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Sechi: Quei prelati che parano come la sinistra
28-08-2024, 06:36
Partecipano a missioni di salvataggio nel Mar Mediterraneo (e poi negano l'evidenza dicendo che in mare non ci sono loro), raccolgono firme per il referendum sull'Autonomia (e poi scaricano la responsabilità sui fedeli), fanno dichiarazioni e interviste che sembrano stampate dalla tipografia della sinistra. Tra i vescovi italiani le opinioni personali sono varie, ma le posizioni politiche che esprime la Conferenza episcopale italiana da un po' di tempo hanno un suono monocorde che diventa inchiostro sulle colonne del quotidiano Avvenire. Essendo la Cei un organismo rilevante nei rapporti tra lo Stato italiano e la Chiesa Cattolica, qualcuno comincia a chiedersi se ci sia un'ostilità programmatica nei confronti del governo di centrodestra. Va detto che i rapporti tra Papa Francesco e la premier Giorgia Meloni sono eccellenti, testimoniati anche dalla partecipazione straordinaria di Bergoglio al vertice del G7 in Puglia, la prima volta in assoluto per un Pontefice, dunque è fuori discussione che ci sia «un'indicazione dall'alto», le relazioni tra il Papa e il Presidente del Consiglio sono nel segno non solo della cordialità istituzionale, ma della stima e della simpatia personale. Il rapporto con la Cei ha una cifra diversa, ha un altro canale di comunicazione e la sintonia non è quella attesa da un governo conservatore, di certo più vicino della sinistra ai valori della Chiesa cattolica. Il presidente della Conferenza, Matteo Maria Zuppi, è un cardinale forgiato dalla Comunità di Sant'Egidio, parla in scioltezza di politica, sa pungere, ma di solito esercita il suo ruolo con vellutata attenzione. Quando c'è da scartavetrare il dibattito, lascia la scena al suo vice nella Cei, Francesco Savino, vescovo di Cassano allo Ionio, che ieri a Repubblica ha detto che la riforma dell'Autonomia è «un pericolo mortale». Qui il fatto notevole non è l'opposizione della Cei alla riforma, già espressa in passato, ma il tono, le parole, la veemenza. Quella di Savino è una sortita tanto irrituale da far pensare a una scivolata. Non a caso Luca Zaia, Presidente del Veneto, intervistato da Libero, dice che «è importante capire se si tratta di un'opinione isolata, quella del vescovo di Cassano, odi una posizione ufficiale della Cei». Quella di Zaia è una domanda importante, serve a verificare se è vero il detto che se non è Zuppi è pan bagnato.
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