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Cultura e Spettacolo
Alla scoperta di Papa Prevost
Oggi 09-06-25, 14:41
AGI - Qual è il segreto per realizzare un istant book che allarghi il respiro al saggio? Uscito a poche settimane dalla proclamazione del nuovo Pontefice, ‘Leone XIV. La via disarmata e disarmante' (San Paolo) di Antonio Preziosi può considerarsi una pubblicazione utile a scoprirlo. Oltre che Direttore del Tg2 Rai - dopo aver ricoperto lo stesso incarico a Radio Uno, Giornale Radio, GR Parlamento e Rai Parlamento - Preziosi è infatti studioso di questioni religiose e vaticane e già consultore del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali: una specifica preparazione d'autore (il segreto) che gli ha permesso di realizzare un lavoro documentato e spesso teso ad ispirare la riflessione. Suggerendo alla sensibilità del lettore che sul tema (dopo aver scritto in passato di Giovanni Paolo II e Papa Luciani) potrebbe realizzare in futuro ulteriori approfondimenti. La chiave di lettura del libro risiede nella frase che gli dà titolo. Citare la via disarmata e disarmante indicata da Prevost nel suo primo discorso è infatti una dichiarazione d'intenti: si punta a ritrarre il pensiero dell'uomo, più che a una ricostruzione giornalistica degli eventi che lo hanno condotto al Soglio. Leone XIV si è presentato al mondo proponendo subito, oltre la sua immagine emozionata e sorridente, l'indirizzo programmatico che intende dare al pontificato: la ricerca della pace (nel discorso ripete questa parola 7 volte in 10 minuti, ci ricorda il libro). E per spiegarci l'incipit papale, Preziosi procede a ritroso lungo il percorso di vita che ha finito per rendere Robert Francis Prevost il 267simo Pontefice della Storia. Si tratta innanzitutto di un agostiniano, come tale votato all'interiorità e al dialogo con Dio. Seguace della celebre frase del mistico di Ippona ‘Ama e fa ciò che vuoi' (come sottolinea anche il Cardinale Pietro Parolin nella sua sentita prefazione al testo), vive una spiritualità che si concretizza in visione provvidenziale, orientata verso il bene e l'unità dei cristiani secondo il disegno divino. Leone XIV è poi un missionario, che ha trascorso gran parte della vita lontano dagli USA: venti anni di lavoro in terra peruviana ne testimoniano - oltre al valore attribuito al sentimento dell'amicizia - lo spirito umile ma deciso nella vicinanza ai bisognosi. La scelta del nome è d'altronde dichiaratamente ispirata a quello di Leone XIII, primo Papa del XX secolo noto per l'enciclica Rerum novarum, che in piena rivoluzione industriale pose le basi per la moderna dottrina della Chiesa affrontando senza filtri la questione dei diritti e doveri dei lavoratori in cerca d'una terza via, ispirata ai valori cristiani, tra liberalismo capitalista e socialismo rivoluzionario. Chiara quindi l'intenzione del neoeletto Papa di prendere posizione di fronte ai problemi etici e pratici legati alla nuova rivoluzione digitale in atto, in particolar modo in relazione allo sviluppo dell'intelligenza artificiale, dimostrando così di voler raccogliere in toto l'eredità di Francesco. Con la sua storica presenza al G7 di Borgo Egnazia del 2024, fu infatti il Papa argentino a chiedere ai grandi della Terra di stare in guardia contro i rischi di un possibile aumento delle disuguaglianze tra Paesi e classi sociali connessi allo sviluppo dell'A.I.. E sulla sua scia, Leone XIV appare pronto a porsi come padre degli ultimi (oltre che dei giovani) prendendo posizione sulle più importanti questioni globali - non ultima quella ambientale. Contrario ad ogni ostentazione di potere e ricchezza, risoluto a mettere in primo piano il tema della soluzione dei conflitti, conclude il suo lavoro Preziosi, Papa Prevost sta dando inizio a un pontificato senza dubbio ispirato ai principi di socialità e rispetto della persona, probabilmente destinato a lasciare un segno nella Storia. L'augurio è che succeda molto presto. La pace sia con voi, il suo primo, semplice saluto, era infatti esattamente quello che tutti volevamo ascoltare.
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