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Sandro Iacometti: stretta sulla pubblicazione di atti giudiziari
10-12-2024, 12:02
Stretta sulla pubblicazione delle ordinanze, più tempo alle imprese per le polizze anti-catastrofi e taglio “premiale” dell'Ires. Sono queste tre delle principali novità sfornate ieri dal governo tra vertice di maggioranza e Cdm. Per quanto riguarda la cronaca giudiziaria non sono state introdotte nuove sanzioni, ma ora scatta il divieto di pubblicazione «delle ordinanze che applicano misure cautelari personali fino a che non siano concluse le indagini preliminari ovvero fino al termine dell'udienza preliminare». Lo prevede il decreto legislativo approvato ieri, che era stato ribattezzato “legge bavaglio” dalle opposizioni e dalla Federazione nazionale della stampa. E che oggi, con tutta probabilità, torneranno a stracciarsi le vesti. In realtà, come spiega il procuratore di Milano Marcello Viola, con la nuova legge «non cambia nulla». A almeno cambia poco. Il codice di procedura penale prevedeva già all'articolo 114 il divieto di pubblicazione, «anche parziale, degli atti non più coperti dal segreto fino a che non siano concluse le indagini preliminari ovvero fino al termine dell'udienza preliminare», ma faceva eccezione per l'ordinanza che dispone la misura cautelare. Il nuovo decreto cassa questa eccezione ed aggiunge un comma che vieta esplicitamente «la pubblicazione delle ordinanze che applicano misure cautelari personali». Si tratta di disposizioni, recita l'articolo 1 del provvedimento, «per il rafforzamento di alcuni aspetti della presunzione di innocenza delle persone fisiche sottoposte a indagini o imputate in un procedimento penale in attuazione della direttiva (Ue) 2016/343 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 marzo 2016». Sul capitolo del Milleproroghe intanto c'è da sottolineare la tempistica da record, mai è stato approvato con tanto anticipo. Quanto al contenuto, le novità più rilevanti riguardano le multe ai no-vax, annullate definitivamente, la proroga di 4 mesi dello “scudo erariale” per non bloccare le firme degli amministratori pubblici su lavori e appalti, 3 mesi in più di tempo alle imprese per mettersi in regola con l'obbligo di assicurarsi contro le catastrofi e un altro anno per poter stipulare contratti a tempo oltre i 12 mesi con causali meno rigide. Sarà inoltre attivo per un altro anno, con le stesse modalità operative, il Fondo di garanzia per le Pmi. Viene poi risolto anche il vuoto creato dalla sentenza della Corte Costituzionale sul Comitato per i Lep guidato da Sabino Cassese: fatto salvo il lavoro svolto dal comitato, dal 5 dicembre e fino alla fine del 2025 l'attività istruttoria passa al Dipartimento per gli affari regionali guidato da Roberto Calderoli. Proroghe rilevanti anche perla sanità. Viene esteso fino a fine 2025 lo scudo penale per i medici, ovvero la limitazione della responsabilità penale ai soli casi di dolo e colpa grave in situazioni di grave carenza di personale sanitario. Misure anche per il settore turistico, dalla proroga al 31 marzo 2025 del termine per i contributi nei Comuni della dorsale appenninica colpiti dalla scarsità di neve, alla proroga di un anno dei contributi a fondo perduto e credito d'imposta per le imprese del settore. Sul fronte della manovra arriva l'Ires premiale per le imprese che assumono e investono mentre per il taglio delle tasse al ceto medio bisognerà attendere l'anno prossimo, quando saranno disponibili i dati definitivi sull'andamento dei conti pubblici. È quanto emerso dal vertice di maggioranza che si è tenuto a Palazzo Chigi alla vigilia dell'avvio dell'esame degli emendamenti in Commissione bilancio della Camera. Alla riunione, durata circa due ore, hanno partecipato la premier Giorgia Meloni, i vice Antonio Tajani e Matteo Salvini, il leader di Noi moderati Maurizio Lupi, il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti e il viceministro Maurizio Leo. All'incontro è stato deciso anche di escludere le Forze dell'Ordine ed il personale degli enti locali dalle limitazioni al turn over e di introdurre una tassazione agevolata al 5% per gli straordinari degli infermieri e degli specializzandi. Previsto anche l'aumento da 30mila a 35mila euro della soglia di reddito dei lavoratori dipendenti che hanno anche redditi da prestazioni professionali autonome per poter beneficiare su queste ultime dell'applicazione della flat tax al 15%. Per quanto riguarda l'Ires, lo sconto fiscale alle imprese che investono i loro guadagni in azienda e assumono sarà del 4%, coperto da un contributo preso da banche e assicurazioni (più di 400 milioni). Ci saranno, infine, 35 milioni per le famiglie che non ce la fanno a pagare l'affitto ai proprietari.
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