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Politica
Ad Atreju è il giorno delle opposizioni. Matteo Renzi 'infiamma' il palco
Oggi 14-12-25, 02:02
AGI - La presenza di Giuseppe Conte, Matteo Renzi, Carlo Calenda, Angelo Bonelli e Riccardo Magi. Ma soprattutto l'assenza di Elly Schlein. La 'giornata delle opposizioni', ad Atreju, scivola via tra qualche fischio, delle immagini iconiche - come Guido Crosetto che 'prende in braccio' Matteo Renzi sul palco - e un giro tra gli stand insieme a Giovanni Donzelli, come quello di Giuseppe Conte alla fine della sua intervista. Se Conte dice che "la sedia vuota" sul palco è quella di Giorgia Meloni e spiega che l'alleanza con il Pd ci sarà solo con un programma in cui "ci saranno scritte le nostre battaglie di sempre", è Renzi a 'infiammare' la giornata, con una serie di botta e risposta con gli altri protagonisti del panel sulle riforme. Da Casellati a Calderoli, quindi Rampelli. Prima il leader di Iv si 'scontra' con la ministra per le Riforme. "Come ho votato? Per ora ha votato la Camera al Senato la stiamo ancora aspettando", spiega Renzi, parlando di premierato. Casellati 'scova' l'errore. Infatti la legge è stata già approvata a Palazzo Madama, non a Montecitorio. Quindi la battuta all'indirizzo di Renzi: "Si vede che al Senato non ci sei mai...". La miccia si riaccende alla fine del dibattito. "L'abbiamo presentato eccome, e c'è il parere negativo della ministra", dice il leader di Iv a proposito dell'emendamento Borghi-Musolino sul premierato, rivolgendosi a Casellati. A quel punto interviene il titolare dell'Autonomia e degli Affari Regionali Calderoli: "Matteo hai finito il comizio?", chiede sarcastico, mentre dalla platea si alza qualche fischio. "Robertino stai sereno", risponde Renzi. Poco prima, invece, l'ex premier aveva battibeccato con Rampelli. "Ai giovani di Atreju dico, sull'autonomia quelli contro erano quelli di An", l'affondo di Renzi. L'esponente di FdI replica: "Ringrazio Renzi per sentirsi come ci sentiamo noi quando siamo ospiti nei talk di La7, la riforma dell'autonomia è bilanciata dal premieranno che rafforza lo Stato". Gli interlocutori accusano l'ex presidente del Consiglio di parlare "da solo" e di non rispettare i tempi del dibattito. Lui insiste: "Se volete che dica che va tutto bene è inutile che chiamate" l'opposizione. Ed è qui che sale sul palco Donzelli, per sollecitare la chiusura del panel. Renzi continua a 'duellare' con Casellati. Infine spunta Crosetto, che prende in braccio Renzi, come a portarlo via 'di peso'. Un gesto immortalato subito da smartphone e telecamere, che rientra tra gli highlights della giornata. E quindi è la volta di Conte. Schlein evocata, di nuovo, come la grande assente. Il presidente del M5s non si scompone: "C'è una sedia vuota importante: Giorgia Meloni è la padrona di casa...poteva esserci lei. Ma verrà il giorno" in cui ci sarà il confronto tra la premier e il leader del campo progressista. Poi ancora sul centrosinistra: "In autunno torneremo a confrontarci con le altre forze di opposizione e decideremo anche i criteri migliori per individuare il candidato o la candidata più competitiva". Quindi puntualizza: "Noi siamo disponibili a dialogare con Il Pd e con le altre forze progressiste. Se verrà fuori un'alleanza dipenderà solo dai programmi, se ci saranno scritte le nostre battaglie di sempre, dall'etica pubblica alla legalità, alla giustizia ambientale e sociale. Prima il programma, il candidato verrà dopo". Alla fine dell'intervista, Conte si concede un giro tra gli stand di Atreju. Il leader del M5s si ferma davanti alla pista di pattinaggio sul ghiaccio, scatta selfie, saluta. 'Dimenticati' i fischi che aveva ricevuto in alcuni passaggi del suo intervento. Ed è anche la giornata di Calenda. Il leader di Azione punta sul sostegno all'Ucraina. "Questo Paese è pesantemente infiltrato dagli amici di Putin, vorrei dire a voi, come dico agli altri del Campo largo, 'State lontani dai putinisti'. Nel vostro caso mi riferisco a Salvini, che è una iattura per la vostra coalizione", sottolinea. Poi cita Mario Draghi e attacca su Putin e Trump: "L'Europa è il posto migliore in cui una persona può vivere. Per dirla con Draghi: whatever it takes, Putin non deve passare. Non sono per mandare truppe in Ucraina, non voglio l'escalation, ma sono per dare tutti i mezzi di cui abbiamo bisogno, sono per la dignità europea di prendere a calci nel sedere chi dice che la civiltà europea è finita e impone i dazi. Al bullo si risponde con la forza, a Trump va detto basta". Non manca qualche applauso per il leader di Azione. Giù il sipario sulla 'giornata delle opposizioni' senza Schlein.
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