s
Politica
Politica e burocrazia: un conflitto pericoloso
Oggi 10-11-25, 12:35
Mettete in fila un po'di notizie. Bankitalia e Corte dei conti bocciano la manovra perché favorisce i “ricchi”, che poi questi ricchi, a legger bene, sono solo il ceto medio che prende giusto qualche centinaio di euro in un anno. La Corte dei conti dice che il Ponte sullo Stretto non s'ha da fare, per sottili questioni di giuridichese che attendiamo ancora sprizzino della saggia penna dei giudici. Un giudice di Milano chiede alla Corte costituzionale di far saltare la legge che ha scongiurato che le Olimpiadi Milano-Cortina naufragassero sulle immancabili indagini dei Pm. Il sindaco di Milano vende San Siro a Milan e Inter, due squadre ignote delle serie minori, e puntualmente scatta un'indagine, perché è mancata prima una bella gara, cotta a puntino con abbondante salsa giuridica, alambicchi e ceralacca. Il presidente della Provincia di Trento, nonostante l'archiviazione chiesta dal Pm, viene mandato a processo da un giudice perché con crudeltà ha condannato a morte un orsacchiotto un po' troppo vivace verso gli umani. Può bastare? Crediamo di sì, anche se spulciando qualcosa d'altro si trova sempre. Viene in mente la paralisi dell'edilizia a Milano e giusto miglia qualcheio di famiglie in attesa della casa. C'è un filo comune? Accidenti, c'è eccome. C'è, ed è visibile agli occhi dei più disattenti, un conflitto aperto tra politica e burocrazia, tra democrazia e tecnocrazia. Da un lato, c'è chi si è dovuto sobbarcare la fatica di prendere il consenso degli elettori in questo mondo un po' scombinato fatto di sociali e scossoni geoeconomici continui. Dall'altro c'è chi, incoronato dalla vittoria a un concorso, convinto detentore di saggezza tecnico-economico-giuridica, dispensa il suo sapere tra sentenze, dotte relazioni, articolate ricusazioni. Il primo, alla fin fine, con gli elettori qualche conto deve pur farlo ed è quindi costretto a recuperare un po' di buonsenso nelle sue decisioni. Il secondo non risponde a nessuno. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44847305]] Quando non agisce su tiraggio della giacchetta (potrebbe capitare anche questo, che volete farci), è però sempre convinto di essere nel giusto, perché il suo codicillo è il frutto di saggia creazione interpretativa. Poco conta che non sia una risposta ai problemi concreti che vivono i cittadini, al bisogno di crescita, alla protezione degli interessi italiani, basta sia la risposta che la sua “tecnica” vuole. E se la sua “tecnica” la vuole, beh, allora vorrà dire che servire anche ai diritti dei cittadini. E poi, vuoi mettere il sottile piacere sotterraneo di sfidare il potere politico? Senza ponte le migliaia di richieste di lavoro già spedite all'appaltatore vanno a farsi benedire? Pazienza. Con le indagini si potrebbe bloccare l'organizzazione delle Olimpiadi? Pazienza. Senza l'abbattimento, il plantigrado avrebbe potuto azzannare qualcuno? Pazienza. Facendo una bella gara, avremmo mandato alle calende greche il nuovo stadio a Milano? Pazienza. È nel confronto tra democrazia e tecnocrazia (ahi ahi Unione europea, quante responsabilità) che si gioca oggi la dialettica istituzionale ed è questo il volto dell'autentica opposizione al Governo, quello di oggi come quello di domani. L'opposizione non è più la minoranza parlamentare che si propone come alternativa futura alla maggioranza. È cosa ben diversa. Un bel problema, non c'è che dire, perché di questo apparato burocratico giudiziario-economico certo non si può fare a meno, è parte integrante della Nazione, e c'è sempre il pericolo di buttare il bambino insieme all'acqua sporca. Però, intanto inquadriamolo il problema e cominciamo a dire che la risposta del giudice/burocrate non è solo giusta perché è racconto. È bene spiegarla e capire, aldilà dei precedenti e delle creazioni interpretative, quali sono gli interessi che si stanno proteggendo. Perché, alla fin fine, il giudice deve applicare delle leggi e le leggi devono esser fatte per i bisogni della gente. È così che lo Stato di diritto dovrebbe funzionare. Vedo uno spiraglio. Il mondo sta cambiando, anche con ritmi drammatici, e le difficoltà dell'Europa intera, vaso di coccio tra Cina, Russia e Stati Uniti, esigono risposte urgenti e concrete. Non è più il tempo di elucubrazioni giuridiche sovente vuote e anche un tantino noiose, né di domini tecnocratici a circolo chiuso.Servire la politica. Però, un avvertimento ai naviganti, specialmente a quelli che solcano l'oceano di centro-destra. L'opposizione al Governo per un bel po' di tempo continuerà ad esser quella tecnocratica. Finché la risposta sarà solo politica, ci sarà facile gioco a piagnucolare che la politica vuole pieni poteri e mira a soffocare la ragione, anche se la ragione in Italia ha il retaggio storico di una monolitica cultura catto-comunista-azionista. A questa opposizione si deve anche rispondere con una voce tecnocratica opposta. In questo il centro-destra ha accumulato un ritardo storico, mai colmato neppure durante gli anni del berlusconismo. È tempo di farci un pensierino. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44893866]]
CONTINUA A LEGGERE
1
0
0
Guarda anche
Libero Quotidiano
Lilli Gruber e la rissa con Fini, altro veleno: "Prima della puntata..."
Libero Quotidiano
Jannik Sinner, schiaffo ai criticoni: "Che Paese è l'Italia"
Libero Quotidiano
Che tempo che fa, la Vanoni spiazza Fazio: "Ho fatto un sogno"
Libero Quotidiano
15:00
PetNews Magazine - 10/11/2025
Libero Quotidiano
14:54
COP30, navi da crociera per le delegazioni, protestano ambientalisti
Libero Quotidiano
14:46
Serie A, tanti lamenti, poche ambizioni: è il campionato del gambero
Libero Quotidiano
14:42
Fosse comuni franchiste in Spagna a 50 anni dalla morte del dittatore
Libero Quotidiano
14:40
La dieta mediterranea, un modello da seguire
Libero Quotidiano
14:37
