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"Tajani scafista": striscione-choc a Pontida. Insorge Forza Italia: "Inqualificabile". Salvini chiude il caso
05-10-2024, 18:16
Un "caso diplomatico" nel centrodestra alla vigilia di Pontida, il raduno leghista sul mitologico pratone che andrà in scena domani, domenica 5 ottobre. Una Pontida attesissima: tutti stretti attorno al leader, Matteo Salvini, su cui pende una richiesta di condanna a 6 anni di carcere nell'ambito del processo Open Arms. Molti ospiti internazionali, tra i quali Viktor Orban e Geert Wilders. Ma si diceva: il "caso diplomatico" tutto interno alle forze di maggioranza. Alla vigilia, i giovani della Lega hanno srotolato uno striscione che recitava: "Ius scholae in vista - Tajani scafista", il riferimento è all'opinione favorevole del leader di Forza Italia allo Ius Scholae. Ma non è tutto: alcuni ragazzi hanno anche intonato il coro "Tajani, Tajani vaff***". Parole irricevibili e che, ovviamente, hanno scatenato la reazione degli azzurri. "Le dichiarazioni che giungono da Pontida, ottusamente ingiuriose nei riguardi del nostro segretario nazionale Antonio Tajani, provengono evidentemente da ignoranti, perché evidentemente ignorano il contenuto della proposta di Forza Italia sullo Ius Italiae e intervengono scompostamente con slogan volgari e frasi fatte”, replicano in una nota Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia, e Paolo Barelli, presidente dei deputati azzurri. "Se così fosse, siamo certi che la dirigenza della Lega - una volta lette - prenderà le distanze da tali inqualificabili parole e non farà mancare il leale sostegno al segretario Tajani", concludono i due forzisti. A stretto giro, anche la nota di Raffaele Nevi, portavoce di Forza Italia: "La politica è una cosa seria e non uno scontro contro chi la pensa diversamente. Ci auguriamo che i cori dei giovani leghisti contro Antonio Tajani siano solo il frutto di giovani ignoranti e ci aspettiamo che vengano immediatamente smentiti dalla dirigenza leghista. Il centrodestra, grazie al presidente Berlusconi, ha maturato nel tempo una tradizione di ascolto, dialogo e sintesi che speriamo nessuno voglia mettere in discussione", conclude Nevi. A chiudere, immediatamente, il caso ci ha pensato proprio Matteo Salvini: “Chiedo scusa a nome loro. Ogni alleato è un amico”, taglia corto il vicepremier e leader della Lega prendendo posizione contro l'autore degli striscioni e dei cori.
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