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Trump, "allo studio azioni militari contro l'Iran": tam tam impazzito dall'America
Ieri 13-12-24, 10:40
Il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump starebbe valutando varie opzioni per impedire all'Iran di costruire un'arma nucleare, tra cui la possibilità di attacchi aerei preventivi, una mossa che romperebbe con la consolidata politica di contenimento di Teheran tramite diplomazia e sanzioni. L'indiscrezione è riportata dal Wall Street Jorunal, sottolineando che i consiglieri del futuro presidente, preoccupati che la pressione economica non sia sufficiente a contenere Teheran, stanno valutando un'azione militare. L'opzione di attacco militare contro le strutture nucleari è ora sottoposta a una revisione più seria da parte di alcuni membri del team di transizione, che stanno soppesando la caduta del regime del presidente Bashar al-Assad in Siria, alleato di Teheran, il futuro delle truppe statunitensi nella regione e la decimazione da parte di Israele dei proxy della Repubblica islamica, tra cui Hezbollah e Hamas. La posizione regionale indebolita dell'Iran e le recenti rivelazioni dell'attività nucleare di Teheran hanno accelerato le delicate discussioni interne, secondo quanto riferito da funzionari del team di transizione. Tutte le deliberazioni sulla questione, tuttavia, sono ancora solo in fasi iniziale. La nuova amministrazione repubblicana, in sostituzione di quella guidata da Joe Biden e dal segretario di Stato Antony Blinken, si insedierà solo a fine gennaio. Proprio Blinken, oggi in visita in Turchia per il faccia a faccia con il presidente Erdogan ad Ankara (argomento principale, ovviamente, il post-Assad in Siria) ha riferito di "segnali incoraggianti" nella prospettiva di un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e ha chiesto alla Turchia di usare la sua influenza su Hamas per raggiungere questo obiettivo. "Abbiamo discusso di Gaza e dell'opportunità di mettere in atto un cessate il fuoco. Ciò che abbiamo visto nelle ultime settimane mostra segnali quanto più incoraggianti possibile", ha affermato in una conferenza stampa congiunta con il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan. "Nei miei colloqui con il presidente Erdogan e il ministro Fidan, abbiamo parlato della necessità che Hamas dica sì a un accordo, per contribuire finalmente a porre fine agli scontri, e apprezziamo molto il ruolo che la Turchia può svolgere utilizzando la propria voce con Hamas per cercare di raggiungere un accordo", ha aggiunto il capo della diplomazia americana.
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