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"Vogliono indagare Arianna Meloni", manovra occulta delle toghe. Insorge FdI: "Raccapricciante", "Vergognoso"
18-08-2024, 12:15
Nel mirino delle toghe ci sarebbe Arianna Meloni, da tempo al centro di "morbose" attenzioni della stampa progressista. La sorella del premier potrebbe essere indagata per "traffico di influenze illecite", una delle ipotesi di reato più fumose e "funzionali" quando il partito trasversale di giudici, politica e media vuole colpire un nemico. Lo scrive Alessandro Sallusti su Il Giornale, in un fondo in cui cita il "metodo-Palamara", quello arcinoto con cui partiti e procure vorrebbero colpire la sorella del premier. Nel caso di Arianna Meloni, scrive Sallusti, in questi giorni si nota "un'attenzione oggettivamente sproporzionata”, un “lavoro di cesello, ogni giorno un tassello – confezionato a volte come retroscena, altre come indiscrezione, altre ancora come fonti che chiedono l'anonimato” per raccontare “una Arianna Meloni indaffarata a fare e disfare le più delicate nomine di Stato, a piazzare amici e amiche a destra e a manca”. E ancora, le dichiarazioni della vigilia di Raffaella Paita di Italia Viva - "Arianna Meloni ieri era sul giornale per l'influenza sulle nomine Rai, oggi per le Ferrovie dello Stato. A questo punto mi chiedo: non potrebbero farla direttamente ministra dell'attuazione del Programma? Parentocrazia" - secondo Sallusti lasciano intendere "che ci sia appunto in corso una manovra occulta, campo in cui Matteo Renzi da sempre eccelle”. E ancora: "C'è qualche cosa di più torbido, che cioè si scriva con morbosa insistenza non per raccontare dei fatti, ma per provare a determinarne uno. In altre parole, e fuori da giri di parole, preparare il terreno per portare la magistratura a indagare Arianna Meloni". Indiscrezioni precise. E inquietanti. Uno scenario che fa insorgere FdI, che apre il fuoco puntando il dito contro il solito schema sfruttato dalla magistratura. “Il direttore Sallusti, nel suo fondo di oggi, dà una lettura puntuale dell'attenzione morbosa e ingiustificata che alcuni giornali e una parte dell'opposizione riservano ad Arianna Meloni - premette Tommaso Foti, capogruppo FdI alla Camera -. Un combinato disposto vergognoso, e non più ulteriormente tollerabile, utilizzato per attirare le attenzioni della magistratura su Arianna, con l'evidente fine di colpire - sulla base di fatti totalmente inventati- un governo legittimamente eletto dai cittadini. Si risparmino le opposizioni la fatica di accusarci- giusto uno schema alle stesse caro- di vittimismo e manie di persecuzione. Sono gli ossessivi, compulsivi e patologici attacchi ad Arianna Meloni, a confermarci che è in atto un vero e proprio assedio nei suoi confronti, nonostante la stessa abbia puntualmente smentito tutte le fantasiose ricostruzioni sul suo agire che una sfrontata azione mediatica, supportata da una subdola azione politica, continua a rappresentare", tuona. Quindi Andrea Delmastro: "È a dir poco raccapricciante, anche perché verosimile, lo scenario evocato oggi". E ancora: "Sono mesi che Arianna subisce una offensiva senza precedenti, fondata su volgari illazioni destituite di ogni fondamento, alimentate alternativamente dalle opposizioni o dai giornali di sinistra. Nulla di nuovo sotto il sole: la sinistra cerca sempre di scatenare scorciatoie giudiziarie che ribaltino l'esito infelice delle urne ed i ogni caso è nata con l'imprinting della calunnia, della diffamazione, delle illazioni. L'altro giorno si è passato il segno associando la parolina magica 'influenza' a Arianna Meloni e quindi accusandola indirettamente di un reato: il traffico di influenze. Siamo convinti che l'ormai evidente tentativo di alimentare una bufera 'mediatica' e magari anche giudiziaria andrà a vuoto. In ogni caso gli italiani sappiano che questi atteggiamenti possono disgustare, ma non intimorire: proseguiremo a servire la Nazione con amore, lasciando rabbia, livore, odio e illazioni al campo della sinistra", conclude la sua durissima nota il sottosegretario alla Giustizia. E ancora, Federico Mollicone, deputato FdI: "Solidarietà ad Arianna Meloni. Il retroscena di oggi di Alessandro Sallusti mette in luce inquietanti scenari per colpire il governo, legittimamente eletto dai cittadini. Alcuni presunti retroscenisti inventano notizie perfettamente funzionali alla 'character assassination' per poi diventare presunte notizie di reato. Il sistema Palamara è ancora attivo?". Nella pioggia di dichiarazioni dei meloniani, ecco poi Augusta Montaruli: “Inquietante e lucido il retroscena di oggi di Alessandro Sallusti che con grande capacità di analisi spiega l'obiettivo con il quale certa stampa e certa sinistra ormai da mesi hanno messo nel loro mirino Arianna Meloni, accusandola di avere le mani in pasta in moltissimi dossier, salvo poi essere smentite puntualmente dai fatti. Usare la magistratura come un grimaldello per colpire non solo un governo legittimamente eletto ma persone specchiate con il ‘metodo Palamara' è meschino, vile e caratteristico delle peggiori dittature. Noi continuiamo a lavorare a testa alta", conclude la Montaruli.
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