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Montesano: Senna, ora anche la sinistra ammette il flop di Macron
07-08-2024, 06:36
Nessun problema, la Senna è balneabile. Incuranti delle infezioni contratte dagli atleti dopo la prova di triathlon e dall'impossibilità dei partecipanti alla gara di fondo (10 chilometri) di allenarsi a causa della scarsa qualità dell'acqua del fiume, gli organizzatori francesi tirano dritto. «Le concentrazioni di escherichia coli ed enterococchi sono bassissime e quindi c'è balneabilità: la Senna è balneabile e le gare possono svolgersi», ha detto la portavoce del Comitato organizzatore di Parigi 2024, Anne Descamps. Per la verità, ci sarebbe un valore al di sopra della soglia, «ma è in un punto molto lontano da dove si svolgono le gare». Pertanto, nulla osta allo svolgimento della prova che domani e dopodomani prevede- per le 24 donne e i 32 uomini iscritti - una gara di 10 km dal ponte Alexandre III al ponte dell'Alma. Peccato che gli atleti la pensino diversamente, come testimoniato dall'annullamento dell'allenamento di ieri a favore della tradizionale prova in piscina (si tratta del quinto trial cancellato dall'inizio dei Giochi). Stamattina è in programma un nuovo allenamento nel fiume, ma dipenderà da cosa emergerà dalla revisione della qualità dell'acqua, che avverrà stamattina. «La Senna è un enorme interrogativo», ammette il coordinatore tecnico azzurro del nuoto in acque libere, Stefano Rubaudo, per il quale «la salute degli atleti è al primo posto quando si organizzano gli eventi». Poi c'è un altro problema: la necessità di «provare il campo di gara, anche per ragioni di sicurezza». Cosa che al momento non è stata possibile: «Aspettiamo gli sviluppi». Di certo tra i nuotatori azzurri del fondo serpeggia, eufemismo, lo sconcerto per quanto sta accadendo, come lascia trasparire lo stesso tecnico italiano. La situazione «sarà uguale per tutti, ovvio, ma non è paragonabile a nulla in cui i ragazzi hanno nuotato in passato». E dire che per la prima volta, l'Italia è riuscita a portare ai Giochi, nella categoria “acqua libera”, quattro atleti: Gregorio Paltrinieri, Domenico Acerenza, Ginevra Taddeucci e Giulia Gabbrielleschi. CONI IN ALLARME Ieri sul caso della Senna è intervenuto anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò. Pure il numero uno dello sport italiano non ha mancato di pungere i suoi colleghi francesi: «Non so se sia vero che hanno speso 1,4 miliardi per bonificare il fiume. È chiaro che il progetto non si limita alle Olimpiadi, ma guarda avanti. Tuttavia una cosa è fare una gara corta come il triathlon, un'altra è nuotarci dieci chilometri. Adesso la situazione è borderline. E mi rendo conto, sotto un profilo tecnico, che con quel tipo di corrente sicuramente è un tipo di competizione che qualcuno può definire falsata». Quello della balneabilità delle acque è solo uno dei problemi che stanno affiggendo questa edizione dei Giochi. Ieri l'Oms ha certificato che sono almeno 40 i casi di Covid riscontrati. Poi ci sono, come detto, gli atleti del triathlon che si sono sentiti male dopo aver gareggiato nel fiume (la belga Claire Michel ieri ha rivelato di aver «contratto un virus, e non l'escherichia coli. Dopo tre giorni di vomito e diarrea, che mi hanno lasciato abbastanza svuotata»). Infine, le pessime condizioni degli alloggi. Intervistato dal Corriere della Sera, il nuotatore azzurro Thomas Ceccon non le ha mandate a dire, come si suol dire: «Non sono mai riuscito a dormire bene al Villaggio per via del caldo e questo mi ha penalizzato molto. Anche i letti sono scomodissimi». Così lui, la foto è diventata virale sul web, ha preferito farsi un sonnellino sul prato. Ceccon, ecco l'aspetto più grave, ha denunciato che gli atleti non sono trattati tutti allo stesso modo: «Moltissimi hanno scelto l'hotel: i francesi, i coreani». Hotel con l'aria condizionata, ovvio. Così nella galassia progressista iniziano le prime retromarce. Sulla Stampa, in prima pagina, c'è il mea culpa: «Non è sostenibile costringere gli atleti del triathlon a nuotare nella Senna inquinata (...) e non è sostenibile neppure negare l'aria condizionata agli atleti del Villaggio olimpico». Anche Repubblica si è svegliata: «Infezioni, ritiri e paure. La Senna inquinata rovina i Giochi alla Francia». E ancora: «Dal fiume balneabile alla sfilata queer. Il tiro a segno sovranista su Olimpadi e Macron».
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