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Sechi: la "strada nazionale" e gli scenari marziani
19-11-2024, 07:34
La sinistra che vince le elezioni regionali in Emilia Romagna e in Umbria è una non notizia. Vincere nella fortezza rossa, dove il comunismo ha cambiato abito di scena ma non è mai morto, per la destra era impossibile; così come era logico per i dem riconquistare il potere dove il Pci e i suoi derivati avevano sempre governato dal 1970 fino al 2019, anno in cui la catena progressista s'era spezzata favorendo una vittoria della destra. La notizia è un'altra, surreale: scambiare, come fa Elly Schlein, un risultato logico, senza alcuna sorpresa, come un segno di cambiamento, addirittura «un'alternativa» pronta all'uso. Non è solo una questione di propaganda, è il sistema di pensiero del Pd che scambia regolarmente il voto locale come un trend nazionale. Era già accaduto con le elezioni regionali in Sardegna (perse dalla destra per una gestione kamikaze dei rapporti e candidati nella coalizione) e abbiamo visto com'è andata, la sinistra ha sempre perso dove la partita era realmente aperta (come in Liguria, dove la candidatura forte di Marco Bucci ha rivelato la debolezza di quella di Andrea Orlando) e ha vinto dove non c'era trippa per gatti (in Emilia Romagna e in Umbria). Se fosse valido quanto sostiene il Pd - cioè che il voto «indica una strada nazionale» - allora dovremmo concludere che il centrodestra è in crisi, uno scenario marziano. C'è un solo dato interessante in prospettiva: Schlein sta costruendo un partito che “mangia” gli alleati, fino a ridurli a minuscoli satelliti. È accaduto in Liguria, si è ripetuto in Emilia-Romagna e in Umbria. Sul piano della «strada nazionale», questo apre un problema con i partner della coalizione (che non c'è) sempre più di dimensioni lillipuziane. Il futuro di Giuseppe Conte è angusto nei numeri e caotico nella proposta politica, quello di Fratoianni e Bonelli è ancorato a un'opposizione eterna, catturato dalla forza di gravità dell'estrema sinistra, in competizione con la linea peronista di Elly Schlein. Il centro? Per vederne le polveri serve il telescopio Hubble, è disperso in galassie lontanissime dagli elettori. Siamo in un ciclo storico conservatore, molte cose accadranno nei prossimi mesi, la sfida per Meloni non è con la sinistra, è quella del governo.
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