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Missili Usa in Germania, Russia minaccia: Berlino "prende atto" e va avanti
30-07-2024, 00:08
Berlino, 29 lug. (Adnkronos/Dpa) - Nonostante le minacce di rappresaglia del presidente russo Vladimir Putin, la Germania continua a sostenere l'idea del previsto dispiegamento di missili Usa a lungo raggio sul proprio territorio. Berlino, ha ricordato d'altra parte la portavoce Christiane Hoffmann, ha già illustrato i motivi dello stazionamento dei missili a partire dal 2026: "In particolare, perché la Russia ha alterato l'equilibrio strategico in Europa e sta minacciando l'Europa e la Germania con missili da crociera e noi dobbiamo dotarci di questo deterrente”, ha dichiarato. Putin ha paventato il rischio di una crisi missilistica da guerra fredda nel caso di un dispiegamento, dichiarando che Mosca sarà costretta a prendere misure "speculari" in risposta al piano di Washington e Berlino. Il leader russo ha messo in chiaro che Mosca non si sentirà più impegnata a rispettare un precedente bando sulle armi nucleari a medio raggio. Il Trattato Inf (Intermediate-Range Nuclear Forces) non è più in vigore da quando gli Stati Uniti si sono formalmente ritirati da esso nel 2019 durante l'amministrazione di Donald Trump, accusando la Russia di aver violato gli obblighi previsti dal trattato. Secondo Putin invece la Russia ha continuato a rispettare gli accordi anche se il trattato era di fatto lettera morta. Putin ha anche detto che le navi da guerra russe potrebbero essere equipaggiate con missili come risposta al piano tedesco-americano. Alla domanda sulle minacce russe la portavoce del governo tedesco si è limitata a rispondere: "Ne prendiamo atto". Secondo Putin, gli Stati Uniti alzeranno ulteriormente la tensione con il dispiegamento di missili in Germania. E la Russia è pronta a rispondere con misure analoghe. Questo il messaggio da San Pietroburgo, lanciato durante la parata per il 328esimo anniversario della fondazione della Marina militare russa. Il presidente russo ha sottolineato che alla portata di tali armi “si troveranno importanti strutture di controllo governativo e militare russi, centri amministrativi e industriali e infrastrutture di difesa. E il tempo di volo verso obiettivi sul nostro territorio per tali missili, che in futuro potrebbero essere dotati di testate nucleari, sarà di circa 10 minuti". "Se gli Stati Uniti d'America metteranno in atto tali piani - ha aggiunto il presidente russo - ci considereremo liberi dalla moratoria unilaterale precedentemente ipotizzata sul dispiegamento di armi d'attacco a medio e corto raggio, compreso l'aumento delle capacità delle forze costiere della nostra Marina". Adotteremo misure speculari per implementarli, tenendo conto delle azioni degli Stati Uniti e dei loro satelliti in Europa e in altre regioni del mondo". "Inoltre - ha aggiunto il capo dello Stato russo - continuerà ad aumentare la fornitura di forze di superficie e sottomarine e doteremo le navi di armi ad alta tecnologia di nuova generazione e sistemi missilistici ipersonici e svilupperemo sistemi di ricognizione, sorveglianza e difesa aerea dei confini vicini e lontani". Il programma per il dispiegamento di capacità di fuoco a lungo raggio della Multi Domain Task Force, include missili Tomahawk, SM-6 e missili ipersonici ora in via di sviluppo, "che hanno una gittata significativamente più lunga dei missili da terra ora basati in Europa". Stati Uniti e Germania hanno dato l'annuncio del futuro dispiegamento in una dichiarazione congiunta diffusa mentre era in corso il vertice della Nato a Washington. Si inizierà quindi con "dispiegamenti episodici" nel 2026 per proseguire "nel futuro con uno stazionamento duraturo". "Esercitare queste capacità avanzate - si spiega - dimostrerà l'impegno degli Stati Uniti verso la Nato e il loro contributo alla deterrenza integrata europea". Il dispiegamento di missili con gittata media, vale a dire compresa fra i 500 e i 5.500 chilometri era proibito dal Trattato per le forze nucleari a medio raggio, che era stato firmato nel 1987 da Mikhail Gorbaciov e Ronald Reagan, trattato da cui gli Stati Uniti sono appunto usciti nel 2019, denunciando lo sviluppo, da parte della Russia, del nuovo missile da crociera 9M729. Lo scorso mese Vladimir Putin aveva dichiarato che la Russia avrebbe ripreso a produrre missili nucleari a raggio intermedio, denunciando le esercitazioni di tali armi americane in Danimarca.
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