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Sandro Iacometti: in Italia crescita record del reddito reale
13-08-2024, 06:51
Shhh, fermi tutti. Non ditelo a Elly Schlein e Maurizio Landini. Con il caldo che fa, le conseguenze potrebbero essere devastanti. Poveri, sono mesi che sbraitano sull'indigenza che dilaga, sulla miseria che avanza, sulle famiglie che non arrivano alla fine del mese. E poi arriva l'Ocse, non le solite fake news della fasciosfera, a dire che l'Italia è uno dei Paesi avanzati del mondo dove il reddito è cresciuto di più. Addirittura il primo del G7. Roba da far tremare le vene ai polsi e da far sobbalzare anche cuori d'acciaio come quelli della segretaria del Pd e del leader della Cgil. Troveranno il modo, nei prossimi giorni, di dire che dietro i freddi dati si nasconde la realtà delle persone che soffrono e degli italiani che non ce la fanno a mettere insieme il pranzo con la cena. Nell'attesa, diamo conto dei numeri. Quei numeri, come diceva solo qualche giorno fa il capogruppo piddino al Senato, Francesco Boccia, che «non mentono e non fanno propaganda». Vero. Anche se poi lui se li è dimenticati per strada, sostenendo che l'aumento delle entrate è il frutto di una stangata su lavoratori e pensionati. Ecco, il rapporto diffuso dall'Ocse serve anche a fare chiarezza su questo punto. Piaccia o no al Pd e al campo largo politico-mediatico, le tabelle snocciolate ieri dimostrano che l'aumento delle entrate dello Stato non è la conseguenza di una stretta fiscale, ma dell'aumento della base imponibile e della ricchezza delle famiglie, dovuti principalmente al taglio del cuneo, all'aumento record dell'occupazione e alla raffica di rinnovi contrattuali siglati alla fine del 2023 e nel primo semestre di quest'anno (+36% segnala il Cnel). «Tutte le economie del G7», spiega l'Ocse, «hanno registrato un aumento del reddito reale pro capite delle famiglie nel primo trimestre del 2024». Ma l'Italia, prosegue il rapporto, «ha registrato l'aumento più forte (+3,4%), guidato da un aumento dei redditi da lavoro dipendente e dai trasferimenti sociali in natura, invertendo il calo dello 0,5% del trimestre precedente». Ohibò. Ma ci sara da fidarsi di questi esperti dell'Ocse. Saranno mica parenti pure loro piazzati con furbizia dalla Meloni? Tutto può essere. Però l'analisi è dettagliata. Il reddito reale pro capite nell'area Ocse è aumentato in media dello 0,9% nel primo trimestre del 2024, in accelerazione dallo 0,3% del trimestre precedente e più del Pil reale pro capite che è cresciuto dello 0,3% (dopo +0,2%). Una media anch'essa battuta dall'Italia. Il nostro Pil pro capite nel trimestre è infatti salito dello 0,4% dopo +0,1% negli ultimi tre mesi del 2023. A voler essere proprio pignoli la Gran Bretagna e la Spagna sul Pil pro capite ci hanno superato, con una crescita dello 0,5%. Ma sembra difficile disperarsi per questo. Anche perché il confronto sul terreno delle economie più avanzate e industrializzate del pianeta, ovvero il G7, parla chiaro: nel loro insieme i big hanno registrato nel primo trimestre un aumento medio del reddito pro capite dello 0,5% dopo +0,1% nei tre mesi precedenti, mentre il Pil pro capite è salito dello 0,2% dallo 0,3%. Per chi ancora fosse scettico sulla performance del nostro Paese, che forse non corre ma sembra tenere botta alla grande con l'Europa su tutti i principali indicatori (cosa che non accadeva da decenni), vale la pena sottolineare che il reddito reale pro capite della Francia è cresciuto dello 0,6%, mentre quello della Germania, che ha comunque avuto un colpo di reni rispetto alle difficoltà che sta vivendo, dell'1,4%. Risultati positivi per l'Italia che ovviamente Giorgia Meloni non si è lasciata sfuggire l'occasione di commentare. «I dati economici del primo trimestre ci regalano una buona notizia: il reddito reale delle famiglie italiane è cresciuto del 3,4%, segnando l'aumento più forte tra tutte le economie del G7», ha scritto su X. Questo vuol dire, ha proseguito, «che finalmente i redditi in Italia stanno crescendo più dell'inflazione, dopo anni di perdita di potere d'acquisto delle famiglie». Dopo aver sottolineato che i dati sono «anche frutto delle politiche del governo che hanno concentrato gran parte delle risorse disponibili al rinnovo dei contratti, ad aumentare le pensioni, a sostenere i salari attraverso il taglio del cuneo contributivo e la riduzione dell'Irpef, e per rafforzare i trasferimenti sociali in natura», la Meloni non ha voluto stravincere, spiegando che «c'è ancora moltissimo da fare». La contronarrazione, però, è già al lavoro. «Consiglierei alla Meloni meno trionfalismi», ha spiegato Arturo Scotto, uno dei pochi del Pd che ha avuto il coraggio di passare subito al contrattacco. Motivo? «L'incremento del reddito reale delle famiglie non risolve il tema sollevato dalla stessa Ocse: l'Italia è l'unico paese che non ha visto crescere i salari reali rispetto all'inflazione dal prepandemia. Sette punti ancora sotto». Insomma, anche se vinci un oro alle Olimpiadi, c'è sempre qualcuno che ne ha vinti due. E tu sei un povero sfigato.
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