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Cultura e Spettacolo
Addio a Mimmo Jodice, il fotografo che ha raccontato Napoli
Ieri 28-10-25, 21:58
AGI - È deceduto Mimmo Jodice, il fotografo di Napoli per eccellenza, aveva 91 anni. Era uno dei più noti fotografi del mondo. Praticamente autodidatta, ha saputo trasformare quest'arte rendendola poesia e al servizio della società. Nelle sue prime opere traspariva l'impegno sociale, la Napoli dei quartieri, l'umanità della vita difficile. È stato docente di fotografia per tanti anni ed ha collezionato numerosissimi premi tenendo mostre in tutto il mondo. "Con lui se ne va un maestro dello sguardo", ha detto il ministro Alessandro Giuli, ricordandolo. "Con Mimmo Jodice - ha aggiunto - scompare un maestro indiscusso della fotografia italiana e internazionale, un uomo di rara sensibilità che ha saputo raccontare con la luce l'anima nascosta delle città, dei volti, delle rovine, della memoria. Il suo sguardo era insieme antico e radicalmente moderno, capace di rendere visibile l'invisibile. La nostra amicizia, maturata durante la mia presidenza al Maxxi, era nutrita dalla comune convinzione che le arti riescano a trovare un senso compiuto quando vengono poste al servizio della società. È esattamente l'ideale che il maestro Jodice perseguì lungo l'intero arco della sua inarrivabile carriera. A sua moglie Angela e alla sua famiglia va il mio caloroso abbraccio". Biografia e carriera artistica Domenico Jodice era nato a Napoli il 29 marzo del 1934, nel Rione Sanità. Si è avvicinato alla fotografia nel 1950. Le sue prime esposizioni risalgono agli anni '60, con Lucio Amelio e in quel periodo ha collaborato con Andy Warhol, Sol LeWitt, Joseph Beuys, Michelangelo Pistoletto, Jannis Kounellis, Alberto Burri. Ha insegnato fotografia all'Accademia di Belle Arti a Napoli. La sua prima mostra è del 1970, "Nudi dentro cartelle ermetiche" alla galleria il Diaframma di Milano, con la presentazione di Cesare Zavattini. Da lì, tutto in salita. Seguirono mostre personali in tutto il mondo come quelle al Philadelphia Museum of Art, al Museo di Capodimonte, alla Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea, al Massachusetts College of Art and Design 200, al Moscow House of Photography 2004 e al Museu de Arte de Sao Paulo. Nel 2001 la Galleria d'Arte Moderna di Torino gli ha dedicato una Retrospettiva relativa al periodo 1965/2000. Nel 2002 ha vinto il Premio Flauto d'Argento e nel 2003 ha ricevuto il Premio "Antonio Feltrinelli" dell'Accademia nazionale dei Lincei. Ha avuto una laurea Honoris Causa in architettura da parte dell'Università Federico II di Napoli, e nel 2007, ha esposto alla Fondazione Forma di Milano la sua retrospettiva "Perdersi a guardare - Trenta anni di fotografia in Italia" che verrà poi inviata l'anno successivo ad Arles e di cui l'Editore Contrasto pubblica il libro omonimo in italiano, inglese e francese. Al suo lavoro, nel 2016, il museo d'arte contemporanea di Napoli ha poi dedicato una grande retrospettiva.
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