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"Razzi dal Libano su campo da calcio, 11 bimbi morti": strage in Golan. Israele: "La svolta sarà drammatica"
27-07-2024, 22:37
La tensione tra Israele e Hezbollah ha raggiunto il culmine, tanto da far prospettare l'inizio di un conflitto, di una vera e propria escalation, in tutto e per tutto. Il recente attacco al villaggio di Majdal Shams, in Israele, ha visto aumentare tragicamente il bilancio delle vittime. Il portavoce delle Forze di Difesa Israeliane (IDF), Daniel Hagari, ha descritto l'incidente come il più grave che abbia colpito civili innocenti, con 11 bambini tra le vittime, definendolo un disastro nazionale per Israele. Hagari ha attribuito la responsabilità dell'attacco a Hezbollah, dichiarando che il gruppo dovrà rispondere delle conseguenze. Razzi dal Libano hanno colpito un campo da calcio nel Golan, il bilancio è, come detto, di almeno 11 morti. Israele promette una "svolta drammatica a Nord": In seguito all'attacco primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha annunciato il suo ritorno anticipato dagli Stati Uniti per convocare una riunione del gabinetto di sicurezza a Tel Aviv, prevista per le 15 locali (16 ora locale). Nonostante le smentite del suo ufficio sulle notizie che collegavano il suo ritorno alle critiche ricevute, è stato confermato che Netanyahu rientrerà anticipatamente per affrontare la situazione. La reazione di Israele sarà decisa: "È guerra totale". Questo nuovo conflitto coinvolge il Libano e Israele, che ora si trova a dover dividere le sue forze su più fronti. Netanyahu ha sottolineato che Israele non lascerà impunito questo attacco e che Hezbollah pagherà "un prezzo senza precedenti". In parallelo, l'ambasciatore dell'Unione Europea in Israele, Dimiter Tzantchev, ha condannato l'attacco in un messaggio sui social, evitando però di menzionare direttamente Hezbollah, mantenendo una posizione più prudente rispetto a Israele. Anche il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, ha ribadito la gravità della situazione, affermando che Hezbollah ha superato tutte le linee rosse e che Israele sta affrontando una guerra totale. Tuttavia, secondo una fonte israeliana citata da Sky News Arabic e riportata dal The Times of Israel, Israele risponderà con forza ma senza intenzione di scatenare una guerra estesa. Nel frattempo, Hezbollah ha negato qualsiasi coinvolgimento nell'attacco a Majdal Shams. Il portavoce del gruppo, Mohammed Afif, ha dichiarato all'Associated Press che Hezbollah nega categoricamente di aver eseguito l'attacco. Questa posizione di negazione rappresenta una novità nella strategia comunicativa di Hezbollah. In queste ore convulse, si apprende anche che una fonte della sicurezza israeliana citata da Sky News Arabic e rilanciata dal Times of Israel ha affermato che Israele risponderà con forza all'attacco su Majdal Shams, "ma non abbiamo intenzione di scatenare una guerra". Domani, domenica 28 luglio, il Gabinetto di sicurezza convocato da Netanyahu si riunirà alle 15, ora italiana. "Hezbollah pagherà un prezzo più alto di quanto abbia mai pagato", ha assicurato il premier israeliano. Idf conferma che dall'analisi dei sistemi operativi "il lancio di razzi contro la cittadina druso-israeliana di Majdal Shams è stato effettuato da un'area situata a nord del villaggio di Chebaa, nel sud del Libano. Secondo informazioni di intelligence affidabili in possesso dell'Idf, dietro l'attacco c'è Hezbollah". Il conflitto, insomma, potrebbe drammaticamente allargarsi.
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