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Mario Sechi: quei democratici a targhe alterne
19-06-2024, 08:06
La riforma del premierato ha fatto il primo giro di boa al Senato. E il Centrosinistra (chiamiamolo così per assenza di altre definizioni) ha messo in scena la piazzata. Siamo in presenza di un caso patologico che giustifica ampiamente la riforma: la deriva del parlamentarismo che, non trovando vie per risolvere nelle istituzioni il normale conflitto tra maggioranza e opposizione, finisce per tracimare fuori dalle Camere, nelle piazze. Non nego che il fascino del bagno di folla (in questo caso un bagnetto) sia ancora valido, ma mi chiedo dove vogliano andare il Partito Democratico, il Movimento Cinque Stelle e a questo punto anche Azione e Italia Viva - che hanno votato contro - rispetto all'evidenza del fatto che le scelte si fanno nell'Aula, che la macchina della democrazia funziona in maniera diversa da come la immaginano Elly Schlein, Giuseppe Conte e tutti gli altri accodati. Ieri a Otto e Mezzo mi sembrava di stare in un dibattito da “Fascisti su Marte”, dove però il totalitarismo era dall'altra parte. Il professor Zaccaria, fine giurista (troppo fine), alla mia obiezione che siamo in presenza di una normale procedura parlamentare e non di un golpe rosso -bruno, prima ha detto che Meloni spacca il Paese (e non è un argomento che riguarda l'essenza della riforma, ma una valutazione di sociologia politica) poi in uno splendido autocapottamento ha detto involontariamente che le procedure democratiche ci sono. A questo punto mi chiedevo in quale pianeta fossimo e in soccorso ai miei dubbi è arrivata l'affermazione che il governo Meloni sta procedendo esattamente nel solco del draghismo: fermi tutti, ma se Giorgia fa come Mario dov'è l'allarme democratico? Perché o la primadonna è la Ducia, o è una continuista e dunque il problema dell'onda nera non esiste. In realtà Meloni è solo espressione di una nuova destra, sta costruendo un partito conservatore pragmatico, attento al gioco istitutuzionale, occidentale senza più gli ismi che hanno dirottato il progetto europeo e deluso gli elettori. Il premierato è discusso in Parlamento, il presidente Mattarella, nella sua saggezza, segue il percorso della riforma e potrà, insieme alla Corte Costituzionale, valutarla nella sua pienezza. La realtà è che la democrazia alla sinistra piace solo a targhe alterne, ovvero quando sono loro al governo.
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