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Michele Zaccardi: sì al Salva-casa di Salvini, le novità per i proprietari
21-07-2024, 15:12
Per Salvini si tratta di una «rivoluzione liberale» che aiuterà milioni di italiani. Per Fratelli d'Italia garantisce «semplificazioni, snellimento della burocrazia e regole di buon senso». Per l'opposizione è un condono che aprirà la strada alla speculazione. Stadi fatto che il decreto Salva Casa, fortemente voluto dal ministro delle Infrastrutture, ha due obiettivi chiari: da un lato, alleggerire gli oneri burocratici per i cittadini; dall'altro, aumentare l'offerta di immobili, soprattutto nelle grandi città. Due direttrici che sono state rafforzate durante il percorso di conversione in legge del provvedimento. Che, dopo la fiducia di giovedì, venerdì ha incassato il via libera finale dalla Camera, nella versione approvata dalla commissione Ambiente, nella quale manca però il pacchetto di norme “Salva Milano”. La prossima settimana il testo passerà al Senato per l'ultima lettura. Un esame blindato, senza possibilità di modifiche, che aprirà la strada alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale entro il 28 luglio. Dopodiché partirà la fase di applicazione delle nuove regole, demandata in larga parte alle amministrazioni comunali. Ma durante il passaggio alla Camera, il testo ha subito venti modifiche, che lo hanno reso qualcosa di molto più articolato di quello che a fine maggio era stato presentato da Salvini come un intervento mirato sulle piccole difformità che interessano milioni di edifici in Italia. Tra le varie novità introdotte, c'è una sanatoria molto più estesa e nuovi criteri di abitabilità, che riducono i limiti minimi previsti per altezze e superfici in modo da rendere agibili gli immobili. Ma andiamo con ordine. Sul fronte sanatorie, è stata introdotta una corsia preferenziale per le varianti ante 1977. Si tratta di una data chiave: prima di quell'anno, infatti, non era possibile regolarizzare con una norma specifica le modifiche realizzate in cantiere. Così, molti immobili hanno irregolarità legate a questa circostanza. D'ora in poi, sarà sufficiente certificare la data di realizzazione dell'intervento, attraverso un professionista, e poi pagare una sanzione. Nel Salva Casa è stata poi inserita una norma che tutela il “legittimo affidamento” di chi ha ottenuto dal Comune l'abitabilità dell'immobile. Si prevede inoltre la possibilità di regolarizzare le “variazioni essenziali”, e cioè anche gli aumenti di cubatura, purché siano compatibili con il piano regolatore del Comune e con la nuova doppia conformità alleggerita (ovvero il rispetto delle norme edilizie vigenti al momento della realizzazione dell'opera da sanare e di quelle urbanistiche del tempo di presentazione della domanda). Le sanzioni saranno ridotte e non superiori a 10mila euro. Sempre sul lato regolarizzazioni, il provvedimento estende il perimetro delle tolleranze. Quelle “costruttive”, relative alla differenza tra quanto autorizzato in Comune e quanto realizzato in cantiere, riguardano interventi eseguiti entro il 24 maggio scorso. I divari consentiti variano a seconda delle dimensioni, per un totale di cinque scaglioni: si va dal 2% per le unità immobiliari con superficie utile superiore ai 500 metri quadrati al 6% per quelle sotto i 60 metri quadrati. Allo stesso tempo, le tolleranze diventano applicabili anche alle norme igienico sanitarie. E quindi anche ad altezze e superfici minime. Ci sono, poi, le tolleranze “esecutive”, pensate per regolarizzare muri o aperture interne eseguite in modo difforme in cantiere. Le strade per sanare irregolarità di vario tipo sono sette. Per quanto riguarda l'obiettivo di agevolare l'utilizzo di immobili già costruiti, in questa direzione vanno i nuovi criteri di abitabilità. Diventa così possibile certificare l'abitabilità di un immobile con altezze di 2,40 metri (e non più 2,70 metri) e superfici minime di 20 metri quadri per i monolocali (prima erano 28) e 28 metri quadri per i bilocali (prima erano 38). Anche per queste misure ci sarà la tolleranza del 2%. Diventano poi sempre consentiti i cambi di destinazione, sia quelli “orizzontali” (per esempio, da residenza a ufficio professionale) sia quelli “verticali” (da residenza ad albergo) ma con alcune limitazioni. Per garantire la commerciabilità degli immobili, nel provvedimento c'è un ampio capitolo dedicato allo “stato legittimo” (la catena di permessi che attestano la legittimità dell'edificio e le sue successive modifiche), con un paracadute che tutela i singoli immobili dagli eventuali abusi nelle parti comuni del condominio (e viceversa). Mentre, sul fronte delle semplificazioni, vanno citati i chiarimenti in materia di edilizia libera per vetrate panoramiche amovibli, tende da sole e pergole bioclimatiche.
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