrizione di Sangiuliano nel registro degli indagati per peculato, rivelazione e diffusione di segreto d'ufficio. L'azione della procura di Roma nasce dalla denuncia presentata dal portavoce dei Verdi, il deputato Angelo Bonelli, che l'ha depositata la settimana scorsa al posto di polizia della Camera dei deputati. Il fascicolo ora verrà trasmesso al tribunale dei ministri. Un'indagine che si aggiunge a quella della Corte dei Conti, che dovrà valutare eventuali danni erariali, se Sangiuliano – lui lo nega fin dall'inizio – abbia speso denaro pubblico per trasferte o altre circostanze in cui era presente Boccia. L'avvocato dell'ex ministro, Silverio Sica, in mattinata all'“Aria Che Tira”, su La7, aveva detto che non c'era «nulla da temere» per l'intervista serale dell'imprenditrice. «Sono assolutamente sereno», aveva ribadito al collega David Parenzo. Quasi in contemporanea la nota dei legali della direttrice d'orchestra Beatrice Venezi: «La nostra assistita non è mai incorsa in alcuna ipotesi di conflitto di interessi. Questa la spiegazione: «Quello di consigliere del ministro è un incarico di mera consulenza tecnica che da una parte non comporta alcuna facoltà di adottare decisioni o atti di indirizzo; dall'altra non impedisce a un libero professionista di proseguire nello svolgimento della propria attività principale. Inoltre, contrariamente a quanto asserito in maniera inesatta e strumentale dalla signora Boccia, il maestro Venezi non “dirige” alcun teatro né ente beneficiario di fondi pubblici». Forse per far apparire la Boccia serviva un colpo di bacchetta.
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