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Milano: giudici, su Simba 'inquietante spettacolarizzazione violenza fra trapper'
23-07-2024, 11:24
Milano, 23 lug. (Adnkronos) - Una "escalation di violenza" con "l'intento di creare scalpore e far prevalere forme di giustizia privata al di fuori delle logiche delle persone comuni, viene pubblicizzato ed ampiamente diffuso, tramite i social network, benché non si tratti certamente di atti eroici di cui vantarsi". Così i giudici della terza sezione della corte d'appello di Milano ricostruiscono le modalità di azione della faida fra trapper che ha portato lo scorso 17 giugno alla condanna a 3 anni, 9 mesi e 10 giorni di carcere per Simba La Rue (al secolo Mohamed Lamine Saida) a processo a Milano con rito abbreviato, insieme ad altri imputati. Il 22enne ha ottenuto una piccola riduzione rispetto alla condanna in primo grado (4 anni), ma la corte ha riconosciuto sia il reato di lesioni che quello di rapina. Una caratteristica essenziale delle azioni compiute dai gruppi di trapper "è la loro 'spettacolarizzazione' infatti, dopo la relativa esaltazione all' interno dei brani musicali, le azioni, in un primo momento solo decantate, finiscono per essere realmente effettuate e riprese, con veri e propri video montati con gli smartphone, da chi vi partecipa, per poi essere diffuse, anche con commenti entusiastici, sui social network: ciò al fine di acquisire non solo visibilità, ma anche un vero e proprio potere all'interno dell'ambiente di riferimento, fondato sulla forza e la paura. L'aspetto particolarmente allarmante del fenomeno è rappresentato dalla finalità ritorsiva delle azioni, tra i componenti dei gruppi rivali" spiegano i giudici. Le vicende oggetto del processo "non possono essere qualificate in termini di banali liti tra ragazzi" perché gli imputati, "non soltanto hanno costituito due bande rivali, ma hanno ingaggiato una vera e propria faida senza esclusione di colpi, persistendo in una pericolosa escalation criminale, che soltanto le misure cautelari hanno faticosamente arginato" si sottolinea nelle motivazioni. "Particolarmente inquietante deve ritenersi la diffusione delle immagini tramite i social, attuata non soltanto a scopo pubblicitario, ma soprattutto per fomentare il dissidio tra le bande rivali e diffondere una cultura improntata alla bieca violenza e non certo al coraggio ed all'audacia". Lo sconto di pena per Simba e altri imputati, difesi dal legale Niccolò Vecchioni, viene spiegato come per "dare un segnale di fiducia, a fronte delle manifestazioni di resipiscenza, sfociate anche nel versamento di una somma di denaro, a titolo del risarcimento del danno" alla vittima della rapina.
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