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Strappano la bandiera italiana, lo scempio di Torino: cosa mettono al suo posto sulla Mole "occupata"
Ieri 15-11-24, 17:04
Scene sconcertanti a Torino, dove il No Meloni Day si è trasformato in violenza pura generalizzata. Oltre agli scontri di piazza tra i collettivi studenteschi, i centri sociali e i pro-Palestina con la polizia, con 15 agenti del reparto mobile finiti al pronto soccorso perché intossicati da un ordigno rudimentale "urticante", i manifestanti hanno assaltato anche la Mole Antonelliana, uno dei simboli cittadini e luogo di cultura per eccellenza. In pieno delirio da guerriglia, i pro-Pal hanno anche sostituito la bandiera italiana che sventola sulla Mole con un altro tricolore, quello della Palestina. "La Mole Antonelliana è stata oggi presa di mira in occasione del corteo pro Palestina che ha attraversato le vie del centro di Torino. La bandiera italiana è stata strappata, alcuni muri imbrattati e il personale addetto al museo è stato oggetto di violenza. Fermo restando il diritto di testimoniare la vicinanza al dolore di chi ha sofferto e soffre, condanniamo con fermezza azioni come queste - dichiarano Enzo Ghigo e Carlo Chatrian, rispettivamente presidente e direttore del Museo Nazionale del Cinema di Torino che ha sede proprio alla Mole -. Il cinema è un linguaggio universale che parla a tutti in maniera indistinta, che educa all'ascolto e alla condivisione. Il Museo Nazionale del Cinema è sempre stato aperto a tutti, senza alcune distinzione. E vogliamo che resti tale, nel rispetto delle regole che consentono la convivenza civile e il libero confronto tra posizioni diverse". "I cattivi maestri che siedono nelle scuole, nei salotti televisivi e in qualche redazione di giornale saranno contenti - è il commento polemico di Rossano Sasso, deputato della Lega e capogruppo in Commissione Scienza, Cultura e Istruzione a Montecitorio -: i frutti del loro lavoro si vedono sempre più. In questo caso, sono entrati in azione anche oggi, a Torino. Quindici poliziotti feriti da parte dei soliti violenti dei centri sociali, tra i quali, purtroppo, anche giovani studenti. Temendo che nemmeno questa volta la sinistra condanni le violenze rosse, spero in una condanna unanime e trasversale a queste violenze. Incitare all'odio, all'intifada contro il governo e le forze dell'ordine non è libertà di manifestare, è criminale stupidità. Solidarietà alle Forze dell'Ordine, ancora una volta presidio della nostra democrazia, e al ministro Valditara per le minacce ricevute da questi pseudo-studenti".
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