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Estero Europa
Pd, la bomba di Politico.eu: "A cosa pensano davvero gli eletti all'Europarlamento"
Oggi 16-09-25, 07:56
Il Partito democratico all'Europarlamento? Semplicemente "irrilevante". Esplode come una bomba il retroscena di Politico.eu, versione europea dell'influente testata americana, e minaccia di far deflagrare i già traballanti equilibri dentro al Nazareno. L'articolo di Politico.eu raccoglie gli sfoghi (anonimi) degli stessi eurodeputati del Pd e di insider, addetti ai lavori del loro gruppo tra Strasburgo e Bruxelles, Socialisti e democratici (S&D). Sulla carta quella italiana è la delegazione più numerosa (e dunque potenzialmente influente) tra i socialisti europei. Eppure"l'ossessione quasi totale dei parlamentari del Partito democratico per la politica locale li sta rendendo sempre più irrilevanti nel Parlamento europeo, dove sono visti come poco incisivi rispetto alle loro potenzialità". I dem di Elly Schlein, si legge, sono spesso "superati in astuzia da delegazioni più piccole con maggiore disciplina e una migliore conoscenza del funzionamento della macchina di Bruxelles". Un europarlamentare Pd, parlando anonimamente, avrebbe evidenziato che pochi dei suoi colleghi parlano inglese e sono interessati ai temi europei, cosa che "si riflette male su tutta la delegazione". Per la testata, un riferimento nell'ambiente delle istituzioni europee, "è un segreto di Pulcinella a Bruxelles che i pesi massimi del Pd siano più interessati ai giochi di potere in patria". Che il gruppo sia poco eterogeneo è cosa nota: la delegazione è spaccata tra "europeisti convinti" come Pina Picierno, Brando Benifei o Giorgio Gori e "radicali" come Sandro Ruotolo o gli esterni Cecilia Strada e Marco Tarquinio, big in trasferta come Nicola Zingaretti e Stefano Bonaccini e aspiranti "rientranti" come Antonio Decaro e Matteo Ricci e altri, come Dario Nardella, che sembrano semplicemente "parcheggiati" in Europa in attesa dell'occasione buona in patria. Proprio le correnti interne, le divisioni ideologiche e agli scontri di personalità, spiega il retroscena,si stanno "rivelando un grave handicap nelle lotte di potere socialiste a Bruxelles, dove l'unità interna spesso conta più delle dimensioni". I socialisti diFrancia e Germaniaper esempio "sono meno numerosi, ma contano di più", mentre una fonte interna al gruppo S&D sottolinea che a differenza dei colleghi tedeschi e francesi gli italiani non votano uniti, e "non è chiaro a chi rispondano". Un bel macigno sul conto della segretaria Schlein. Non a caso i beninformati parlano di "tre o quattro micro-gruppi" e di una tensione tra alcuni membri e la leader a Roma. Per Politico, i veteranidel Pdche si sono fatti un nome in Italia "sono visti come fuori dal mondo in una città che prospera sull'expertise tecnica e sui rapporti sottobanco con colleghi stranieri. I critici dicono che una maggioranza degli eurodeputati di centrosinistra italiani passa più tempo a fare campagna elettorale nei loro collegi domestici che a operare nelle rarefatte stanze del potere dei centri di Bruxelles". Oltre a Ricci e Decaro, le voci di corridoio riferiscono che anche l'ex sindaco di Firenze Nardella e l'ex governatore dell'Emilia RomagnaBonaccini (che è ancora presidente del Pd)"stanno cercando di tornare a Roma come deputati nazionali nelle prossime elezioni generali del 2027".
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