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Muzzolon: la nave dei vescovi soccorre 182 migranti e li scarica in Sicilia
26-08-2024, 13:20
Non ci è voluto molto prima che la spedizione dell'accoppiata Cei- Casarini portasse i suoi frutti. Sono già 182 i migranti, recuperati in mare in tre differenti interventi, ad essere stati trasportati sul territorio italiano. La nave Mare Jonio, di proprietà della Ong Mediterranea Saving Humans - di cui è capomissione l'ex agitatore no global è salpata nella serata di venerdì da Trapani, scortata da una barca a vela della Fondazione Migrantes, diretta espressione della Conferenza Episcopale. E infatti, prima che le imbarcazioni prendessero il largo, a benedire la missione era stato Papa Francesco in persona invocando la protezione divina: «Che il Signore vi benedica e la Madonna vi custodisca». Parole a cui aveva fatto seguito il comunicato di Mediteranea in cui annunciava: «Siamo tornatilgdi nuovo là dove bisogna essere: nel Mediterraneo per soccorrere le persone in fuga da tortura, violenze e violazioni dei diritti umani e contrastare le intercettazioni e le deportazioni in Libia e Tunisia». IL PRIMO BARCHINO Sono bastate poche ore, tempo che la flotta benedetta raggiungesse le zone Sar (ricerca e soccorso, ndr.) a cavallo fra le acque tunisine e maltesi, ed ecco spuntare il primo barchino in legno da trarre in salvo. Con un lungo post sui social, la Mediterranea ha spiegato di aver individuato 67 persone - tra cui 16 donne e alcuni bambini - grazie all'aereo Colibrì, velivolo della Ong francese Pilotes Volontaires che si occupa di segnalare alle navi la posizione delle imbarcazioni in difficoltà. Dopo che i migranti sono stati recuperati dall'acqua e accolti sulla Mare Jonio, i volontari della Ong hanno atteso l'arrivo della Guardia Costiera. Imbarcati sulla motovedetta CP311, li hanno fatti sbarcate nel porto sicuro di Lampedusa. Il tutto, in piena continuità con quanto annunciato prima dell'inizio della missione. Come aveva infatti riportato Vatican News, la Ong di Casarini aveva dichiarato che, violando deliberatamente la legge, avrebbe rifiutato qualsiasi porto d'arrivo al di fuori della Sicilia per i migranti soccorsi. Risolto il primo salvataggio della 18esima missione targata Mare Jonio, l'imbarcazione è ripartita alla volta della Sar maltese. Ovviamente, ancora accompagnata dalla barca dei vescovi, ufficialmente lì «con funzioni di osservazione e documentazione, informazione e testimonianza». Nel cuore della notte, a 35/40 miglia a sud di Lampedusa, il convoglio ha avvistato un gommone in difficoltà. Arrivati in prossimità della spedizione di migranti, si sono resi conto che stava per affondare a causa dei tubolari ormai sgonfi e dell'acqua che stava imbarcando sempre più velocemente. La Mediterranea ha quindi ripescato 50 persone di nazionalità etiope e sudanese, scoprendo che gran parte di queste erano ancora ragazzi minorenni. Il gommone, ormai in condizioni disperate, era partito dalla città libica di Abu Kammash. Rimasti in mare per 4 giorni nella speranza di raggiungere le coste italiane, i migranti risultavano sfiniti e prostrati dal viaggio. Seguendo il solito schema già collaudato, la Mare Jonio li ha accolti a bordo e ha atteso l'arrivo della CP327 della Guardia Costiera che ha trasferito tutti a Lampedusa. DIREZIONE POZZALLO Raggiunta quota 117 persone ripescate in poche ore, la santa spedizione ha continuato la navigazione in acque maltesi. Non ci è voluto molto prima che giungesse la segnalazione, ancora più a sud, di un'imbarcazione in vetroresina destinata ad andare alla deriva di lì a poco. Partita da Tripoli alcuni giorni fa, si trovava in precarie condizioni di navigabilità a causa della scarsa fattura del modello usato dagli scafisti libici. A bordo la Mare Jonio ha trovato 65 persone di differenti nazionalità. Oltre a cinque minori non accompagnati di cui non è ancora chiara la provenienza, sono stati tratti in salvo 29 siriani, 30 bangladesi e 6 pachistani. Questa volta però, dopo l'ennesima pescata del weekend, la missione ha deciso di riportare lei stessa le persone in territorio italiano. Abbandonate le acque maltesi - all'interno delle quali le autorità locali si sono ben viste dal soccorrere i barconi e dall'aiutare la Ong battente bandiera italiana - è stata intrapresa la rotta verso Pozzallo. La Mare Jonio dovrebbe essere attraccata nel porto siciliano fra le 2 e le 4 di questa notte, facendo lievitare il numero di sbarchi complessivi a 182 in appena due giorni. Il governo è avvisato: guerra aperta, è in arrivo una nuova ondata.
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