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Senaldi: per fermare Bucci usano anche il cancro
04-10-2024, 08:02
Cosa ci si deve aspettare da un politico cresciuto nel partito del “Vaffa” e che lo ha lasciato solo proprio e quando questo si è normalizzato, non riconoscendovisi più? Che dalla bocca continuino a uscirgli volgarità e bassezze che appartengono al medesimo registro dell'antico grido di battaglia. È quanto successo ieri all'ex senatore grillino Nicola Morra, attuale candidato presidente della Regione Liguria per la lista “Uniti per la Costituzione”. Questa formazione è un coacervo di transfughi pentastellati che si autodefiniscono «rossobruni». I signori fingono di criticare Grillo perché ha sostenuto il governo Draghi ma farebbero carte false per un suo appoggio alle elezioni in quel di Genova e sognano per il futuro che Alessandro Di Battista conceda loro di baciargli la pantofola. Nel frattempo, scimmiottano entrambi con risultati disastrosi. Ieri appunto, Morra, professore di filosofia che al linguaggio di Platone e Kierkegaard predilige quello delle curve da stadio, si è guadagnato il premio per la frase di giornata più infame espressa dal teatrino della politica. Intervistato dal Foglio, il candidato ha in sostanza dato del morto che cammina al suo rivale per la presidenza ligure Marco Bucci, candidato del centrodestra. «Come dissi per la povera Jole Santelli in Calabria, motivo per cui venni travolto dalle ingiurie, gli elettori liguri devono essere consapevoli che stanno votando una persona malata che potrebbe non terminare il mandato» ha diagnosticato l'ex presidente della Commissione Antimafia. GNORRI DEMOCRATICI Inevitabile la pioggia di critiche, peraltro attesa dall'autore del malaugurio. Valga per tutto il centrodestra la condanna espressa dal presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che ha scelto Bucci ed è intervenuta per dire che «la malattia non ne limita il valore e che, se eletto, sarà un grande presidente». Quanto all'ex grillino cafone, si è limitata a constatare «come alle volte, purtroppo, il dibattito politico scenda livelli inacettabili, ma resta fondamentale che la salute di una persona non dovrebbe mai essere strumentalizzata». Solito silenzio invece dal centrosinistra, dove Elly Schlein continua con la sua tecnica dell'opossum: come il marsupiale americano, la segretaria ogni volta che si palesa una rogna si finge morta. Ha parlato solo, ma proprio perché non poteva esimersi, il rivale di Bucci per il centrosinsitra, il dem Andrea Orlando, spiegando che la salute del sindaco di Genova «è un tema che riguarda le valutazioni intime e personali delle persone, nel quale la campagna elettorale non dovrebbe mai entrare». Diciamolo, si poteva dire di più e di meglio. Forse però il piddino, che pure si definisce «un moderato», temeva di perdere qualche voto esagitato nell'esprimere una condanna più incisiva di quanto sostenuto dal concorrente ex grillino. OBIETTIVO: 10 ANNI Oppure, sostengono le malelinque, i democratici hanno dovuto mantenersi sulle loro perché, anche se non lo sbandierano ai quattro venti quando incappano in un giornalista, nei loro incontri elettorali a porte chiuse con imprenditori e associazioni di categoria, non fanno discorsi poi tanto diversi da quelli di Morra. Ma cosa votate Bucci, che non sta bene e chissà come e per quanto potrà governare...? sarebbe uno dei leit-motiv anche della campagna elettorale della sinistra che si gioca di nascosto dai riflettori. Solo la renziana Raffaella Paita a sinistra si è alzata in favore del sindaco di Genova, «che comunque la si pensi ha fatto un gesto d'amore per la sua comunità e non merita che la sua malattia venga usata contri di lui in modo meschino». Ma forse questa è solo la riprova che ormai tra Italia Viva e il campo largo c'è un fossato invalicabile. D'altronde, la maggior parte dei renziani, ancor prima della rottura in Liguria tra M5S e Iv, già aveva fatto sapere che avrebbe sostenuto la canidatura di Bucci per la Regione. E per fortuna che a metterci testa e riportare il tutto in termini di civiltà ci ha pensato l'offeso. «Chiaramente sono dispiaciuto per le parole di Morra, ma non sono un morto che cammina e voglio che i liguri sappiano che mi candido per governare la Regione dieci anni, non cinque» ha confidato Bucci a Libero. «Ma la cosa che più mi fa venire il vomito» ha chiosato, «è la quantità di balle che la sinistra spaccia sul passato e su quel che facciamo, anziché parlare del futuro e aprire un confronto serio su cosa si vuol fare per i cittadini. Questo è il vero argomento della campagna elettorale». Ma la parte più triste della vicenda è il goffo tentativo di retromarcia innescato da Morra. «Smentisco categoricamente di aver detto, direttamente o indirettamente, che un malato oncologico non debba candidarsi. Poiché una telefonata fattami da un giornalista del Foglio è stata strumentalizzata, ho telefonato immediatamente a Bucci per chiarire l'equivoco e rinnovargli il mio rispetto. Non avendo ricevuto risposta, gli ho lasciato un messaggio». E chi si è visto, si è visto... Così l'ex senatore grillino ha cercato di rimangiarsi tutto; e bene ha fatto Bucci a ignorarlo. L'AVVERTIMENTO Si dà il caso infatti che il giornalista del Foglio, Simone Canettieri, non abbia ricamato su una frase strappata a mezza bocca. Tutt'altro. Più volte, nel corso dell'intervista, il collega mette in guardia Morra. «Le daranno della sciacallo, è pronto?» chiede. «È un fatto. Anche nel caso di Santelli, fin dall'inizio della candidatura in tanti nel centrodestra iniziarono a farsi due conti per il dopo» è la risposta. E ancora: «Sa che queste parole potrebbero portarle molti attacchi?» incalza Canettieri. «Io non mi nascondo, è giusto che gli elettori siano consapevoli» replica il professore di filosofia. E sì che l'ex senatore passa per un grande oratore, uno dei migliori prodotti della scuderia grillina. C'è da dire che, anche se ha lasciato il Movimento, non ha perso le caratteristiche del grillino tipo: spararla grossa, insultare l'avversario, cambiare idea anche nel giro di ventiquattr'ore, fare il bullo ma rivelarsi fragile ogni volta che qualcuno gliene chiede conto.
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