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Sechi, il romanzo rosa e la buoncostume tra riso e pianto
05-09-2024, 07:57
Se Clinton è rimasto presidente degli Stati Uniti, Sangiuliano può continuare a fare il ministro della Cultura. Un amico ieri sera liquidava così il pasticciaccio, ma Gennaro non è Bill e il palazzo del Collegio Romano non è la Casa Bianca, i fatti e misfatti sono lontani nello spazio e nel tempo, non siamo in America ma in Italia. Il filo comune c'è, robusto, le regole dell'attrazione, politica e piacere, una questione antica che ha mille declinazioni, variazioni, scambi di ruolo tra pari e dispari, la vicenda umana largamente scandagliata dalla letteratura e dal cinema. La buoncostume progressista è scatenata, ma è dai tempi della relazione tra Palmiro Togliatti e Nilde Iotti che il letto e il potere sono una consuetudine anche a sinistra, l'eros è bipartisan. Il leader comunista era sposato con una compagna, Rita Montagnana, e il Pci era pieno di bacchettoni, correva l'anno 1947. I compagni moralisti, suvvia. Ieri, oggi, domani, nel Palazzo non mancheranno mai le storie d'amore, mischiate al cristallino sentimento, al piacere per il piacere, all'inganno. Non c'è epica, ma la prosa è da picco d'audience. L'intervista che Sangiuliano ha dato ieri sera al Tg1 è destinata a spaccare l'opinione pubblica, gli italiani si dividono in bianchi e neri da sempre, sono già in trincea i “sangiulianisti” e i “boccisti”, quelli che lui salva l'onore e la carica e quelli che no, deve dimettersi. Quali siano i giudizi di ognuno di noi sulle parole di Sangiuliano, va detto che ha affrontato una prova tostissima, si è difeso sui soldi, i documenti, ha dovuto esporre i suoi sentimenti, l'illusione, l'errore, il tradimento, il cambio di scena, le scuse alla moglie, il pianto. Ah, il melodramma. C'è il rovescio della medaglia, non dubito che si possa (e forse si debba) ridere di questa storia, c'è un lato trash irresistibile, il ridicolo è ovunque, c'è un uomo al tappeto, c'è una donna che lo infilza con il tacco a spillo, c'è niente meno che la suspence, preceduta dal sorriso beffardo, premonitore del dileggio, l'attesa per la stoccata social della Boccia con le cartucce nella manica. Oddìo, usciranno le chat. Sangiuliano poteva evitarsi questo passaggio, questa pena, e lasciare la scena in silenzio? Non credo, è un ministro della Repubblica, è soprattutto un giornalista, sa come funziona la macchina della cronaca, conosce l'inesorabile destino: “È la stampa bellezza e tu non puoi farci niente”.
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